PIETRASANTA (LU) – L’esposizione, dal titolo “Io e Alice”, è composta da una quindicina di opere su tela legate all’interpretazione del volume di Lewis Carroll “Alice nel Paese delle Meraviglie”. Di seguito si propone uno stralcio dalla presentazione del critico d’arte e giornalista Lodovico Gierut: “… Manola Caribotti, pittrice apuana impegnata continuativamente in ambito artistico/culturale, con “Io e Alice” ci consegna un nuovo capitolo creativo connesso – con forte specificità ma con indubbi e simbolici addentellati – al noto romanzo dello scrittore e matematico inglese Charles Lutwidge Dodgson con lo pseudonimo di Lewis Carroll “Alice’s Adventures in Wonderland”, tradotto comunemente in “Alice nel Paese delle Meraviglie”. Non vorrei apparire noioso, ma ogni tanto mi piace dare evidenza a certi concetti in cui credo fortemente e, prima di entrare nel merito del suo operato, penso opportuno sottolinearne la seria continuità espressiva peraltro già evidenziata da altri critici d’arte, giornalisti e altri ancora. Il colore, che in ambito pittorico assume una primaria rilevanza, assieme al suo completo atto creativo (per cui il disegno ha sicuramente un grande ruolo) fa parte di ogni quadro, legandosi al simbolo. Ecco, ad esempio, che nella tela “Di rosso le pitturiam” ella evidenzia giustamente il rosso dell’amore e il bianco dell’alba e del passaggio e della continuità, mentre le rose che sono alla base della porta del Teatro di Pietrasanta (il luogo è noto e ben riconoscibile, scelto per omaggiare una delle cittadine toscane più famose e da tempo particolarmente attive culturalmente) non possono che sposarsi alle allegorie or ora citate. Non è difficile notare in quest’opera, come in altre, la meticolosità e l’equilibrio con cui Manola Caribotti definisce l’insieme che vedo alla stregua di un volume disegnato e dipinto in cui ogni capitolo è saldamente cucito al successivo, con ogni parte che testimonia una vera e propria reciprocità contenutistica. La fusione dei fattori fantastici e creativi rende perfettamente l’idea delle sue interpretazioni legate al libro di Carroll: alcune sono evidenti, altre meno visibili di altre, ma niente è superficiale giacché l’articolazione del suo linguaggio pittorico coniuga la forma al contenuto. Il racconto, o narrazione, o come ciascuno vuol chiamare il lavoro della pittrice, è ben definito, sempre chiaro, privo cioè di abbandoni o negative sdolcinature. Con “Io e Alice”, titolo scelto da Caribotti per dire subitaneamente di un connubio nato da tempo, si concretizza la già nota definizione della saggista Marilena Cheli Tomei connessa alla parola “passione”, per cui credo opportuno ripetere il significato di un termine che sarebbe adatto a tutti, visto che coglie “aspetti della vita delle persone che a molti sfuggono per superficialità o approssimazione. Naturalmente ciò comporta una sensibilità esasperata che, quando si esplicita nell’arte, produce opere profonde di significato, indimenticabili ed eterne, perché uniscono allo slancio creativo la competenza e la conoscenza””.Il catalogo, a cura di Lodovico Gierut, avente vari patrocini gratuiti della Provincia di Massa Carrara, del Comune di Montignoso, del Comitato Archivio artistico-documentario Gierut, del Museo “Ugo Guidi” e di altre realtà istituzionali e associative, oltre alla presentazione dello stesso Gierut, è arricchito da testi di Marilena Cheli Tomei e di Roberta Menchini, con testimonianze di altri esperti e appassionati del settore.
Mostra: “Io e Alice”
Luogo: Pietrasanta (Lucca)-Centro “Luigi Russo” – Sala delle Grasce-Via S. Agostino n°1.
Periodo: Dal 26 Ottobre al 17 Novembre 2019.
Orario: da Martedì a domenica 10,00-12,00. 15,30-19,00. Ingresso libero.
Organizzazione: Comune di Pietrasanta.
Info: 0584-795500. www.museodeibozzetti.it e www.manolacaribotti.it
Comitato Archivio artistico-documentario Gierut: www.gierut.it
FONTE: Lodovico Gierut.