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Il Parlamento Europeo dice no alla pubblicità sulle doti del latte arricchito di Omega 3

A protezione dei consumatori, la commissione parlamentare per l’Ambiente e la salute pubblica ha rifiutato la richiesta, avanzata dai produttori di alimenti per neonati, di aggiungere l’indicazione sulla salute che rivendicherebbe l’effetto benefico dell’assunzione di certi Omega 3 per la vista dei bambini. Secondo i deputati, c’ è bisogno di un maggiore approfondimento degli studi e di prove scientifiche certe, prima che una tale “claim” possa essere esposto sulle confezioni.

Il voto contrario della Commissione per l’ambiente è arrivato mercoledì 15 marzo, con uno scarto di pochissimi voti. Oggetto della controversia è il DHA, ovvero l’acido docosaesaenoico, una lunga catena di acidi grassi omega 3, naturalmente presenti nel latte materno e che, secondo il parere di molti ricercatori, ottimizzerebbero la vista e lo sviluppo cerebrale dei neonati. Da qui la decisione di molti produttori di latte e altri derivati alimentari per la prima infanzia di arricchire artificialmente i loro alimenti con l’acido.

Il sì dell’EFSA

Alla prima richiesta dei produttori di poter apporre l’indicazione di salute (“claim”) sugli alimenti per neonati dai 6 ai 12 mesi, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) aveva dato parere positivo e la Commissione europea aveva proposto di aggiungere l’indicazione: “l’assunzione di acido docosaesaenoico (DHA) contribuisce allo sviluppo visivo dei bambini fino ai 12 mesi di età” tra quelle consentite dalla legge.

Recenti studi hanno, tuttavia, messo in discussione l’effetto benefico dell’acido una volta sottratto dal suo contesto naturale e sintetizzato in laboratorio. Così, un folto gruppo di deputate socialiste (l’inglese Glenis Willmott, la rumena Daciana Sarbu, l’irlandese Nessa Childers e l’austriaca Karin Kadenbach) ha presentato, mercoledì, una risoluzione in cui si afferma che “non esiste un chiaro consenso scientifico sugli effetti che il latte formulato e arricchito con DHA produce sui bambini” e che “è necessario approfondire la ricerca sui possibili effetti, sia benefici che dannosi, dell’arricchimento con DHA prima che il suo uso negli alimenti per lattanti possa essere definito benefico.” Hanno aggiunto, inoltre, che l’indicazione potrebbe essere fraintesa e scambiata per pubblicità.

La commissione Ambiente ha dato ragione alle deputate bloccando così – almeno per ora – la richiesta delle aziende produttrici. Ma la decisione finale resta alla plenaria, che dovrebbe esprimersi in aprile.

“© Unione europea, 2011 – Fonte: Parlamento europeo”

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