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Sperimentazione animale o no? Il dibattito non è solo etico bensì scientifico

La XIV Commissione del Senato ha deciso di spostare a mercoledì 16 maggio la data ultima per la consegna degli emendamenti all’articolo 14 della legge comunitaria. Alla Camera è stato approvato l’articolo 14 che contiene norme inequivocabili contro le pratiche di vivisezione senza anestesia e contro l’allevamento a fini vivisettori. Adesso al Senato probabilmente verranno votate delle modifiche a favore della vivisezione. Le sorti di milioni di esseri viventi si decideranno a breve. La scorsa settimana migliaia di persone hanno sfilato nelle piazze di tutta Italia e davanti alle ambasciate di tutto il mondo per chiedere al Senato italiano di schierarsi contro la vivisezione e continueranno a manifestare fino a quando non sarà ascoltata la loro voce. Mercoledì 16 ci saranno di nuovo cortei di protesta in tutta Italia e io invito quanti potranno e vorranno a partecipare, su internet è facile trovare riferimenti in merito. Si tratta di una battaglia di civiltà condivisa. Qualcosa si sta muovendo a favore del rispetto della vita di tutte le creature viventi, comincia a esserci la presa di coscienza che forse non è indispensabile la sofferenza di milioni di esseri viventi per avere una ricerca efficiente ed efficace. Ma ancora c’è molto da fare per ottenere una ricerca migliore per la salute di noi tutti, in primis utilizzare le risorse economiche nella maniera giusta senza sperperi inutili. Ciascuno di noi può dare il proprio contributo a favore di un mondo più giusto, etico e rispettoso di tutte le forme viventi.
L’86% degli italiani sono contrari alla vivisezione e non possono accettare che la Direttiva Europea  autorizzi, tra le varie cose, “la pratica di apertura del torace e altri interventi invasivi ad animali senza l’uso di analgesici e anestesia”, “che gli animali vengano costretti al nuoto forzato o altri esercizi fisici forzati fino al sopraggiungere della morte”, ancora “permetta di provocare stress da immobilizzazione per indurre ulcere gastriche o insufficienze cardiache”, “consenta di sperimentare su cani e gatti randagi oltre che su primati catturati nel loro ambiente e venduti ai laboratori di tutto il mondo nel numero di 100.000 all’anno”, per non parlare dei metodi di soppressione tra cui spiccano “colpo da percussione alla testa”, “dislocazione cervicale”, “decapitazione” “elettrocuzione”. Insomma una serie di pratiche che poco hanno a che vedere con la civiltà. Personalmente faccio un appello ai Senatori chiedendo loro di ascoltare la voce di milioni di persone che chiedendo loro di tutelare finalmente i diritti di chi non ha voce.
Al riguardo si sta impegnando la senatrice PD Silvana Amati ed è di pochi giorni fa la dichiarazione del Presidente del Senato Renato Schifani il quale ha dichiarato che: “La vivisezione, seppure per fini scientifici, è un gesto intollerabile. Sono convinto che possono esserci rimedi alternativi che evitino questo scempio”. L’illustre professor Bruno Fedi, primario ospedaliero, più di una volta ha sottolineato l’inutilità della sperimentazione animale asserendo che “…andiamo già a sperimentare prima sull’uomo perché la sperimentazione animale essendo insicura costringe alla ripetizione sull’uomo, l’uso su cellule umane ci darebbe indicazioni molto più attendibili e sicure…”. “La ricerca su animali serve a deresponsabilizzare e a presentare in Parlamento o all’opinione pubblica dei progetti che sono molto favoriti dal punto di vista economico. Per esempio leggi favorevoli dal punto di vista della tassazione. Le industrie farmaceutiche sono tra le quelle che guadagnano di più e vengono tassate di meno. Basta presentare un progetto di ricerca dicendo che si sono ottenuti dei risultati promettenti e attraverso raccolte televisive si ammassano montagne di denaro che non si sa mai come viene speso e quali risultati posa ottenere…”. “Quello che conta è l’osservazione sull’uomo. Quando si parla di progressi nel campo della terapia dell’AIDS o nelle leucemie questi progressi sono stati ottenuti fondamentalmente con ricerche sull’uomo, un affinamento delle ricerche sull’uomo, il grande progresso non è stata la sperimentazione sugli animali ma quella sull’uomo”.
Dello stesso parere il professor Gianni Tamino, Presidente Comitato Scientifico Equivita: “La sperimentazione animale è l’alibi per fare una sperimentazione rischiosa sugli esseri umani. Lo diceva anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nessun risultato sull’animale permette di saltare la sperimentazione sull’uomo. La sperimentazione animale è un avvallo, un passaggio obbligatorio per poter passare alla sperimentazione sull’uomo. Ma moltissimi dati ottenuti sull’animale non hanno ottenuto riscontro sull’uomo. Abbiamo avuto il rischio in passato di buttare via terapie e farmaci utili perché sull’animale davano risultati negativi o non utili. Quando si dice che grazie agli animali abbiamo gli antibiotici è falso, la penicillina creava danni in tutta una serie di roditori, il fatto di aver utilizzato più animali ha portato che in alcuni era dannosa ed in altri no, quindi si poteva sperare che non fosse dannosa per l’uomo. Ma chiariamoci, se io sperimento su animali diversi e ottengo risultati diversi come faccio a sapere quali sono validi per l’uomo? La sperimentazione sull’animale mi dà un risultato analogo al lancio della monetina, ossia poco superiore al 50%”.

FONTE : Comune di Arezzo

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