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Non solo Francesco…poesia e arte ad Assisi

"Non chiederci la parola – appunti sull'incomunicabilità delle cose", suggestiva e coinvolgente lettura di testi poetici e in prosa.

assisi-nostraCurato da ASSISI NOSTRA  con la collaborazione di Costanza Lindi, scrittrice ed editor, si è tenuto presso L’hotel Cristallo a S. Maria Degli Angeli l’ incontro “Non chiederci la parola – appunti sull’incomunicabilità delle cose”, suggestiva e coinvolgente lettura di testi poetici e in prosa; tra gli autori, presentati ed interpretati dalle suadenti e calde voci di Costanza Lindi, Angelica Buonaurio ed Elena Zuccaccia, oltre a  Calvino, Sanguineti, Borges, Pavese, Szymborska, Artaud, Farabbi e Montale anche Celan, Giudici e Cortàzar. A corredo le foto di Rita Peccia ed una esposizione di quadri curata da Pietro Mariottini. Musiche d’atmosfera a cura di Giacomo Girolmetti. Quando si dice Assisi nel mondo si pensa subito a S. Francesco ed a quanto “pesante” sia il suo nome nella cultura e nell’immaginario popolare. Ma è forse proprio questa presenza “ dolcemente ingombrante” veicolo di turismo laico e venerazione religiosa, che rischia di fare ombra ad una realtà ricca e prolifica mirante alla  valorizzazione di questo splendido territorio attraverso l’ organizzazione di eventi ludico-naturalistico-culturali, monitoraggio delle criticità ed il contatto con la cittadinanza. “Assisi Nostra”, promotrice di tali eventi ed incubatrice di idee è costituita da un gruppo di persone appassionate di Assisi, seraphica civitas, la città dove abitano, lavorano e/o studiano. Innamorati della loro città e delle sue frazioni, i suoi componenti guardano al futuro e al mondo, non dimèntichi della forza delle loro radici nel territorio. Così come lo intende la poetessa Anna Maria Farabbi, abitante dell’appennino Umbro che denuncia il  proprio status di poeta che per lei significa  “filiazione dalla terra e legame con la tradizione e, al contempo, nomadismo e sorellanza con gli elementi volatili”. Nel corso della serata cui ha prestato il titolo un componimento di Eugenio Montale, lo scambio di versi e parole ha voluto coinvolgere un pubblico scelto ed attento per un’operazione che ha voluto sottolineare l’importanza della poesia in una società che non è sempre in grado di…poetare, ghermita com’è da un processo di globalizzazione che porta allo straniamento ed allo smarrimento di quelli che sono i sentimenti e di moti dell’animo e dell’anima, forse non comuni, ma più veri. Infatti la sintesi dell’incontro si può desumere dalla poesia stessa del poeta allorché presenta il suo modo d’intendere la poesia rivolgendosi al lettore, con imperativi negativi, e dicendogli ch’egli non può chiedere al poeta che ha perduto le sue certezze, la rivelazione di verità assolute; in quanto l’unica certezza che questi ha è tutta volta verso ciò che non è, ciò che non vuole. Il senso del certame poetico bene lo ha espresso la referente di “Assisi Nostra”, Eleonora Passeri, quando nei saluti finali afferma che “quello di oggi è stato un momento in cui abbiamo avuto il piacere di abbracciare l’arte per quello che è: libertà di pensiero e di espressione! Eh sì, Assisi va al di là di San Francesco…in fondo lui fu pioniere nell’aprirsi al mondo, oggi, forse dovremmo riscoprire questo aspetto del francescanesimo e tornare ad aprirci al mondo e agli altri! È così bello..si cresce così tanto quando ci si apre.” E chiamando ancora in causa la Farabbi, “Io credo che la poesia abbia un petto splendido in grado di cantare da solo, intensamente, intimamente, verso chi è disposto all’ascolto senza distrazioni, corpo a corpo”. La città del poverello si apre ad un nuovo respiro, affidando parole, note, colori e armonia all’aria ed a quanti questa desiderano respirare.

 

 

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