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Plastic Food in Lituania

Corrono per tutto il mondo e in tutta Europa i valori morali e sociali di Plastic Food, questa volta con un'installazione a sorpresa per la tranquilla popolazione Lituana.

Prosegue il viaggio artistico di Pierluigi Monsignori per portare valori ecologici in Europa in collaborazione con UUD Erasmus+. Corrono per tutto il mondo e in tutta Europa i valori morali e sociali di Plastic Food, questa volta con un’installazione a sorpresa per la tranquilla popolazione Lituana. Plastic Food, opera di Land Art di Pierluigi Monsignori, il 10 Luglio, è stato installato lungo il viale principale di Palanga, una delle più famose città turistiche e di villeggiatura della Lituania. Il viale porta, attraverso una passeggiata pulita ed ordinata, al famoso “pontile che conduce al tramonto”; si affaccia come un balcone nel Mar Baltico. L’installazione è riuscita a rompere l’ordine, e a contaminare la cittadina, con i suoi cittadini e turisti, che sono rimasti perplessi e sbigottiti da tanto orrore; si sono trovati a fare i conti con una realtà messa sotto i loro occhi increduli e sbigottiti e nello stesso tempo impauriti. Sono stati questi gli stati d’animo che abbiamo captato tra le strade pulite e linde e la gente estremamente educata; ma l’unica certezza resta sempre la stessa: tutti produciamo rifiuti, proprio tutti. Plastic Food, ha una sola certezza e un solo obiettivo: quello di non produrre rifiuti all’origine, per avere un’inversione di marcia rispetto al punto di non ritorno in cui stiamo andando. Anche questa volta lo stupore che suscitano le sue installazioni ha colpito nel segno, proprio in Lituania ed in una delle città balneari più belle e famose. Ne ha violentato la bellezza del suo corso e del suo meraviglioso ed unico pontile che porta al tramonto. Dopo le installazioni artistiche di Londra, Bruxelles, Praga, la nuova performance sconvolge la quotidianità della cittadina di Palanga per trasmettere valori sociali ed ecologici in tutta Europa. L’installazione di Land Art Plastic Food, è un chiaro esempio di come l’arte diviene comunicazione sociale; grazie a questa sua attitudine, è divenuta anche progetto europeo grazie al Programma UUD Erasmus+, e collabora con diversi stati e partners europei, ognuno dei quali esprime le proprie competenze. L’opera Plastic Food è un invito ad una passeggiata in un paesaggio futuribile purtroppo già presente: un’isola di materie plastiche galleggianti, prodotte dai nostri rifiuti è sorta dalle acque dell’oceano, e tutti ne siamo responsabili; il mare ci restituisce pezzi plastici in continuazione come le acque del Mar Baltico, riportano a riva e restituiscono pezzi di ambra preziosa. Plastic Food, ha fatto veramente tanti chilometri, ed ha coinvolto migliaia di persone; attraverso l’arte, Pierluigi Monsignori vuole comunicare la riduzione dei rifiuti, infondendo un maggiore valore sociale e una coscienza diversa nei confronti dei polimeri, dai quali siamo circondati. Materie che hanno costi economici alti sia per la loro produzione, che per il loro smaltimento e riciclaggio. Ma il costo sociale è molto più alto, se non correttamente smaltiti. Per cui la necessità di ridurre i rifiuti è diventata impellente. È così che in questo preciso momento storico, in cui tutte le certezze si perdono, l’arte ha il ruolo fondamentale e preciso di ricollocare la speranza al centro della nostra vita quotidiana. Così, Plastic Food, disturbando il tramonto nel Mar Baltico, ha voluto invitare la popolazione lituana ed europea, a comprendere come diventerebbero il nostro mondo e i nostri spazi quotidiani, se non iniziamo un’inversione di tendenza. L’Eco-Pressa di polimeri plastici, diventerebbe parte dell’ambiente quotidiano. Insomma, la soluzione non possono essere solo discariche e inceneritori. Plastic Food, mettendo difronte alla popolazione l’evidenza fa proprio capire questa necessità di ridurre la produzione dei rifiuti all’origine. È una coscienza civile che deve essere sentita e applicata da tutti. Anche in quei paesi dove all’apparenza sembra tutto pulito e ordinato.

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