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Ingiusta segnalazione alle banche dati dei “cattivi pagatori”

bankitaliaSono sempre più numerosi i cittadini, piccoli imprenditori e artigiani che si trovano in situazioni di estrema difficoltà determinate dalle incalzanti richieste di somme di denaro, sempre maggiori e sproporzionate, provenienti da banche e finanziarie che usano il sistema della “comunicazione dati alla CRIF” quale strumento, spesso illegittimo, per costringerli a pagare. Un esempio è quanto è successo ad un’imprenditrice leccese la quale dal 2006, trova oggi finalmente giustizia. La piccola imprenditrice denunciò a suo tempo la natura prepotente, pretestuosa, illecita e vessatoria della comunicazione del suo nominativo alla CRIF (centrale rischi finanziari presso la banca centrale italiana) ad opera di una banca locale, a seguito e causa della quale era stata costretta a chiudere battenti la sua attività. La sentenza del Tribunale di Lecce n. 2791/2014 del 7 luglio u.s. ha finalmente segnato un punto a favore dei consumatori, oltre che della signora di Lecce, infatti, ha condannato l’istituto di credito al risarcimento dei danni subìti, riconoscendo giustizia alla denunciante.

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