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L’altro volto della speranza

Un film che si è aggiudicato l'Orso d'Argento per la "Miglior Regia" al Festival di Berlino, oltre ad essere stato designato per il titolo di "Film della Critica" dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.

“L’altro volto della speranza” (il titolo della versione per il mercato internazionale è “The Other Side Of Hope”, mentre quello per il mercato finlandese è “Toivon Tuolla Puolen”) è il titolo del nuovo film del regista finnico Aki Kaurismaki, nelle sale cinematografiche italiane da giovedì 6 aprile, distribuito dalla società di Valerio De Paolis.

Questo film si è aggiudicato l’Orso d’Argento per la “Miglior Regia” al Festival di Berlino. Inoltre, è stato designato per il titolo di “Film della Critica” dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI con la seguente motivazione: «Kaurismaki racconta con il suo consueto stile lunare e surreale un’altra ammirevole storia di integrazione mostrando come sempre un affetto straordinario per i suoi personaggi e per il cinema, ancora una volta dalla parte degli umili e degli indifesi. Un film che conferma l’eccezionale capacità di un regista nel far sorridere lo spettatore anche davanti alle grandi tragedie dell’umanità».

Dopo “Miracolo a le Havre”, il regista finlandese ‘di culto’ torna con una commedia surreale e poetica che vede incrociarsi le strade di un rifugiato siriano appena sbarcato ad Helsinki e di un commesso viaggiatore finlandese con l’hobby del gioco d’azzardo; un campionario umano decisamente originale, descritto dal geniale regista con la consueta ironia, con gentilezza e sconfinato affetto.

A questo punto, una breve scheda del film scritto (soggetto e sceneggiatura), diretto e prodotto da Aki Kaurismaki. Gli interpreti sono: Sherwan Haji (Khaled), Sakari Kuosmanen (Wikstrom), Ilkka Koivula (Calamnius), Janne Hyytiainen (Nyrhinen), Nuppu Koivu (Mirja), Kaija Pakarinen (moglie), Niroz Haji (Miriam), Simon Hussein Al Bazoon (Mazdak). Fotografia di Timo Salminen e montaggio di Samu Heikkila.

La sinossi. Wilkstrom è un rappresentante di camicie, che lascia moglie e lavoro, e punta tutto su una partita a poker per cambiare vita. Khaled è un giovane rifugiato siriano imbarcato clandestino su una carboniera che si ritrova ad Helsinki quasi per caso. Anche lui vuole cambiare vita. Le autorità, però, vorrebbero rispedire Khaled ad Aleppo, che se la deve vedere anche con dei picchiatori razzisti. Ma nella sua strada Khaled incontra anche persone come Wilkstrom, che decide di aiutarlo. I due tentano di far ripartire le loro vite con la gestione di un ristorante fin allora triste e senza clienti, ‘La Pinta Dorata’, magari trasformandolo in un ristorante sushi alla moda. Un rifugiato, un rappresentante, un cuoco, una cameriera, un direttore di sala e perfino un cane, tutti insieme, forse, riusciranno a trovare ciò che cercano.

Il regista, che proprio domani compie 60 anni, ha fondato con suo fratello Mika il Midnight Film Festival di Sodankyla e due società che lo rendono completamente indipendente nella realizzazione dei suoi film: una di produzione e l’altra di distribuzione; quest’ultima si chiama Ville Alpha, la cui denominazione è dedicata al film “Alphaville” di Jean-Luc Godard. Nel 2002 è premiato al Festival di Cannes con il ‘Gran Premio Speciale della Giuria’ per “L’uomo senza passato”. Lo stesso film ha ricevuto la nomination agli Oscar quale ‘Miglior Film Straniero’, ma il regista si è rifiutato di partecipare alla cerimonia di premiazione, affermando di non voler festeggiare in un Paese, gli U.S.A., in stato di guerra. La stessa protesta si è ripetuta alla successiva nomination, nel 2006, per il film “Le luci della sera”. All’ultimo Festival di Berlino è arrivato un altro premio, l’Orso d’Argento per la “Miglior Regia”, proprio con questo film che da giovedì 6 potremo vedere nelle sale italiane. Un film che tocca molteplici tematiche: dall’emigrazione (che metteremmo al primo posto) alla solidarietà, dalla famiglia all’amicizia, dal lavoro al rapporto tra culture, dalla politica alla società. Un film che, come sempre con Kaurismaki, piacerà (ed è già piaciuto a coloro che l’hanno visto) alla critica, ma che faticherà non poco al box-office. E’ vero che il regista finlandese non si è mai preoccupato dell’aspetto meramente commerciale delle sue opere, bensì di quello qualitativo, ma sarebbe bello che il pubblico compisse un salto di qualità e facesse registrare un buon successo (certo, non sarà mai un trionfo ai botteghini, questo lo sappiamo già) a “L’altro volto della speranza”.

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