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Buble-Day… Le mille sfumature delle bolle

buble...Un pomeriggio intero dedicato alla lucente magia delle bollicine, a Foligno. Il secondo anno di un evento organizzato da Alessio Piccioni, esperto ed amante delle bolle, grande conoscitore dei vini, un punto di riferimento nel panorama eno-gastronomico umbro. Un viaggio affascinante alla scoperta delle meravigliose bolle italiane, tra le più vocate aree di produzione delle bolle italiane… per proseguire nella Francia dello Champagne, dove ha vissuto l’anima delle bollicine che hanno fatto la storia. Si, perché se anche l’Italia vuole la sua parte nell’invenzione storica delle migliori bollicine, è stato lo Champagne che ha messo a punto tecnica e scienza, per darci, ancora oggi, una magia inalterata nel tempo, un fascino ogni volta nuovo… emozioni indiscusse. Partiamo dal Cartizze e dal Prosecco di Valdobbiadene, che hanno la loro storia in fatto di bolle e spumantizzazione, grazie al metodo Martinotti, o conosciuto come metodo Charmat. La tecnologia di deve appunto all’italiano Martinotti, ma messa poi a punto da Charmat, intorno al 1910. il metodo riesce a mantenere la freschezza, la fragranza e gli aromi caratteristici del vino, con note fresche e croccanti. Infatti si usano quasi sempre uve aromatiche, quelle che sono caratterizzate dagli aromi primari, che quando metti al naso un vino prodotto con queste uve, le riconosci immediatamente. Abbiamo toccato le rive dell’Oltrepo Pavese; e quelle del lago d’Iseo tra le mitiche vigne del Franciacorta, per farci tentare poi, dal Piemonte. Fino a raggiungere l’effervescenza delle bollicine delle Dolomiti… per poi, naturalmente, passeggiare tra i famosi Champagne francesi. Insomma, per chi ama le bollicine, è stato facile lasciarsi tentare dalla loro lucentezza, da quel modo così suadente che hanno di rifrangere la luce e creare quasi un arcobaleno di sapori; abbandonarsi al delicato solletichio che accarezza le papille gustative… un crescendo di emozioni! Una scoperta sempre nuova, tra vecchie conoscenze e nuove produzioni. E si, perché poi, a volte si sperimenta, si crea qualcosa di nuovamente magico. ma, non ci sarebbero bollicine, se non ci sono le persone che le fanno. Una creazione che nasce dal lavoro meticoloso nelle vigne, tra le difficoltà della vinificazione, e l’attesa del tempo, che deve essere perfetto. Una pazienza ancestrale sta alla base del lavoro, l’attesa e la speranza del futuro per vedere e gustare la propria creazione. Restare stupiti! Già, perché spesso sono gli stessi produttori a restare stupiti delle loro bottiglie di bollicine, di quello che il tempo ha reso, aprendo una bottiglia, di quanto la cantina ha custodito come una madre affettuosa il prezioso oro, inimitabile, difficile da replicare. Una cura di chi le fa, che si riverbera in chi le assapora. E così, tra vignaioli che vanno contro corrente e vini che li seguono, tra chi cerca le radici nella storia e chi la storia si ritrova a farla… tra quel senso di magia e di indefinito che ci portano con così tanta facilità le bollicine spumeggianti, effervescenti, ma così evanescenti, ci lasciano il sapore di un meraviglioso viaggio pomeridiano di primavera, e ci lasciano in attesa del prossimo anno… speriamo che non svaniscano…

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