L’esito del Vertice di Vilnius del 29 novembre sul partenariato orientale dimostra che l’Unione europea deve impegnarsi di più per sostenere le aspirazioni europee dei suoi partner orientali, affermano i deputati nella risoluzione adottata giovedì. Chiedono pertanto al Consiglio europeo di dicembre di inviare un forte segnale politico in cui si dichiara che la porta verso l’UE è ancora aperta, nonostante l’Ucraina non abbia firmato l’accordo di associazione.
La risoluzione chiede che l’UE, per sostenere la scelta europea dei suoi partner orientali, si avvalga – grazie a una “una politica più strategica e flessibile” – di tutti gli strumenti a sua disposizione, inclusa l’assistenza finanziaria, l’agevolazione ai regimi commerciali, la liberalizzazione dei visti e i progetti per una maggiore sicurezza energetica.
Il Parlamento, condannando la pressione russa esercitata su Ucraina, Armenia e altri partner orientali per dissuaderli dal firmare accordi con l’UE, sollecita l’UE e gli Stati membri a rispondere. Invita poi la Commissione a prendere in considerazione contromisure nel caso in cui la Russia violasse le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio con sanzioni commerciali politicamente motivate contro l’UE ei suoi partner.
Ucraina – Un’occasione perduta
I deputati deplorano la decisione del Presidente ucraino Yanukovich di non firmare l’accordo di associazione definendola una “grande occasione perduta”. Sottolineano il loro deciso sostegno alla firma, purché siano soddisfatti i necessari requisiti e chiedono al Consiglio europeo di dicembre di inviare un forte segnale politico, indicando che l’UE è ancora disposta a impegnarsi con l’Ucraina.
Nel documento viene espressa solidarietà al popolo ucraino che sta dimostrando pacificamente contro la decisione di Yanukovych e condanna “il ricorso brutale e inaccettabile” alla forza da parte delle polizia nella notte del 9 dicembre e durante la visita dell’Alto Rappresentante Ashton nel paese. Viene poi chiesto l’immediato e incondizionato rilascio dei manifestanti arrestati e il varo immediato di una missione di mediazione a più alto livello politico che si rechi in Ucraina.
Infine, la risoluzione chiede l’invio di una missione del Parlamento europeo in Ucraina al più presto possibile e ricorda che in qualsiasi democrazia si possono convocare nuove elezioni “quando è necessaria una rinnovata legittimità popolare”.
Armenia
I deputati deplorano la decisione dell’Armenia di aderire all’Unione doganale con la Russia, dopo oltre tre anni di colloqui condotti con successo per un accordo di associazione con l’UE e sollecitano le autorità armene a rispettare il diritto del popolo a manifestare.
Georgia e Moldova – Un certo successo
I deputati si compiacciono che al Vertice di Vilnius siano stati siglati gli accordi politici e commerciali con Georgia e Moldova e auspicano che tali accordi possano essere firmati al più presto. Invitano la Commissione a garantire che i cittadini di questi paesi possano godere, nel breve termine, di alcuni dei benefici e degli effetti positivi e concreti dell’accordo.
Accolgono con favore la proposta di consentire ai cittadini moldavi di recarsi nell’area Schengen dell’UE senza visti.
Azerbaijan
Il Parlamento esorta il Parlamento azero a riconsiderare la sua decisione di congelare la partecipazione all’Assemblea parlamentare Euronest, a seguito delle critiche espresse dal Parlamento sullo svolgimento delle elezioni presidenziali. Esprime anche la propria preoccupazione per le detenzioni, per i nuovi arresti di attivisti dell’opposizione e per le vessazioni delle ONG e dei media indipendenti.
La Russia deve tenersi fuori
Il Parlamento “respinge con forza” qualsiasi proposta di includere la Russia nel regime di associazione tra l’UE e i suoi partner orientali.
© Unione europea, [2013] – PE