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Commissione Europea: ridurre la pesca nel Mediterraneo

La Commissione Europea ha in mente di ridurre la pesca nel Mediterraneo, soprattutto all'Italia, per permettere uno sviluppo futuro, a discapito però di migliaia di posti di lavoro.

La Commiporto-garibaldi_2061-06-50-40-6346ssione Europea per tutelare le risorse marine del Mediterraneo pensa di mettere al bando la pesca ad alcuni esemplari per aumentarne il numero a discapito, però, di migliaia di posti di lavoro. Negli ultimi anni il livello di sfruttamento dei pesci nel Mediterraneo è arrivato a numeri record. Secondo alcuni studi il 96 per cento degli stock ittici viene sfruttato 3 volte maggiormente del livello sostenibile. Un nuovo studio,  ha integrato numeri che sfuggono alle attuali e già preoccupanti statistiche, questi numeri tengono in considerazione anche la pesca artigianale e illegale, mostrando che le catture totali sono 2,6 volte maggiori di quelle dichiarate. Pertanto, Bruxelles potrebbe decidere di ridurre la pesca nel Mediterraneo addirittura della metà per diverso tempo, questo dovrebbe lasciare al mare il tempo necessario per ripopolarsi. Federpesca accusa l’Europa di essere poco vigile, ammettendo che lo sfruttamento esiste davvero, ma dicendo anche che le politiche europee finora hanno costretto i Paesi membri a ridurre la capacità di pesca, favorendo però gli stati non membri come Tunisia e Croazia, che hanno aumentato la loro flotta. Questi giorni si terrà a Catania un convegno che tratterà questo argomento, dove forse verranno annunciati provvedimenti come il blocco totale alla pesca di alcune specie, per periodi che potrebbero arrivare fino a un anno. Seondo gli esperti quest’azione ridurrebbe il mercato ittico per qualche tempo, ma nel giro di qualche anno consentirebbe di ripopolare l’ambiente marino con prospettive molto vantaggiose sia per la pesca italiana sia per quella Europea. Dati alla mano si capisce che la dipendenza Italiana ed Europea da importazioni estere stà aumentando sempre di più, questo accade perché la nostra capacità di produrre sta via via diminuendo, come per esempio lo scorso anno che è quasi dimezzata, facendo aumentare proporzionalmente le importazioni.

 

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