Skip to content

La stagione di opere 2015 del Teatro Massimo: inaugurazione con Mozart e Wagner

Palermo - Teatro MassimoPALERMO – «Un teatro dimostra la propria crescita e stabilità guardando sempre avanti, costruendo legami sempre più stretti con il territorio e acquisendo la capacità programmatica a lunga distanza nonostante le difficoltà legate alle incertezze dei finanziamenti e alle instabilità politiche. Il Teatro Massimo – afferma il commissario straordinario, prefetto Fabio Carapezza Guttuso – dopo alcuni mesi di difficoltà superati grazie all’impegno collettivo di tutti i lavoratori, guarda sempre più avanti e può presentare, a qualche settimana di distanza dall’inaugurazione 2014, la stagione operistica del 2015. È la prima volta che il teatro palermitano arriva “sul mercato” (soprattutto quello turistico straniero) con così tanto anticipo, puntando a entrare in quel ricco circuito di viaggi culturali che dovrebbe essere uno dei punti di forza dello sviluppo della città. Il calendario di opere e balletti 2015 del Teatro Massimo, insieme alla programmazione completa 2014 e ai dettagli sull’inaugurazione 2016, propone 24 mesi di attività musicale sulla quale poter costruire nuove sinergie fra turismo e cultura e offre agli appassionati la possibilità di programmare con grande anticipo i propri spostamenti. Nessun altro teatro italiano offre al momento tale opportunità, nessun teatro attualmente concentra la sua attività artistica sul costante e proficuo dialogo Italia-Germania: nel 2013 all’insegna del bicentenario Verdi-Wagner, nel 2014 con Richard Strauss, nel 2015 con Henze, Mozart e Wagner, compositore che tornerà anche per l’inaugurazione 2016».

La Stagione 2015 si aprirà il 23 gennaio (repliche sino al 31 gennaio) con una prima in Italia, Gisela!, ultima opera di Hans Werner Henze compositore tedesco (1926-2012) considerato fra i più grandi del Novecento da sempre molto affascinato dall’Italia, paese dove aveva deciso di trasferirsi nel 1953 e dove nel 1976 ha fondato il celebre Cantiere Internazionale d’arte di Montepulciano.

Gisela! è un atto unico di circa 80 minuti che ha debuttato nel settembre 2010 alla Ruhr Triennale quindi è stata rielaborata per la Semperoper di Dresda. I protagonisti sono uomini d’oggi, rappresentati in tutte le loro passioni. Gisela Geldmaier è una studentessa di storia dell’arte un po’ sognatrice e molto romantica; lui, Hanspeter Schluckebier, è un vulcanologo un po’ tronfio e molto “tedesco”; l’altro, Gennaro Esposito, è una guida napoletana, un po’ intrigante e un po’ cialtrone. Al centro il tema del viaggio sia reale che interiore: durante una gita a Napoli lei incontra l’altro e scoppia l’amore; segue la fuga nella grigia e nebbiosa Oberhausen ma l’amore (forse solo immaginato?) lascia posto al dramma mentre il Vesuvio erutta e copre tutto di cenere nera. Racconto di com’è la vita (con qualche spunto autobiografico) e delle strane e memorabili vie per essere felici, musicalmente Gisela! si sviluppa in modo leggero e scherzoso ed è soprattutto una testimonianza concreta dell’impegno di Henze verso i giovani, caratteristica in linea con i progetti di coinvolgimento di nuovo pubblico che anima la politica gestionale del Teatro Massimo.

La programmazione procede il 18 febbraio (repliche sino al 25) con la presentazione a Palermo di un importante spettacolo che ha debuttato in Francia nel 2012, la versione di Berlioz dell’Orphée et Eurydice di Gluck pensata dal coreografo e regista Frédéric Flamand, direttore del Ballet National de Marseille, impegnato per la prima volta in un progetto d’opera insieme all’artista fiam-mingo di fama internazionale Hans Op de Beeck, che ha disegnato uno spazio contemporaneo, una periferia metropolitana disegnata da luci e videoproiezioni che hanno fra i toni dominanti il bianco, il grigio, il verde e l’azzurro.

Ad aprile (18-26), un dittico costituito da Le toréador di Adolphe Adam e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, due diversi “menage à trois”, il primo molto più brioso e leggero della tragedia ambientata nella Sicilia orientale. Scenografo e costumista di questo dittico sarà Francesco Zito che, con la regista Marina Bianchi, disegnerà un nuovo spettacolo per l’opera di Adam (in prima italiana in versione originale) mentre sarà impegnato in un importante recupero filologico per Cavalleria rusticana che verrà rimontata secondo i bozzetti preparati dal pittore Renato Guttuso per un allestimento del Massimo del 1974.

Un ballo in maschera di Verdi (dal 20 al 27 maggio) e La bohème di Giacomo Puccini (dal 18 al 27 settembre) sono i due titoli di repertorio con i quali il Teatro Massimo desidera omaggiare uno dei più grandi scenografi della tradizione italiana, il piemontese Pier Luigi Samaritani – studi a Brera quindi allievo a Parigi di Lila De Nobili nato nel 1942 e morto prematuramente nel 1994 – autore di alcuni raffinati allestimenti ancora in repertorio nei teatri di tutto il mondo, celebri per la forza espressiva basata su un’iconografia tradizionale. La regia delle due opere sarà affidata rispettivamente a Francesco Esposito e Alessio Pizzech, due artisti quarantenni che stanno lavorando molto sulle capacità di rinnovamento della tradizione teatrale italiana riqualificando però il valore della produzione artigiana e le competenze interne dei teatri.

A ottobre (dal 21 al 27) torna a Palermo Die Zauberflöte di Mozart in un allestimento nato proprio al Massimo e riproposto qualche settimana fa anche al Regio di Torino firmato dal regista palermitano Roberto Andò, con le scene di Giovanni Carluccio e i costumi di Nanà Cecchi, uno spettacolo apprezzato per la piacevole levità e l’impianto fiabesco, abile nel riprodurre, seppur in maniera non didascalica, l’atmosfera dell’Egitto immaginario in cui la vicenda è ambientata, fatto di magie, riti di iniziazione, avventure e Papageni in perfetto equilibrio tra natura e cultura. Sul podio salirà per l’occasione un importante interprete mozartiano, anch’egli palermitano, Gabriele Ferro.

La Stagione di opere 2015 si chiude a dicembre (dal 18 al 29) con Siegfried di Richard Wagner, terzo tassello della produzione del Teatro Massimo del Ring firmato dal regista Graham Vick, con le scene e i costumi di Richard Hudson e appositamente ispirato e concepito a partire dagli spazi del teatro palermitano, che si completerà nel gennaio 2016 con la Götterdämmerung. Un progetto di vaste dimensioni iniziato nel 2013 in coincidenza con il bicentenario della nascita del compositore tedesco che ha riscosso un grande successo di pubblico e critica. «Siegfried è l’opera più complessa da rappresentare – afferma Graham Vick – data l’intensità psicologica di personaggi tanto diversi fra loro e lo sviluppo che essi seguono in seno alla trama. Entreremo nella vita del giovane Siegfried, cresciuto da Mime nella foresta, ricorderemo il sacrificio di sua madre Sieglinde della quale lui conserva l’abito nuziale), lo osserveremo durante la parabola che lo conduce, guidato da Wotan-Viandante, fino al risveglio di Brunhilde (che avevamo lasciato nella Valchiria circondata dal cerchio di fuoco). Sul podio di entrambe le opere del Ring, Stefan Anton Reck.

Per ulteriori informazioni: stampa@teatromassimo.it

© 2006 - 2024 Pressitalia.net by StudioEMME