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Enoturismo: ancora una volta la Toscana fa da battistrada

Proposta di una legge quadro per il settore dell’enoturismo presentata dall’On. Colomba Mongiello

Una legge per l’enoturismo? Perchè no. La Toscana, sempre lungimirante, fa da apripista ad una legge nazionale; infatti, da anni è dotata di una normativa all’avanguardia che ha contribuito allo sviluppo di questo settore. Commenta così il presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana, Violante Gardini, la proposta di una legge quadro per il settore dell’enoturismo presentata dall’On. Colomba Mongiello, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento. La Toscana, è una regione che anche in questo caso può dirsi avanti perché da anni ha, appunto, una regolamentazione dell’offerta enoturistica all’avanguardiache è contenuta nella più ampia legge regionale che regola l’offerta agrituristica in particolare nella voce delle attività ricreativo-didattiche. Questo, è quello che ha permesso la crescita di un sistema virtuoso vero e proprio che può essere anche da spunto e modello per la definizione del testo di legge verso la stesura definitiva. Insomma, un modello e un contributo per le altre regioni. L’analisi che il Movimento Turismo Vino Toscana ha fatto sul XII rapporto sull’enoturismo presentato alla scorsa Bit di Milano da Città del Vino mette in evidenza che dei quasi 14 milioni di visitatori nelle cantine italiane nel 2015 infatti, gran parte avrebbe visitato aziende vitivinicole toscane. Per non parlare del fatturato. La stima nazionale nel 2015 è di 2,5 miliardi di euro (senza considerare l’indotto) e anche in questo caso le cantine toscane avrebbero contribuito in maniera sensibile al fenomeno dell’enoturismo. Per gli italiani il turismo del vino è fatto di gite di prossimità, spesso entro i 100 chilometri che, in Toscana, si concentrano nelle località e nelle denominazioni più note. Insomma, proprio un nuovo stile di fare enoturismo più diffuso e meno elitario di un tempo, in altre parole non riguarda più soprattutto i “wine lovers”, non solo addetti ai lavori, ma semplici curiosi, che oltre al vino ricercano altre proposte abbinate alla gastronomia locale. La visita nelle zone del vino è anche un itinerario romantico per le coppie e un’escursione golosa per chi, e in Toscana sono tanti, vuole anche fare un pranzo tipico con gli amici. Molti dei visitatori che arrivano a Montalcino, Montepulciano, Radda o Bolgheri sono mossi dal desiderio di trascorrere i momenti liberi fuori delle città, in campagna. Desiderano vedere luoghi suggestivi e magari assaggiare cibi e vini che non conoscono scoprendo come sono fatti, per questo nella nostra regione, oltre alle visite nelle cantine crescono le wine class e soprattutto le scuole di cucina tipica. Insomma, un tipo di turismo che non va solo alla ricerca dei monumenti del bel paese, ma di tutto quello che riesce a far sperimentare i sensi in quello che è il life style Italia!

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