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Allarme crescita nelle economie emergenti

Banca_mondialeCi troviamo in allarme crescita per le economie emergenti. La Banca mondiale ha tagliato nel suo Global Economic Outlook, le stime di crescita 2014 per i mercati emergenti dal 5,3% al 4,8%, una tosatura causata dalle «cattive condizioni metereologiche emerse negli Stati Uniti, la crisi ucraina, la trasformazione della Cina da economia basata principalmente sull’esportazione manifatturiera a un Paese trainato anche dai consumi interni, le crescenti tensioni politiche in numerose economie emergenti e il rallentamento del processo di varo delle riforme strutturali».
Purtroppo la crescita dei Paesi emergenti sarà troppo moderata per creare il numero di posti di lavoro necessari per migliorare il livello di vita dei paesi più poveri al mondo.
A preoccupare il team di economisti della Banca mondiale è soprattutto il rallentamento della Cina, che sta riducendo il tasso di investimento, soprattutto sull’immobiliare, e sta cercando di frenare la crescita del credito in maniera selettiva. L’economia globale è prevista crescere al 2,8% quest’anno per poi rafforzarsi rispettivamente al 3,4% e 3,5% nel 2015 e 2016. Ma l’elemento nuovo è il fatto che le economie avanzate contribuiranno per circa la metà della crescita economica nel biennio 2015-2016 rispetto a meno del 40% del 2013, forse anche a causa del fenomeno del re-shoring, cioè il rientro a casa di produzioni manifatturiere prima delocalizzate nei Paesi in via di sviluppo.

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