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Nati in Casa con Giuliana Musso

Al Teatro Comunale di Cagli, un monologo intenso e partecipato, con una storia tutta al femminile.

CAGLI (PU) – Al Teatro Comunale di Cagli, un monologo intenso e partecipato, con una storia tutta al femminile. Una volta nei paesi si nasceva in casa, c’era una donna che faceva partorire le donne: era la levatrice, l’ostetrica. Con Nati in casa Giuliana Musso racconta la storia di donne che furono levatrici nel nord-est italiano ancora rurale e quindi racconta anche il momento piĆ¹ straordinario e meno narrato della nostra storia: il parto. Il racconto del parto ĆØ stato quasi sempre relegato ad una narrazione femminile intima, mai pubblica. Nati in casa lo riconduce nello spazio della narrazione teatrale.

Ma la narrazione non ha potuto fermarsi alle ostetriche di paese, dove le famiglie erano piene di bambini, e ha incontrato anche le ostetriche che oggi lavorano negli ospedali. E allora nel prologo dello spettacolo, dove le risate si mescolano con l’imbarazzo, si racconta di puerpere sempre piĆ¹ terrorizzate e della medicalizzazione del parto, che in Italia ĆØ a uno dei livelli piĆ¹ alti del mondo.

In un susseguirsi di risa e lacrime, Nati in casa ricorda che il corpo delle donne ĆØ potente e che partorire non ĆØ una malattia, che i sentimenti sono forme di intelligenza e ogni nascita ĆØ anche la nostra.

La vicenda ĆØ stata raccolta attraverso interviste e testimonianze dirette, per poi essere costruita tracciando linee tra un racconto e l’altro, memorie di fatti eccezionali per chi li ha vissuti.

Nati in casa ĆØ stato scritto dalla stessa Giuliana Musso assieme al regista Massimo Somaglino nellā€™ormai lontano 2001 e in questi anni ha superato le 300 repliche. Nel 2004 ĆØ stato trasmesso dalla RAI e ha ricevuto il Premio della Critica ANCT nel 2005. Il testo, pubblicato dallā€™editore Minimum Fax, ĆØ stato tradotto anche in francese. Il monologo ĆØ stato ospitato in convegni sul parto, negli ospedali, dai collegi delle ostetriche e dalle associazioni per il parto attivo.

Le musiche sono di Glauco Venier.

Giuliana Musso

Nata nel 1970, ĆØ vicentina dā€™origine e udinese dā€™adozione.

Attrice, ricercatrice, autrice, Premio della Critica 2005, Premio Cassino Off 2017 e Premio Hystrio 2017 per la drammaturgia, ĆØ tra le maggiori esponenti del teatro di narrazione e dā€™indagine: un teatro che si colloca al confine con il giornalismo dā€™inchiesta, tra lā€™indagine e la poesia, la denuncia e la comicitĆ .

Una poetica che caratterizza tutti i suoi lavori: una prima trilogia sui “fondamentali” della vita, Nati in casa, Sexmachine e Tanti Saluti (nascita, sesso e morte), e poi un impegnativo viaggio nella distruttivitĆ  del sistema patriarcale con La cittĆ  ha fondamenta sopra un misfatto (ispirato a Medea.Voci di Christa Wolf), La Fabbrica dei preti (sulla vita e la formazione nei seminari italiani prima del Concilio Vat. II) e Mio Eroe (la guerra contemporanea nelle voci di madri di militari caduti in Afghanistan).

Dal 2008 la sua ā€œcasaā€ artistica ĆØ La Corte Ospitale, Rubiera (RE).

Diplomata presso la Civica scuola dā€™Arte Drammatica ā€œPaolo Grassiā€ di Milano. Durante gli anni della sua formazione predilige lo studio dellā€™improvvisazione comica, della maschera e della narrazione. In qualitĆ  di attrice lavora in diverse produzioni di prosa contemporanea e di Commedia dellā€™Arte.

Dal 2001 si dedica esclusivamente a progetti di teatro dā€™Indagine, firmando tutti i testi che porta in scena.

FONTE: Luca Latini

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