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“Vaso di fiori”, l’opera rubata che torna in Italia

Il "Vaso di fiori" torna in Italia dopo un’assenza di 75 anni.

Vaso-di-fiori-Galleria-degli-UffiziIl lungo iter del quadro rubato si conclude dove era iniziato, nel fiorentino Palazzo Pitti. La lunga battaglia del direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, trova il suo lieto fine con la restituzione da parte della Germania del capolavoro rubato. Alle ore 12, presso la Sala Bianca di Palazzo Pitti, si terrà la cerimonia di restituzione alla presenza dei ministri Alberto Bonisoli ed Enzo Moavero Milanesi, del collega tedesco Heiko Maas, del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri e del direttore Schmidt.
L’autore, Jan van Huysum, era un artista olandese specializzato nelle rappresentazioni naturalistiche e il “Vaso di fiori” era uno dei suoi soggetti di punta. L’olio su tela rappresenta una natura con flora e fauna variegata, tipica del gusto del tempo. A Palazzo Pitti il dipinto era stato portato nel 1824 dal granduca Leopoldo II, che l’aveva acquistato per la sua Sala Palatina, ed è stato prelevato nel 1940, durante l’evacuazione dell’edificio. Da Palazzo Pitti il dipinto arrivò alla villa medicea di Poggio a Caiano per poi essere trasferito a Villa Bossi Pucci, vicino Firenze. Per urgenze belliche dovute alla conclusione della II Guerra Mondiale raggiunse brevemente la città di Bolzano, dove le sue tracce si persero nel caos dell’esercito tedesco in ritirata, che portò con sé molte opere dai luoghi occupati.
Le prime notizie del “Vaso di fiori” ricompaiono intorno al 1990, quando si scopre che un soldato tedesco, il caporale Herbert Stock, aveva inviato a casa sua il quadro come omaggio di guerra. Il giornale tedesco “Der Spiegel” pubblicò una lettera che ne dava testimonianza. I discendenti di Stock, dopo aver ammesso di possedere l’opera, ne promisero la restituzione allo Stato italiano in cambio di denaro – il prezzo si aggirava intorno ai 500 mila euro – e in risposta vennero denunciati dai funzionari dei Beni Culturali. La proprietà del dipinto restava italiana a tuti gli effetti e questo pertanto risultava, dopo anni, ancora come trafugato dalla famiglia tedesca.
Sin dal suo arrivo come direttore della Galleria degli Uffizi, nel 2015, il tedesco Eike Schmidt ha subito combattuto per la restituzione, non risparmiando proteste “alla Banksy”. Per sua decisione una copia del “Vaso di fiori” venne infatti appesa nel museo incorniciata dalla dicitura “rubato” su tutti i lati.
Il governo tedesco riconobbe ufficialmente la fondatezza delle argomentazioni italiane e l’allora ministro degli Affari esteri, Michael Roth, ordinò la legittima restituzione del capolavoro, consigliando alla famiglia di Stock di procedere volontariamente. Oggi il “Vaso di fiori” torna ufficialmente, accompagnato dall’attuale ministro Heiko Maas. “L’evento riveste una particolare rilevanza – si legge sul sito del Comune di Firenze – perché si tratta di uno dei pochi casi in cui un tesoro trafugato, in situazioni storiche ‘particolari’, torna al legittimo proprietario“.

FONTE: AdnKronos

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