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Vinitaly: tutti i vini nel bicchiere

Vinitaly ci regala un firmamento enologico mondiale, infatti, non solo il panorama italiano, ma si amplia anche quello estero.

Al via la cinquantunesima edizione che mette in mostra il panorama mondiale vinicolo

Vinitaly2017Tanti passi, tanti sorsi, tante emozioni. È questo ciò che ci regala Vinitaly, come tante stelle che brillano nei calici infiniti di un firmamento enologico mondiale. Non solo il panorama italiano, ma si amplia anche quello estero. Insomma tutto ci fa comprendere come la più importante fiera dedicata al vino sia stata in grado di comprendere il mercato, le aspettative e i cambiamenti della società. Una continua evoluzione, dove il tempo sembra proprio contarsi in sorsi e in quei passi che ci fanno andare da una cantina ad un’altra, da un vino ad un altro. Ne ha proprio tante di storie da raccontare e di emozioni che negli anni ci ha fatto vivere, e che continua a farci vivere. La possibilità di trovare tutte insieme le miriadi di cantine presenti in Italia e non solo, ci da già la portata dell’importanza storica e sociale della fiera. E poi, c’è chi si diverte a stilare classifiche oppure a consigliare qualche cantina. Si, perché sembra esserci sempre troppo poco tempo per andare ovunque si vuole. Ma la vetrina è di tutti, nessuno escluso. A volte sembra una festa, ma il vino è una cosa seria. E lo dimostrano i ben 4.272 espositori (+3,3%) in questa edizione numero 51. Una soddisfazione, come dichiara il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani. E non può essere altrimenti. Una vetrina mondiale, dove tutti gli occhi sono puntati su di noi. Si, perché c’è bisogno di trovare un angolo di serenità, dove il vino rappresenta convivialità, ma anche una spinta economica; dove il nettare di Bacco sappia elargire le sue scintille; accompagnare cultura e arte del nostro bel paese. Sono attesi un numero di circa 50mila operatori stranieri, per il vino italiano che è sempre stato amato, ma che continua a scalare vette. Un connubio che andrebbe potenziato, a pare re mio quello ve vede la triade Vino, Arte, Cultura, con le mani ben ferme in quelli che sono i nuovi ambiti sociali ed ecologici che potrebbero ben farci attraversa un periodo come quello odierno, in cui c’è sempre maggiore attenzione all’ambiente, in cui si è ormai non solo compreso, ma appurato che senza le nostre radici non possiamo andare in nessun posto. È anche per questo che Vinitaly ha riposto da anni una grande attenzione ai vini biologici, con un numero sempre crescente di produttori che vi partecipano con sforzi grandi, perché spesso si parla di piccole cantine e giovani che tendono a valutare le prospettive di vita in modo diverso. Il ritorno alla terra, non è più una stretta necessità quotidiana, ma è anche un po la volontà di salvare il nostro ambiente, la nostra identità e chi meglio dell’Italia conosce le miriadi di identità locali, così come le miriadi di viti autoctone che la tenacia e la volontà di vignaioli hanno preservato e spesso anche litigato con le malattie delle piante, con l’omologazione dei gusti e la globalizzazione. E così, anche dopo 51 anni, Vinitali, resta fedele al vino italiano, agli italiani, ma guarda al mercato mondiale, alle nuove tecnologie e al futuro. Tutti vogliamo essere a Vinitaly, ogni anno, altrimenti ci sembra di perdere qualcosa di importante.

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