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A Palazzo Altemps la mostra dedicata a Filippo de Pisis

Arriva al Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps la mostra dedicata a Filippo de Pisis.

Natura morta marina
Natura morta marina

Nel perseguire il progetto di restituire la sensibilità pittorica dell’artista ferrarese e il ruolo di protagonista nell’esperienza della pittura italiana tra le due guerre, la rassegna romana – insieme a ventisei dipinti – pone l’accento su una nutrita selezione di carte e acquerelli. Questa tappa completa il percorso realizzato al Museo del Novecento di Milano, dove è stata presentata la più ampia retrospettiva milanese degli ultimi 50 anni dedicata a de Pisis. La mostra è promossa dal Museo Nazionale Romano in collaborazione con il Polo Museale di Milano arte moderna e contemporanea e prodotta da Electa, con il sostegno dell’Associazione per Filippo de Pisis. Aperta al pubblico dal 20 marzo al 21 giugno, l’esposizione è curata anche per questa sede da Pier Giovanni Castagnoli, con Alessandra Capodiferro responsabile del Museo di Palazzo Altemps.
Poeta e pittore dal talento versatile, Filippo de Pisis (Ferrara 1896 – Milano 1956) è una figura senza confronti nelle vicende artistiche del Novecento italiano. Una vasta cultura, studi classici, l’interesse per l’archeologia e la passione di collezionare cose minute sin dalla giovane età: sono tutti aspetti della personalità dell’artista che a Palazzo Altemps creano una relazione quasi diretta con il gusto per il collezionismo coevo e innumerabile di Evan Gorga, mentre rimandano alla suggestione per il bello antico che aveva nutrito il gusto antiquario del collezionismo cinque-seicentesco delle famiglie patrizie romane. Alle statue di dei, eroi, ai ritratti di imperatori, possono essere avvicinati i ventotto tra disegni su carta e acquerelli con nudi maschili e teste di giovani così come gli oli dove la statuaria ideale, il frammento scultoreo, inseriti in un paesaggio ora reale ora metafisico, riecheggiano la passione archeologica.
Instancabile viaggiatore, Filippo de Pisis ha anche vissuto e lavorato a Roma: una delle tappe, insieme a Milano, Venezia, il Cadore e soprattutto Parigi e Londra, che ha contribuito a creare una personale narrazione che non ha mai ceduto a correnti artistiche.

FONTE: AdnKronos

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