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Dalla crisi economica al pareggio di bilancio: prospettive, percorsi e responsabilità

Il Presidente della Corte dei conti Europea Vitor Caldeira da Silva, che ha presieduto la Sessione del Convegno dedicata a “Nuova governance europea, istituzioni comunitarie e controlli”, nel suo intervento introduttivo, ha sottolineato come la crisi abbia segnato un sostanziale cambiamento nel generale clima economico e finanziario in cui opera l’UE. In particolare, mettendo in luce le interdipendenze tra politica economica, finanze pubbliche e regolamentazione del settore finanziario.

Fino ad oggi, l’UE ha seguito un approccio graduale per il rafforzamento della governance. In particolare, sono stati compiuti una serie di passi significativi al fine di

  • migliorare la vigilanza del settore finanziario;
  • assicurare la stabilità nella zona euro e promuovere finanze pubbliche sostenibili, la crescita e l’occupazione.

Le misure prese in risposta alla crisi in queste aree hanno portato alla creazione di nuove entità, nuovi meccanismi, nuove iniziative e nuovi strumenti.

Quanto alle prime, va ricordato che per la vigilanza microfinanziaria, sono state istituite tre nuove autorità: l’Autorità bancaria europea, l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali e l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati.

Questi sviluppi hanno importanti implicazioni per la “responsabilità pubblica” e rappresentano significative sfide per le istituzioni di “audit pubblico”, come la Corte dei conti europea e la Corte dei conti italiana, di controllare che gli obiettivi delle politiche siano conseguiti in modo economico, efficiente ed efficace e conformemente alla normativa applicabile.

In tale contesto, peraltro non si rinviene un riconoscimento costante alle Istituzioni Superiori di controllo ed alla Corte dei conti europea della competenza piena ad esercitare il proprio ruolo, come in Italia, costituzionalmente riconosciuto.

Sotto il profilo dell’Audit al quale sono sottoposti gli Istituti ed i meccanismi di finanziamento va notato che, mentre le citate Autorità sono sottoposte all’Audit della Corte dei conti europea, avendo lo Status di Agenzie dell’UE ed altrettanto può dirsi per il meccanismo comunitario di sostegno finanziario a medio termine” e per il “meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria” (MESF) non sono sottoposti all’audit della Corte dei conti europea la BCE, analizzata solo per l’“efficienza operativa” di quest’ultima, laddove. molte istituzioni nazionali di controllo non hanno mandato per espletare audit sulle attività delle banche centrali dei rispettivi Stati membri ed il Fondo europeo di stabilità finanziaria (European Financial Stability Facility, EFSF).

Un importante cambiamento va quindi registrato per l’ESM – European Stability Mechanism che va a sostituire il precedente, in quanto, per quest’ultimo l’azione delle Istituzioni Superiori di controllo e della Corte dei conti europea ha consentito di prevedere nel Trattato e nel successivo By-laws un External Auditor assicurato da un collegio dei revisori composto di cinque membri, di cui uno nominato dalla Corte dei conti europea e due nominati da due istituzioni superiori di controllo di Stati membri facenti parte della zona euro.

Ancora una volta, queste misure illustrano come un approccio disorganico alla soluzione dei problemi dei meccanismi di audit e di responsabilità può condurre a lacune, sovrapposizioni o aree grigie. Nuove proposte, come quella relativa alla possibile introduzione di stability bonds, rischiano di aggravare il problema.

Il Presidente Caldeira ha indicato quanto sia ampio lo spazio per l’esercizio in concreto dell’Audit pubblico per le misure volte a promuovere finanze pubbliche sostenibili, la crescita e l’occupazione e che presentano numerosi aspetti problematici in termini di audit pubblico e di responsabilità pubblica.

Le misure volte a migliorare il coordinamento fiscale ed economico dipendono in gran parte dalla disponibilità di stime contabili e statistiche di elevata qualità che siano comparabili tra uno Stato membro e l’altro ed il rafforzamento dei meccanismi di sorveglianza economica e di bilancio ha accresciuto l’importanza di garantire conti nazionali completi, affidabili e comparabili. Tale aspetto è stato riconosciuto dal Comitato di contatto dei presidenti delle Istituzioni superiori di controllo, che ha istituito una task force per esplorare le possibilità di cooperazione con Eurostat e con gli uffici statistici nazionali.

Le Istituzioni superiori di controllo possono svolgere un ruolo importante, assieme alle Istituzioni statistiche, nel fornire garanzie sull’attendibilità delle informazioni utilizzate dai decisori dell’UE per la sorveglianza dei bilanci statali e degli squilibri macroeconomici. Detto ruolo potrebbe persino includere la valutazione delle ipotesi alla base delle stime – la Corte dei conti francese ha già condotto un esercizio in quest’ambito, mentre per altre Istituzioni superiori di controllo tali compiti sono al di fuori del rispettivo attuale mandato.

Altri spazi importanti sono offerti dalle “Iniziative faro” della strategia “Europa 2020” e gli strumenti di ingegneria finanziaria che associano sovvenzioni UE a prestiti della BEI e al sostegno nazionale in partenariati pubblico-privati, nel quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020.

Il messaggio proveniente dalla Corte dei conti europea, dalla Corte dei conti italiana e dalle altre Istituzioni superiori di controllo dell’UE è chiaro: I decisori politici devono garantire che i nuovi meccanismi di governance dell’UE rispettino i princìpi della responsabilità pubblica, della trasparenza e dell’audit pubblico.

Come hanno sottolineato recentemente i Presidenti Van Rompuy e Barroso, l’UE deve perseguire una maggiore integrazione economica e una più profonda unione politica e democratica dotata di meccanismi di responsabilità adeguati.

Se però questi princìpi vengono applicati in modo frammentario a ciascuna nuova misura, vi è sempre il rischio che nascano meccanismi di audit e di responsabilità pubblica incoerenti. Questi princìpi debbano essere applicati all’interno di un quadro generale coerente.

Pur dovendo essere realistici circa il contributo che possono fornire gli auditor del settore pubblico, i decisori dell’UE stanno assegnando crescente priorità all’esigenza, che costituisce un caposaldo di una futura unione economica e monetaria autentica, di assicurare la necessaria legittimità democratica ed il rispetto dell’obbligo di render conto.

Il Presidente Caldeira ha affermato la sua convinzione che un efficace audit pubblico e un’effettiva responsabilità pubblica siano essenziali per una buona governance, per la legittimità democratica e per superare l’attuale crisi.

 

FONTE: Corte dei Conti

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