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XXV edizione del Medfilm Festival 2019

Presentata a Roma, stamane, presso il Museo di Arte Contemporanea di Roma (noto come MACRO) la XXV edizione del festival storicamente dedicato alla cinematografia dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Medfilm-Festival-locandinaROMA – Mi sono recato al MACRO di Roma per i lettori di PressItalia, all’anteprima stampa della XXV Edizione del MedFilm Festival (dall’8 al 21 novembre 2019), del quale mi sono occupato svariate volte negli anni scorsi. Una rassegna che intorno alla decima edizione era arrivata ai fasti dell’Auditorium di Santa Cecilia come sede ufficiale, ma che resta pur sempre una storica e coraggiosa iniziativa che da un quarto di secolo propone, in e fuori concorso, interessanti pellicole da tutti i Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum, dai Paesi europei a quelli nordafricani fino al medio-oriente. Personalmente, questo interesse è confluito molti anni or sono in un lavoro di ricerca intitolato “Viaggio attraverso le cinematografie emergenti del Bacino Mediterraneo”, premiato con la prestigiosa Medaglia del Presidente della Repubblica per meriti culturali, assegnatami ‘motu proprio’ dall’allora Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, il 20 settembre 2005.
Tornando a questa edizione del festival che segna il quarto di secolo di vita, un traguardo ragguardevole per una manifestazione così articolata e coraggiosa, la cultura al centro del Mediterraneo è il cuore di questo ideale viaggio ogni anno nuovo alla scoperta di tutte le sponde culturali del Mediterraneo.
Il festival, presieduto da Ginella Vocca e diretto da Giulio Casadei, si terrà dall’8 al 21 novembre presso il Cinema Savoy, il MACRO Asilo di via Nizza, il Nuovo Cinema Aquila e lo Spazio Apollo Undici, tutti ovviamente nella capitale, che ha sempre ospitato la manifestazione.
La cultura al centro del Mediterraneo. Questo è il senso genuino del 25° MedFilm Festival. È un richiamo alla cultura del bello, del giusto, dell’equo, del reciproco, del diverso, dell’accolto. Nell’illustrazione generosamente messa a disposizione del festival da Marino Amodio e Vincenzo Del Vecchio (Gallucci Editore ed Editorial Luis Vives), ecco l’idea dello sguardo attento che scruta il Mediterraneo, lo sguardo della nostra civiltà, della nostra cultura, della nostra umanità, uno sguardo profondo, come la luce del proiettore che muove le immagini sul grande schermo.
Questo sguardo vuole incrociare le migliori volontà dei paesi europei, affinché vivano il Mediterraneo come il loro mare, allo stesso modo di tutti quei paesi che si bagnano nello stesso mare, perché ognuno possa dire: questo è “il mare nostrum”.
Quattro i paesi focus della 25° edizione del MedFilm Festival: Tunisia, Spagna, Slovenia, Libano per un programma imponente con 94 film provenienti da 36 paesi. Ad aprire il festival, fuori concorso, il nuovo attesissimo film del regista palestinese Elia Suleiman: “Il paradiso probabilmente”, vincitore della Menzione speciale al Festival di Cannes 2019 e candidato palestinese agli Oscar 2020. Un capolavoro comico e teorico che si interroga sui concetti di identità e appartenenza.
Il Concorso Ufficiale presenta 8 film in totale, per un viaggio cinematografico tra le due sponde del Mediterraneo che toccherà alcuni aspetti cruciali della contemporaneità: i diritti umani, la violenza contro le donne, l’immigrazione ed il diritto d’asilo, i conflitti in Medio Oriente, il corpo e la sessualità. I titoli in programma: il libanese “All This Victory” di Ahmad Ghossein, il siriano “For Sama” di Waad al-Khateab e Edward Watts, lo spagnolo “The August Virgin” di Jonás Trueba, il turco “A Tale of Three Sisters” di Emin Alper, il greco “The Miracle of the Sargasso Sea” di Syllas Tzoumerkas, il danese (ma di regista e attori egiziani) “Western Arabs” di Omar Shargawi ed i tunisini “Tlamess” di Ala Eddine Slim e “The Scarecrows” di Nouri Bouzid.
Per il Concorso Cortometraggi, curato da Alessandro Zoppo, troviamo 20 film provenienti da altrettanti Paesi del Mediterraneo, e diretti da 10 registe e 10 registi. Il programma affronta problematiche come la manipolazione dell’informazione, la post-verità e le strutture di potere, la parità di genere, il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori. Tra i corti in competizione, spiccano le anteprime di “Ambience” del palestinese Wisam Al Jafari, “Aylin” del turco Ozan Yoleri, “Bab Sebta” della marocchina Randa Maroufi, “After the Hunt” della slovena Urška Djukić, e poi l’imperdibile commedia “Aziza” di Soudade Kaadan (la regista siriana che ha aperto la scorsa edizione con “The Day I Lost My Shadow”), e “Timoura” del giovane regista franco-algerino Azedine Kasri.
Notevolissima l’offerta fuori concorso, tanto che sarebbe impossibile anche soltanto menzionare ogni pellicola. Faccio solo un esempio scelto tra tutti, che ritengo un po’ il fiore all’occhiello, l’anteprima italiana di “Synonymes” di Nadav Lapid, Orso d’oro all’ultimo Festival di Berlino, opera dirompente e non riconciliata sull’identità e la legge.
Tra gli eventi speciali, la terza edizione del MED MEETINGS, in collaborazione con il MIBAC e Lazio Innova – Regione Lazio.  I MED Meetings sono un’occasione per riflettere sulle opportunità commerciali di film di produzione euromediterranea ed una preziosa opportunità di approfondimento sugli strumenti offerti dal bando della Regione Lazio che si apre con attenzione e sensibilità politica ai comparti produttivi dei paesi di area Mediterranea.
Poi, abbiamo i Masterclass con Pietro Marcello e Nouri Bouzid, in collaborazione con i Dipartimenti di Filosofia e Studi Orientali, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Roma La Sapienza. Giovedì 15 novembre si terranno due Masterclass con Pietro Marcello e Nouri Bouzid. Alle ore 10:30 presso l’aula XI “Villa Mirafiori” dialogheranno con Pietro Marcello: Dario Cecchi, Docente di Estetica, Stefano Velotti, Docente di Estetica, Veronica Flora e Gianfranco Pannone del Medfilm Festival. Alle ore 15:00 presso l’aula 202 del Dipartimento di Studi Orientali – Edificio Marco Polo dialogheranno con Nouri Bouzid: Laura Guazzone, Docente di Storia Contemporanea del mondo arabo, Francesco Zappa, Docente di Islamistica, Roberto Silvestri, critico cinematografico, e Veronica Flora del Medfilm Festival.
Tra gli ospiti, molte presenze internazionali: Darko Štante – Slovenia, Ece Yüksel – Turchia, Karam Ghoussein – Libano, Nouri Bouzid, Joumene Limam, Ala Eddine Slim, Habib Attia – Tunisia, Javier Lafuente, Vicente Seva – Spagna. In rappresentanza dell’Italia sono attesi: Mario Martone, Pietro Marcello, Agostino Ferrente, Benedetta Valabrega e Leonardo Cinieri Lombroso.
Tanti critici, giornalisti e scrittori italiani parteciperanno alle proiezioni presentando film e moderando i dibattiti con gli ospiti: Michela Murgia, Angela Prudenzi, Stefania Ulivi, Francesca Bellino, Daria Pomponio, Mariangela Matonte, Mario Sesti, Roberto Silvestri, Giona A. Nazzaro, Federico Pontiggia, Eric Jozsef, Sergio Sozzo, Raffaele Meale, Luca Biscontini, Stefano Coccia, Damiano Garofalo.
Al fianco dei premi per i film (lungo e cortometraggi) in concorso, ci sarà un Premio Speciale per meriti artistici ad Antonio Capuano; il Premio Koiné 2019 alla Comunità di Sant’Egidio ed alla Federazione delle Chiese evangeliche per la forte spinta al dialogo interreligioso; il Premio per i Diritti Umani che Amnesty International in occasione del 40° anniversario della Convenzione Onu sull’eliminazione di ogni forma di violenza contro le donne si riserva di consegnare ad un film presentato nell’ambito della manifestazione.

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