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alba2Sempre attivo e sempre versatile Plastic Food Project di Pierluigi Monsignori, sempre attento agli eventi quotidiani. Da sempre punta sui bambini e sui ragazzi, essi sono il nostro presente e il nostro futuro! Da anni Plastic Food, collabora con il Prof. Fabrizio Ciocchetti, docente dell’Istituto Comprensivo di Umbertide/Montone/Pietralunga: incontri, lezioni, elaborati, giornalini scolastici…
Insomma, l’arte viene rielaborata dai ragazzi; i concetti sociali sono rivisitati attraverso il loro modo di vedere la realtà. L’espressione più sincera per Pierluigi, è l’arte, una sorta di alchimia tra pensiero e azione. Lo dimostrano le sue installazioni di Land Art, che fanno riflettere e commuovere; è capace con una sola espressione, di farci toccare con mano il mondo odierno e la sua società. Questa volta Pierluigi Monsignori Potsy e Fabrizio Ciocchetti, hanno aderito a M’illumino di meno, format ormai famoso quanto atteso, di Caterpillar. Basandosi sulle lezioni di Plastic Food Project, tenute da Pierluigi Monsignori, i ragazzi della II media di Montone, hanno messo sui fogli da disegno il loro modo di vedere il mondo, che non è sempre a colori. Lo spegnere in modo simbolico la luce attraversa la visione della realtà e del futuro. Il risparmio energetico, porta ad una vita migliore: meno inquinamento, meno rifiuti, non solo meno energia sprecata.
Il messaggio dell’artista Pierluigi Monsignori, Potsy, si basa sulla realtà del rifiuto, le sue ecoballe di materie plastiche, sono tangibili e rendono l’espressione del mondo di oggi: i rifiuti sotto casa, inceneritori, discariche e rifiuti sociali. Grazie a questo messaggio sociale, come ogni anno ha partecipato alla settimana europea sulla riduzione dei rifiuti (SERR), con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Regione Umbria. La produzione di energia genera comunque rifiuti in costi di inquinamento; i rifiuti sono prodotti con l’energia, l’energia serve per smaltire i rifiuti e spesso ne serve di più di quella che è usata per produrli. Non vuole essere una visione catastrofica del mondo, ma una realtà alla quale bisogna pensare più spesso, quando si fanno acquisti, quando si compiono azioni. I bambini e i ragazzi, sperano in un mondo migliore, in questo, a volte diventano i nostri insegnanti. Oggi sono loro i primi a non accendere l’interruttore della luce. Perché risparmiare energia non deve essere solo un gesto estemporaneo, ma dovrebbe entrare nelle nostre coscienze, nei nostri gesti quotidiani.

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