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L’Umbria in un bicchiere… secondo Slow Wine

IMG_5849Palazzo Candiotti, in pieno centro storico a Foligno, e’ stata la location perfetta per presentare i vini umbri selezionati dalla guida SLow wine, ospitati dal padrone di casa, Giampaolo Ciancabilla che guida la condotta Valle Umbra.
Il pomeriggio dedicato al vino, degustazioni ed incontri, ha raccolto un folto numero di appassionati; effettivamente, vini e i vignaioli, sono stati l’anima della manifestazione. Ogni produttore ha raccontato i suoi vini, facendoli degustare, evidenziandone le caratteristiche, la stagione e la passione, il lavoro e la soddisfazione.
Il vino umbro in primo piano; il vino che racconta una regione; i vini, eccellenze nel panorama enogastronomico dell’Umbria.
La guida ha messo in risalto vini e cantine che lavorano con rispetto del territorio e della regionalita’, che ci ffrono prodotti degni di nota. In evidenza i vitigni che continuano a fare la storia delle nostre terre: Sagrantino e Grechetto, per portare un esempio; vitigni che riescono a dare l’espressione del territorio.
Ma anche vitigni definiti internazionali, ormai acclimatati dalla lunga storia enologica, fatta di terre e uomini e stagioni. Percezioni e sfumature cosi’ diverse tra territori eterogenei della regione Umbria, fatta da colline e valli, dal lago Trasimeno e dal Fiume Tevere, dalla storia litologica che riesce ad imprimere nelle sensibili vigne, il tocco magico della diversita’ e della varieta’.
Ma la natura senza l’uomo farebbe semplicemente il suo corso… E la bravura dei vignaioli sta proprio nel catturare quell’esile attimo che porta poi a dare l’espressione e l’impronta definitiva e caratterizzante della cantina. Biodinamica, biologica, naturale, indipendente, tradizionale… Ma mai fragile apparenza. E questo fa la forza.
La manifestazione ha avuto successo grazie al lavoro infaticabile delle condotte Slow Food regionali, dai loro rappresentanti, guidate dal presidente regionale Sergio Consigli, che ha messo insieme uomini e forze, vini e cibi presidi Slow Food. Ma la partecipazione alla manifestazione e’stata vasta, raccogliendo non solo i soci SLow… Solo cosi’ si riesce a diffondere quel sentimento di buono, giusto e pulito, che tanto fa la filosofia Slow da decenni, riportandoci alla tradizione e al legame con la storia, con la terra, e con i gusti, difendendo prodotti che rischiavano l’illegalita’, in un Italia in veloce rinnovo, affogata nel mercato globale.

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