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Il 70º anniversario dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki

A 70 anni dai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki anora è vivo il ricordo

Hiroshima-pref-prom-hall-04Federica Mogherini, vicepresidente della Commissione Europea, nel 70º anniversario dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, avvenuti rispettivamente il 6 e 9 agosto del 1945, ha espresso in una dichiarazione il ricordo ancora vivo di immagini di una guerra veramente atroce, nella speranza che le vittime siano state le ultime di un bombardamento nucleare. Ha continuato rafforzando ancora di più la convinzione di rendere universali tutte quelle leggi che pongono divieto al nucleare e, altresì ha invitato gli europei a prendere coscienza di quanto accaduto in passato al fine di evitare che simili barbarie si ripetano, anzi proliferando l’idea di unione e pace nel mondo. Infine, la Mogherini ha concluso dedicando un tributo speciale alla città di Hiroshima e al museo-memoriale per la pace di Hiroshima per aver divulgato continuamente il proprio  messaggio di pace in tutto il mondo. Sicuramente mantenere vivo il ricordo è importante per evitare il ripetersi di altre simili atrocità.

Hiroshima e Nagasaki

I bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki in Giappone furono due attacchi nucleari operati sul finire della Seconda guerra mondiale. Il 6 agosto 1945 alle 8:15, l’Aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica “Little Boy” sulla città giapponese di Hiroshima, e dopo tre giorni ci fu il lancio dell’ordigno “Fat Man” su Nagasaki. Le vittime quasi tutti civili, furono stimate da 100mila a 200mila. Per i gravi danni causati dagli ordigni alle persone e alle cose e per l’utilizzo unico in guerra di un’arma di distruzione di massa, questi due attacchi atomici sono considerati la guerra più atroce mai vissuta in tutta l’umanità. Il ruolo dei bombardamenti nell’Impero giapponese, sono stati oggetto di molti dibattiti. Negli Stati Uniti ritengono che i bombardamenti atomici sarebbero potuti servire ad accorciare la Seconda guerra mondiale di parecchi mesi, risparmiando le vite dei soldati e dei civili, destinati a perire nelle operazioni di terra e d’aria nella prevista invasione del Giappone. In Giappone, l’opinione pubblica, invece, tende a sostenere come i bombardamenti siano crimini di guerra per velocizzare il processo di resa del governo militare giapponese.

Foto: Michael Reeve (en.wikipedia) [GFDL or CC-BY-SA-3.0], via Wikimedia Commons

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