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La difesa della biodiversità oggi è tutelata da una legge

Anche la biodiversità passa per la camera e viene tutelata da una legge; sembra proprio che il valore alla natura alla diversità, alla bio-diversità, deve essere tutelata dalla camera, non più come un fatto naturale, ma come una legge che ammonisce e punisce.

BiodiversitàAnche la biodiversità passa per la camera e viene tutelata da una legge; sembra proprio che il valore alla natura alla diversità, alla bio-diversità, deve essere tutelata dalla camera, non più come un fatto naturale, ma come una legge che ammonisce e punisce. L’Aula della Camera ha dato all’unanimità il sì definitivo alla legge che tutela e valorizza la biodiversità agraria e alimentare, per fermarne la progressiva perdita e per investire sulle varietà e le razze locali. La legge prevede un’Anagrafe Nazionale della biodiversità presso il ministero delle politiche Agricole; una Rete Nazionale della biodiversità, coordinata dal Dicastero agricolo, d’intesa con le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano; un Portale Nazionale, con il compito anche di costituire un sistema di banche dati interconnesse, e un Comitato per coordinare i diversi livelli di governo. Insomma dalla catalogazione, alle intese, per non tralasciare proprio niente. Questa legge, finalmente definisce un quadro normativo unico, prevedendo misure fondamentali per la difesa e la valorizzazione della biodiversità. L’approvazione all’unanimità della legge sulla biodiversità conferma l’importanza cruciale dell’agricoltura per un Paese come l’Italia, che vanta un patrimonio unico per biodiversità, che dobbiamo assolutamente salvaguardare e promuovere in tutta la sua specificità, come, commenta il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina. E come effettivamente risulta nell’immaginario collettivo sia nazionale, che estero, di quel bel paese ricco di tutto, dall’arte all’enogastronomia. Con questa legge si crea effettivamente un sistema di tutela e valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare, sostenendo il lavoro degli agricoltori e la ricerca. Vengono, inoltre suggeriti strumenti per costruire sistemi economici locali partecipati dalle comunità. Questa legge, sembra proprio essere una risposta positiva alla Carta di Milano che ci chiede di salvaguardare il futuro del pianeta. L’Italia può contare su 504 varietà iscritte al registro viti, contro le 278 dei cugini francesi; 533 varietà di olive, contro le 70 spagnole, per cui, questa legge va anche a tutelare il primato agrario dell’Italia. Inoltre, come osserva l’organizzazione agricola, sono state salvate da estinzione 130 razze allevate, tra le quali 38 razze di pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di avicoli e 7 di asini, sulla base dei Piani di Sviluppo Rurale dell’ultima programmazione. “Solo preservando la biodiversità che ci circonda potremo davvero nutrire il pianeta”, sottolinea Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità. La speranza è che come tutte le belle cose, non cada nella burocrazia, ma che possa effettivamente operare in campo, tenendo effettivamente conto di quelle che sono le strutture già esistenti per la tutela e valorizzazione della biodiversità, come le banche del germoplasma, e stanziare risorse economiche e dando più spazio alla ricerca scientifica.

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