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A Gubbio, sempre più vicina la definizione dell’area archeologica della Guastuglia

Sempre più vicina l'apertura del Parco Archeologico nella parte bassa della città rinomata per il suo centro storico medievale

Guastuglia_mosaico_1Dopo 6 settimane di lavoro, a partire dal 22 giugno, si è andata sempre più definendo l’area archeologica della Guastuglia, a Gubbio. Massima attenzione da parte delle autorità preposte, presenti per il Comune il sindaco Filippo Mario Stirati e l’assessore alla Cultura Augusto Ancillotti, il Soprintendente per l’Archeologia Elena Calandra e Luana Cenciaioli della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, il Rettore dell’Università di Perugia Franco Moriconi, Gian Luca Grassigli docente di Archeologia Classica dell’Università di Perugia e direttore dei lavori di scavo, Luana Cenciaioli della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria. Arrivato sul sito archeologico, anche il nuovo Soprintendente alle Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Stefano Gizzi. Sono stati ripercorsi i lavori realizzati nell’area in passato, a partire dal 2000, che hanno portato alla luce un tempio di età augustea, con una “domus” detta “del Banchetto” e mosaici di grande bellezza e interesse. Nonostante l’esiguità delle risorse, il comune di Gubbio, è riuscito comunque a ridare forza ad un progetto che ha come obiettivo la valorizzazione di questa parte della città non meno importante ed affascinante della Gubbio medievale che ammiriamo nella parte alta, più conosciuta e a portata di mano. Il “Parco archeologico” è una meta sempre più vicina e la sua apertura arricchirà l’offerta culturale e l’attrattiva turistica, con un anello di congiunzione tra i luoghi della romanità. L’auspicio, è di poter proseguire nell’attività di scavo, per continuare ad acquisire conoscenze sul cuore della Gubbio romana, e soprattutto con l’intento preciso di poter presto dotare la città di un’area archeologica visitabile e di grande attrattiva e interesse per la città, capace di contribuire allo sviluppo del turismo culturale, un settore decisivo per il futuro dell’intera regione. Dall’area archeologica si ha una sorprendente vista sulla città. Sono necessari accordi di programma e intese per mettere in rete la cultura, nella convinzione che promozione e valorizzazione sono una risorsa non solo culturale ma anche economica. Il Rettore Moriconi, nel confessare un particolare affetto per Gubbio, ha ribadito la piena disponibilità dell’Università di Perugia per dare vita ad una scuola di alta specializzazione, nei locali messi a disposizione dal Comune nel complesso di S. Benedetto. “Stiamo lavorando per questo – ha ricordato Moriconi  – per un modello di istruzione di secondo grado, anche una “summer school” in convenzione con Università americane, magari in arte e archeologia”. La soddisfazione è tanta, specialmente quando si scoprono nuovi siti, come quello che ci si augura di trovare, relativo a una piazza del Foro, dopo la scoperta del tempio non ancora attribuito e della “Domus del banchetto” con gli splendidi mosaici. Entro la fine dell’anno, si conta di vedere pubblicati i lavori eseguiti. L’area per le indagini di quest’anno è costituita da un quadrato di 20 x 20 metri, si trova immediatamente a sud della Domus. Sono evidenziati locali di probabile uso di pertinenza, con l’ipotesi di un livello di terreno a digradare. Ad una profondità compresa fra i 30 e gli 80 cm, è stata portata in luce una grande struttura di forma quadrangolare suddivisa in 4 ambienti. Le prime tre stanze, orientate NS, sono parallele ed affiancate; il quarto vano, invece, ha orientamento EW ed è ubicato nella zona SW dell’area. Ciascun saggio del terreno ha fornito degli importantissimi indizi connessi alla struttura, pur non avendo raggiunto le fasi di vita più antiche del complesso edilizio. L’edificio intercettato ed indagato ha sicuramente numerose fasi e ristrutturazioni interne, strettamente connesse alle esigenze precipue del momento storico. Allo stato attuale della ricerca archeologica, non è possibile avanzare ipotesi cronologiche concrete o una funzione specifica all’interno dell’area della Guastuglia. Solo un approfondimento d’indagine sistematico e puntuale potrà consentire fare chiarezza.

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