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Si fa presa dire Champagne!

Dalla zona di produzione alle diverse tipologie, dalle elaborazioni alle caratteristiche degli assemblaggi, lo Champagne ci offre sempre nuove emozioni, ed o...

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Champagne – Foto di Couleur da Pixabay

In primo luogo il territorio della Champagne ĆØ unico, in modo particolare per il sottosuolo formato da gesso, ma la varietĆ  ĆØ molteplice e caratterizza determinate zone: ben 280.000 parcelle in 320 villaggi, o Cru. Ma ĆØ la mano dellā€™uomo che interviene sulla natura, per creare un proprio stile, una propria filosofia. Queste due caratteristiche, uomo e natura, si uniscono per creare ogni volta prodotti unici, risultati di scelte ben determinate, che vanno dallā€™assemblaggio dei vini base, al tempo di maturazione, alla scelta di far fare al vino la fermentazione malolattica oppure no; la scelta dellā€™uso dei legni, il tempo lento della maturazione sui lieviti, il periodo di sboccatura, fino al dosage.
Le uve utilizzate sono solo Chardonnay, Pinot Noir, Pinot Meunier; in quantitĆ  eccezionale, una varietĆ  di uve autoctone, scampate alla fillossera.
La fermentazione malolattica regala agli Champagne un profilo sensoriale che vira alla morbidezza, ed una maggiore complessitĆ , con note che ricordano il latte, la brioche; altrimenti conservano maggiormente il loro carattere floreale e fruttato, con una sensazione di aciditĆ  piĆ¹ marcata e vivace.
Ma anche la scelta di utilizzare il legno oppure lā€™acciaio influisce sullo stile finale del nostro Champagne. Mentre fino allā€™inizio del ā€˜900, le botti facevano da padrone, ora lā€™acciaio ĆØ entrato nelle cantine, lasciando ai vini le loro caratteristiche di aromi piĆ¹ peculiari; mentre il legno, apporta note aromatiche di tostatura, di vaniglia, dando quindi una maggior complessitĆ  olfattiva, ma anche rotonditĆ  e grassezza in bocca.
Lā€™assemblaggio ĆØ una fase particolarmente delicata; i vini vengono uniti in vista delle caratteristiche che la maison vuole ottenere. Ai vini di annata, possono essere aggiunti anche quelli di vendemmie precedenti, assemblati in percentuali differenti. A questo punto la scelta ĆØ fatta!
Si va dal Blanc de Blanc ottenuto solo da uve bianche, al Blanc de Noire, in cui il Pinot Noir ĆØ vinificato in bianco, passando per il rosĆ©, scelta ardua perchĆ© puĆ² essere ottenuto per macerazione o per assemblaggio di vini bianchi e rossi.
Ma ad elevare la qualitĆ  dei nostri Champagne, concorrono i millesimi, in cui viene indicato lā€™anno di vendemmia, oppure la CuvĆØe de prestige, creata con vini di qualitĆ  eccelsa, in genere puĆ² essere indicato lā€™anno di vendemmia, ma sempre conservata in un formato speciale.
Il tempo ĆØ lā€™alchimia che timbra il prodotto. ƈ infatti nelle bottiglie lasciate coricate in cantina che avviene la seconda fermentazione. I lieviti danno origine alle bollicine, creando anidride carbonica, mentre consumano lo zucchero; ma una volta che finisce lo zucchero, muoiono e si depositano nel fondo della bottiglia. Le cellule dei lieviti vengono consumate dallā€™alcol (un pĆ² come avviene quando si lasciano i petali di rosa nellā€™alcol per ottenere unā€™essenza), e si liberano sostanze aromatiche terziarie: cuoio, tabacco, frutta candita, caratteristiche di lunghi invecchiamenti. La bottiglia puĆ² restare attappata cosƬ da 12 mesi fino aā€¦ 10 anni e piĆ¹. A questo punto, si decide il degorgement, i lieviti vengono espulsi dalla bottiglia, lo Champagne diventa cristallino, senza nemmeno unā€™impuritĆ , e la bottiglia viene riattappata, dopo unā€™ultimo tocco. la piccola quantitĆ  di prodotto persa, viene rimpiazzata con il liqueur de dosage che va a caratterizzare la tipologia: dosaggio zero se non viene aggiunto zucchero, lo Champagne ĆØ gustato in tutta la sua freschezza e verticalitĆ ; brut, demi-se, fino a doux; in base al contenuto in zuccheri che aumenta progressivamente. A questo liquore possono essere aggiunti vini di annate diverse, o della stessa annata del prodotto appena sboccato, ma in genere ogni casa ha la sua ricetta personale e segreta.
Mi raccomando, ricordate di servirla fresca, tra 8 e 10 gradi. Ed ora, lā€™esperienza ĆØ tutta vostra. Cin cin!
Vista la stagione, ottimi abbinamenti potete farli con il tartufo nero estivo, lo scorsone, affettato a lamelle sottili sopra delle bruschette, o nei carpacci o in deliziose tartere, mi raccomando, queste tagliatele al coltello; oppure con degli antipasti di pesce e stuzzichini freddi, tanto per rinfrescarsi un po’ dal caldo estivo. Ma anche bevuto da solo, perchĆ© no, per togliersi uno sfizio possibile.

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