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III Edizione del Castelli Romani Film Festival 2019

In rigoroso ordine alfabetico, Ariccia, Frascati, Grottaferrata e Lanuvio, hanno ospitato la III Edizione del festival di carattere internazionale, conclusosi ieri. Madrina del festival, Maria Grazia Cucinotta.

Castelli Romani Film Festival 2019-bannerI comuni di Ariccia, Frascati, Grottaferrata e Lanuvio, hanno ospitato la III Edizione del festival del film dei Castelli Romani, avente carattere internazionale, conclusasi ieri. Madrina del festival, Maria Grazia Cucinotta (che nella foto, riceve il Premio alla Carriera). In concorso dieci lungometraggi provenienti da Italia, Bulgaria, Giappone, Marocco, Svezia e Danimarca, e venti cortometraggi. La rassegna è stata promossa dalla Fondazione Punto e Virgola, dai comuni di Ariccia, Frascati e Lanuvio, dalla Regione Lazio, da Roma-Lazio Film Commission, con la collaborazione dell’Istituto Bulgaro di Cultura, dell’European Film Promotion e del Golden Rose Film Festival.
Ariccia, con 18 609 abitanti, è un comune della città metropolitana di Roma Capitale ed è una delle località più conosciute e popolari dei Castelli Romani, sia per la rilevanza turistica del complesso monumentale chigiano, sia per l’importanza storica ed architettonica delle opere del Bernini, che per l’importanza religiosa del Santuario di Santa Maria di Galloro.
Frascati è un notissimo comune di 22 657 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale, nell’area dei Castelli. I ritrovamenti archeologici più significativi risalgono all’epoca romana ed appartengono alla villa di Lucio Linicio Lucullo (117 a.C. – 57 a.C.) e poi alla dinastia imperiale dei Flavi (69 d.C. – 96 d.C.). Nota anche a turisti stranieri, Frascati vanta la Cattedrale del 1698, la Chiesa del Gesù, la Chiesa di San Francesco d’Assisi, il Palazzo Vescovile, la vecchia rocca e le 12 Ville Tuscolane, costruite dalla nobiltà papale (i Colonna, gli Aldobrandeschi, etc.).
Grottaferrata è un comune di 20 567 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale facente parte dei Castelli Romani. Il comune è molto conosciuto, soprattutto – ma non soltanto – perché ospita l’abbazia di san Nilo, fondata nel 1004, attualmente retta dall’Ordine Basiliano Italiano di Grottaferrata, e che dà il nome al comune, che infatti deriva dal latino Crypta Ferrata, una grotta ferrata, prima costruzione dell’abbazia citata, grotta che ora è visibile all’interno della vasta abbazia.
Lanuvio (l’antica Lanuvium, poi Civita Lavinia) è un comune di 13 530 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale ed è la seconda località per superficie dei Castelli Romani. Il territorio di Lanuvio trae le sue origini dall’epoca romana, passando poi per il Medioevo ed il Rinascimento, mantenendo rilevanti testimonianze archeologiche e monumentali di ognuna di queste epoche. Lanuvio diede i natali agli imperatori Antonino Pio e Commodo (che nell’antica Lanuvium avevano due enormi ville) e straordinarie sono le testimonianze antiche, dal fondo Solonio a quello Cassianus, alle proprietà del lanuvino console dell’anno 62 a.C. Lucio Licinio Murena, fino alle straordinarie testimonianze monumentali ed archeologiche di ogni tempo: dal Tempio di Giunione al Ponte romano Loreto, dalla chiesa medievale di S. Maria al Santuario della Madonna delle Grazie, passando per la cinta muraria medievale a quattro torri.
Dedicato un doveroso spazio conoscitivo delle quattro località che hanno ospitato il festival, anche per uscire dallo stereotipo culinario e canzonettistico dei meravigliosi e ricchi di storia Castelli Romani, e per meglio inquadrare proprio da un punto di vista meramente culturale questa rassegna cinematografica in costante ascesa nel panorama nazionale e non solo, veniamo al palmarès di questa terza edizione.
Premio al Miglior Film (ovviamente, lungometraggio) a “CI VUOLE UN FISICO”, di ALESSANDRO TAMBURINI, brillante film commedia ambientato a Modena, con un cast di tutto rilievo, che comprende anche Claudio Bigagli, dell’indimenticabile “Mediterraneo”, Premio Oscar al miglior film straniero, per la regia di Gabriele Salvatores.
Premio alla Carriera alla notissima attrice Maria Grazia Cucinotta, particolarmente amata sia in Nord che Sud America per “Il Postino”, ultimo capolavoro di Massimo Troisi, con tre nominations agli Oscar.
Premio alla Carriera al Direttore della Fotografia Gianni Mammolotti.
Premio Speciale Città di Ariccia al “Re dei paparazzi”, Rino Barillari, testimone e protagonista degli anni ruggenti della Roma de “La dolce vita” e di sessant’anni di storia della capitale e dei divi del cinema italiano.
Gran Premio Speciale della Giuria al docu-film “The King of Paparazzi”, dedicato dai registi Giancarlo Scarchilli e Massimo Spano proprio a Rino Barillari.
Migliore film straniero: “A PICTURE WITH YUKI” del 71enne regista bulgaro LACHEZAR AVRAMOV, già in concorso nel marzo scorso al Sofia International Film Festival, riscontrando notevole rilievo e confermando la sempre crescente rilevanza internazionale del festival dei Castelli Romani.
Migliore Regia: Luca Biglione per “STATO DI EBBREZZA”
Migliore Attore: Andrea Roncato (una lunga carriera di successi in tv ed al cinema, qui premiato per una interpretazione intensa, profonda e diversa da quelle che lo resero popolarissimo dagli anni Ottanta in poi) per “STATO DI EBBREZZA”
Migliore Attrice: LIDIA VITALE per “LA PARTITA”
Migliore Attore non protagonista: SEBASTIANO SOMMA (arcinoto al pubblico televisivo e teatrale) per “DESTINI”
Premio del Pubblico all’attrice ELISABETTA PELLINI per “STATO DI EBBREZZA”
Premio Speciale Cinema e Musica ad AMEDEO MINGHI
Miglior Cortometraggio: “SOGNI” di ANGELO LONGONI
Premio Migliore Attore “cortometraggi” a GIANNI FRANCO per “L’AMORE CHE NON MUORE”
Premio Migliore Attrice “cortometraggi” a GAIA DE LAURENTIIS (volto notissimo della tv, della pubblicità e del teatro) per “APRI LE LABBRA” e ad ELEONORA IVONE per “LA CURA”
Premio Speciale Città di Frascati ad ANTONELLA PONZIANI (indimenticata vincitrice di un David di Donatello e di un Nastro d’Argento) per il corto “GLI OCCHI DELL’ALTRO”
Riscosso il meritato successo di questa terza edizione, non resta che attendere la quarta della rassegna castellana, nella certezza del prosieguo del crescendo di rilevanza di valore del festival, che unisce il doveroso lustro della Settima Arte in Italia e la valorizzazione della storia, della cultura, dell’arte nei Castelli Romani.

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