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Modena Champagne Experience: il lusso dello champagne

Due giorni dedicati allo Champagne, grazie all'attenta selezione di eccellenze, con i loro produttori e bottiglie di pregio.

MODENA – L’esperienza sensoriale dello Champagne, ha toccato la città di Modena, grazie all’evento organizzato dal Club dei Distributori e Importatori Nazionali; un club di Excellenze. Ed è quello che hanno offerto i due giorni, domenica e lunedì. Un tempio, il Forum Monzani, dedicato allo Champagne, grazie all’attenta selezione di eccellenze, con i loro produttori e bottiglie di pregio. Lo Champagne non è un vino qualsiasi. Racchiude in se un cammino di storia, di intuizioni, sconfitte e miglioramenti. Racchiude la storia della Francia e in modo particolare della sua società; ha avuto un’evoluzione continua, quasi alchemica, cullandosi in quella linea non ben definita, mai demarcata tra l’empirico e il piacere.

Ed è il piacere che ancora oggi ci conquista in tutta la sua magnificenza, con prodotti diversi ed una ricerca continua per raggiungere solo ed esclusivamente la perfezione. Si, perché quando si parla di Champagne, si parla di perfezione! La qualità non viene mai messa in discussione.

100 Maison, per ben 400 prodotti differenti, che mi hanno accompagnato in un meraviglioso viaggio, tra quelle classiche ed indiscusse, a quelle che lavorano in modo biologico, fino al biodinamico; tra Champagne già conosciuti, e quelli incontrati in rare occasioni, per raggiungere nuove scoperte, che manifestazioni così danno l’opportunità di poter cogliere, conoscere e confrontare.

L’occasione è unica, per attraversare la regione dello Champagne in tutte le sue declinazioni: dalla montagna di Reims, alla Vallèe della Marne, scendendo verso la Cote de Blancs, fino ad arrivare all’Aube. E’ un privilegio poter cogliere le sfumature di case vinicole e delle uve stesse, le classiche dello Champagne: il Pinot Noir che non può assolutamente passare inosservato, alla delicatezza dello Chardonnay, fino al Pinot Meunier, che col suo frutto mai invadente sa regalare sensazioni nuove, se presentato solo, ma riesce a creare un legame indissolubile tra le altre due uve in uvaggio.

Degustare Champagne è in primo luogo un fatto di piacere che esalta sensazioni ed espressioni personali, ma è anche un fatto di esperienza. Non è, infatti un vino così immediato, le zone sono diverse, le sfumature molte, e le maison utilizzano tecniche che vanno da quelle più tradizionali, a quelle più moderne, per esprimere il territorio, ma anche la stessa personalità; per lasciare l’espressione dell’uva nel bicchiere, ma nello stesso tempo, riuscire a non farsi dimenticare.

Quello che la nostra tradizione ci ha imposto, è lo Champagne per brindare alle feste. Ma la sua versatilità lo rende onnipresente. Si, perché la suadenza della bollicina, che persiste ma non invade il palato, che cattura aromi e li porta al naso, che aprendosi regala sensazioni quasi mistiche al palato, in quell’alternanza così effimera tra freschezza e sapidità, tra frutto che non ha mai una polpa sugosa, ma delicata, e i lieviti che prendono e danno e che poi, restano come un’impronta digitale nello champagne; un tutto che si fonde e crea quella che è la magia Champagne, un lusso possibile e non effimero.

Foto di Isabella Ceccarelli

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