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Alla scoperta del Barbaresco con AIS Gubbio

Conoscere un territorio attraverso il suo vino, o suoi vini, è un percorso che regala sempre emozioni e momenti di crescita. È quello che l'associazione AIS di Gubbio

Barbaresco-UmbriaGUBBIO (PG) – Conoscere un territorio attraverso il suo vino, o suoi vini, è un percorso che regala sempre emozioni e momenti di crescita. È quello che l’associazione AIS di Gubbio, propone sia ai suoi iscritti che a tanti curiosi. Questa volta è stata l’occasione per conoscere il Barbaresco e fare un bel giro tra i vigneti del Piemonte. La location perfetta è stata quella degli Arconi del Palazzo dei Consoli. Luogo di storia e fascino antico, perfetto per raccontare un territorio e le mille sfumature dei suoi vini. A prenderci per mano tra vini e vigne, è stato Paolo Tamagnini, che ha illustrato le caratteristiche del territorio e delle quattro zone di produzione del Barbaresco: Barbaresco, Treiso, Neive, e San Rocco (quest’ultimo posto nel comune di Alba). Impeccabile nella degustazione guidata dei vini. Sei cru evidenziati sotto i loro aspetti peculiari, capaci di trasmettere il territorio, ma anche le specificità delle cantine; annate diverse hanno dato uno spettro di caratteristiche differenti dello stesso vitigno. Insomma, un percorso ideale tra anni diversi, cantine, vignaioli, e vigneti di un grande vino italiano, che ha raccolto la storia italiana, non solo di una regione come il Piemonte. Vino che spesso viene considerato un po come il fratello minore del Barolo, per cui è stato importante portarlo all’attenzione di un gruppo ben nutrito di appassionati, curiosi di saperne sempre di più. Ma l’attenzione è andata anche al legame con il nostro territorio e all’abbinamento con il cibo. Il Barbaresco è un vino che si sposa bene con il tartufo bianco, ma anche con la selvaggina e la carne rossa. La scelta tra tante cantine, e tanti nomi, come tra le diverse annate, è stata abbastanza ardua e non semplice. Sono molte le sfumature che i vini ci regalano e la bravura del degustatore sta anche nel saperle trasmettere e raccontare sempre con curiosità. E allora eccoci tra tante bottiglie dal 2007 al 2010; tra vitigni che percorrono le colline di Alba tra nord e sud, est ed ovest, esposte su bricchi, o a lambire il Fiume Tanaro, in una varietà di suoli che spesso sono capaci di influenzare il vino e dargli delle caratteristiche evidenti e importanti, tanto da renderli riconoscibili. Seminari di degustazione ad alti livelli danno sempre la possibilità non solo di scoprire un territorio e i suoi vini, ma regalano anche un momento critico fondamentale ed un’esperienza nuova; e quindi, la possibilità poi di scegliere e mettere in gioco i propri gusti personali, tra nomi noti e meno conosciuti, tra quelli che hanno fatto la storia del Barbaresco e quelli che ne portano avanti la continuità.

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