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Mostra Polittici di Hans Hartung

La mostra curata da Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale stessa, espone 16 opere di grandi dimensioni che lo stesso artista definisce Polyptiques

PERUGIA – Si inaugura domani, sabato 23 settembre, la mostra Polittici di Hans Hartung. Frutto della sinergia di intenti tra Fondation Hartung-Bergman di Antibes e la Galleria Nazionale dell’Umbria, la mostra è curata da Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale stessa, espone 16 opere di grandi dimensioni che lo stesso artista definisce Polyptiques realizzate tra 1961 e 1988 e altre quaranta realizzate su carta.

Hans Hartung (Lipsia, 21 settembre 1904 – Antibes, 7 dicembre 1989) è stato un pittore tedesco naturalizzato francese e uno dei più importanti esponenti dell’arte astratta del XX secolo fino a quando la sua partecipazione alla Biennale di Venezia, in cui nel 1960 vinse il Leone d’oro, cambia la sua vita e la modalità di produzione delle sue opere: l’uso dei colori ad olio viene sostituito dall’acrilico, ai classici pennelli e alle spatole preferisce strumenti come l’aerografo e altri, autoprodotti, come una scopa di ginestra intinta nella vernice nera o il nastro adesivo per pacchi utilizzato a mo’ di cornice delle opere dipinte su carta; la lentezza ponderata con cui operava precedentemente è sostituita da una frenesia orgasmica che lo porta a creare anche una decina di dipinti al giorno.

Egli, che si distinse anche sotto l’aspetto militare, poiché, arruolato nella legione straniera, combattè contro i tedeschi, disse in merito: un premio che mi ha riempito più di tutti gli onori militari. Ho ricevuto all’unanimità il Gran Premio lnternazionale di pittura e mi è stata inoltre dedicata una sala del padiglione francese e, finalmente, sono uscito dai miei anni neri.

La sua visione estetica muta profondamente e comincia così a sperimentare l’uso di cromìe dalle tonalità vivaci. Abbandona inoltre l’abitudine di realizzare i bozzetti delle opere, il progetto, e affronta direttamente e a viso aperto la tela bianca su cui interviene con gesti a volte rapidi e graffianti altre volte poetici e naturalistici da cui scaturiscono immaginari e affascinanti paesaggi dalle trame informali che descrivono il legame che Hartung ha stretto con il nostro Paese durante il suo viaggio del 1926 durante il quale visitò Venezia e Firenze in cui rimase affascinato dai paesaggi siciliani, in particolare dallo spettacolo naturale dell’Etna e dai templi della Magna Grecia.

Nel 2009 il Musée d’art moderne e la Ville de Paris, mettono in mostra cinque sue imponenti tele realizzate in un solo giorno, il 4 giugno del 1989, caratterizzate da nebulizzazioni di colori cangianti come il giallo, l’arancione, il rosa che scandiscono lo spazio e danno corpo all’impeto creativo di Hartung. La ragione di questa tipologia di intervento, poiché di modus operandi si tratta e non di tecnica pura o scelta stilistica, deriva probabilmente dalle sue condizioni di salute che lo costringono alla sedia a rotelle fino alla sua morte.

Risulta particolare l’iniziativa degli organizzatori di porre di fronte alla pala di Piero della Francesca, nella sala 11 della Galleria, il polittico T1983-14/15/16/17/18/19 di Hartung che reca  evidenti tracce di spiritualità rilevabili attraverso la lettura dei colori blu, come la veste della Madonna di Piero, e il giallo (giallo oro) dell’essenza divina che permea l’opera del pittore toscano.

La mostra sarà aperta al pubblico dal 24 settembre al 7 gennaio 2018, nella sala Podiani della Galleria Nazionale dell’Umbria completamente trasformata per l’occasione in una scatola bianca (come l’ha definita il direttore Pierini in conferenza stampa) per ospitare al meglio le opere di Hans Hartung.

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