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Teatro Studio Uno – Vit! Vit!

Lo spettacolo è nato da un lavoro sul tema del viaggio, un monologo metafora della nostra società.

In scena al Teatro Studio Uno dal 2 al 5 marzo “Vìt! Vìt! Storia di una pendolare” spettacolo scritto, diretto ed interpretato da Francesca Danese.

Francesca DaneseROMA – Lo spettacolo è nato da un lavoro sul tema del viaggio, un monologo metafora della nostra società, elaborato in occasione della residenza teatrale “Clessidra”, associazione RESET e Teatro delle Forche di Massafra.

Una donna semivestita è pronta a schizzare in corsa nella sua vita quotidiana, pochi minuti per compiere maldestramente i gesti più quotidiani e poi dritta come ogni giorno verso la stazione, sempre in bilico fra treni in ritardo superaffollati e lavoro precario, in un ritmo forsennato che schiaccia ogni possibile relazione e da cui fuoriescono bisogni inappagati e ricordi d’infanzia. La protagonista narra e rivive la sua feroce routine, dialogando ora con gli ipotetici compagni di viaggio ora con le presenze che emergono dal suo racconto, così quotidiano eppure così paradossale. Ingoiata da un meccanismo frenetico che la obbliga a non fermarsi mai, parla, corre, persino balla, abbandonandosi a momenti di ridicola esaltazione o malinconica riflessione, ma basta una distrazione e  ecco sfumare davanti ai suoi occhi quell’unica fermata che la riporterà a casa. Inutile implorare di fermarsi non resta che proseguire la folle corsa di questo treno, ignari della meta, sebbene la protagonista, stavolta, non sia sola, perché, come afferma minacciosamente: “Sequestro? Certo! Siamo tutti sequestrati!”.

La messinscena si caratterizza per la sua essenzialità scenica e per la centralità della presenza dell’attore e della parola, in un linguaggio che mescola prosa e narrazione, comicità quasi cabarettistica e riflessione, quotidianità e citazione colta, dialoganti con un mirato contrappunto sonoro e musicale facendo diventare Il viaggio di una pendolare sempre in corsa, metafora della nostra società e delle sue lacune ed occasione per riflettere sulla quantità e sulla qualità di quel residuo di tempo e di relazioni umane che la corsa forsennata della società ci lascia a disposizione.

Vit! Vit! è ua piccola storia sul più grande furto della nostra società, il furto del nostro tempo, una sottrazione mirata e ineluttabile a cui l’essere umano si è abituato, nonostante cerchi in tutti i modi di recuperarlo tra i piccoli resti che l’ossessionata e convulsa vita quotidiana ci lascia, eppure bisogna trovarlo, correre, Vit! Vit!

FONTE: Eleonora Turco

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