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British Museum, studente italiano scopre frammenti templi antica Grecia

di Paolo Martini

British-Museum-studente-italiano-scopre-frammenti-templi-antica-Grecia-inLa scoperta si deve a un dottorando della Scuola Normale di Pisa, Giuseppe Rignanese, 31 anni, nato a Manfredonia (Foggia), perfezionando in archeologia e storia dell’arte greca e romana, che ha riportato alla luce architetture di templi greci e che sta predisponendo un’edizione aggiornata del catalogo dei manufatti antichi che si trovano presso la prestigiosa istituzione britannica.
La ricerca, concentrata in un primo momento sui materiali provenienti da Atene e dall’Attica e conservati nei magazzini del museo londinese, ha portato all’individuazione di partiture architettoniche, alcune delle quali furono acquisite dall’architetto Henry William Inwood e da Lord Elgin, riferibili, grazie all’analisi condotta da Rignanese, ad alcuni celebri templi attici non piĆ¹ attestati in loco e trascurati nella letteratura scientifica.
Non ĆØ questa l’unica scoperta nei magazzini del British Museum da parte di Rignanese, al quale ĆØ stato affidato il catalogo dei materiali architettonici dellantica Grecia.
“ƈ per me un onore – afferma Rignanese – potermi cimentare con lo studio di tali manufatti, la cui unica e parziale edizione risale ai cataloghi di A.H. Smith di fine ‘800. Grazie anche allo studio dell’archivio, sarĆ  possibile fornire un catalogo aggiornato di tali reperti, al fine di ridiscuterne le cronologie, le attribuzioni ai rispettivi monumenti e le provenienze. Gli esemplari da me individuati – dichiara lo studente – permetteranno di far luce su alcuni aspetti della storia dell’edilizia ateniese con conseguenti implicazioni sulle conoscenze topografiche della Polis”.
Il lavoro, iniziato a febbraio scorso e coordinato in tutte le sue fasi da Peter Higgs, senior curator del Greek and Roman Department del British Museum, ĆØ stato interrotto a causa dello scoppio del Covid-19 e riprenderĆ  non appena terminerĆ  l’emergenza sanitaria.
“Abbiamo ritenuto che Giuseppe Rignanese potesse aggiornare il catalogo di Smith in maniera sistematica, viste le sue grandi competenze nella storia dell’architettura antica – dichiara Higgs – GiĆ  in passato, ho affidato lo studio di importanti materiali della nostra collezione agli allievi di Gianfranco Adornato, professore del Corso di Archeologia e Storia dell’arte greca e romana della Scuola Normale, che si sono cimentati con altrettanta bravura. Rignanese ha iniziato la ricerca dai nostri databases e depositi ed ĆØ riuscito in poco tempo a individuare confronti puntuali in altre collezioni e a risalire alla provenienza o addirittura ai contesti”.
“CosƬ – spiega Higgs – sono rimasto estremamente colpito dalla sua ricerca, dalle sue abilitĆ  di osservazione e dalla maniera con cui si approccia alle questioni. La sua abilitĆ  va oltre la ricerca e va di pari passo con le sue capacitĆ  di disegno e interpretazione dei materiali e le sue competenze nella ricostruzione digitale dei frammenti. Tutto questo lavoro avrĆ  un grande impatto nel campo dell’architettura antica ed ĆØ degno di pubblicazione. Sosterremo e assisteremo Giuseppe Rignanese in questo progetto in ogni modo possibile”.
Ancora oggi, dopo oltre 250 anni dalla sua fondazione, le collezioni d’antichitĆ  del British Museum rappresentano un contesto ideale di ricerca per ogni generazione di studenti e di studiosi, una miniera di preziose informazioni sui materiali, un luogo dove analizzare di prima mano (e non solo virtualmente) gli oggetti con il supporto dellā€™ottimo catalogo online, che in tempi di Covid-19 ĆØ decisamente un valore aggiunto.

FONTE: AdnKronos

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