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Dieci domande a Maestro Pellegrini

Maestro Pellegrini (all'anagrafe Francesco Pellegrini), polistrumentista e compositore ha collaborato con artisti italiani quali Dardust, Motta, Appino, Nada.

Francesco Pellegrini in arte Maestro PellegriniMaestro Pellegrini (all’anagrafe Francesco Pellegrini) ĆØ uno dei musicisti piĆ¹ influenti della musica pop/rock italiana. Inizia la sua carriera con i pisani Criminal Jokers, insieme a Francesco Motta. Ha suonato con Nada come chitarrista, fagottista, voce e cori, ed ha registrato ed accompagnato dal vivo Andrea Appino (Zen Circus) per il suo secondo disco “Grande Raccordo Animale”. Ha inoltre inciso e collaborato con diversi altri artisti quali Enrico Gabrielli, Dardust, Bobo Rondelli, Motta, Il Pan del Diavolo. Attualmente suona in pianta stabile con gli Zen Circus con i quali, dal 2016, ha partecipato a due edizioni del Primo Maggio a Roma ed al 69Ā° Festival di Sanremo nella categoria Big.

Partiamo dalle tue origini artistiche, quando hai iniziato a interessarti alla musica?
Provengo da una famiglia di musicisti e sono sempre cresciuto nella musica, da questo deriva la mia passione per vari strumenti, in adolescenza perĆ² sentivo forte l’esigenza di dovermi esprimere con la musica in un modo mio, che mi allontanasse dalla mia famiglia in qualche modo e cosƬ mi sono appassionato al rock pop forse perchĆ© i miei parenti praticavano soprattutto jazz appunto
Poi con il tempo ho capito che la musica alla fine ĆØ una sola e che le distinzioni di genere sono soltanto delle sotto categorie

Raccontaci un poā€™ del tuo percorso artistico.
Innanzitutto sono un polistrumentista perchĆ© negli anni ho studiato vari strumenti tra cui percussioni, saxĀ  e contrabbasso per poco tempo ma soprattutto chitarra, fagotto e voce
Ho veramente scelto di farne la mia vita a 22 anni circa quando ho pubblicato i primi dischi con i “Criminal Jokers” la band che avevo con Motta e Simone Bettin (Campos)
Da lƬ in poi ho suonato tantissimo in tutta Italia con vari artisti, la piĆ¹ bella e importante ĆØ certamente Nada Malanima. Dal 2017 faccio parte degli Zen Circus e nel 2020 ho scelto di pubblicare il mio primo album di canzoni, ho scelto l’anno buono.

Raggiungere un proprio stile e identitĆ , quanto ĆØ importante per un musicista?
Molto importante, soltanto che non tutti ci riescono, per creare devi avere davvero qualcosa da dire, qualcosa di diverso dagli altri

Quali sono i tuoi punti di riferimento (cantanti o band a cui si ispira)?
Dei cantautori ho una passione particolare per Lucio Dalla E Battisti, della mia generazione mi piace molto Dario Brunori e dei giovanissimi Lucio Corsi. Ascolto perĆ² anche tanta musica strumentale, classica soprattutto. adoro Stravinskij

Cosā€™ĆØ la musica per te?
E’ la mia passione piĆ¹ grande ed un mezzo bellissimo per esprimere se stessi e le proprie emozioni, cosa che ho cercato di fare io con le mie canzoni ma ĆØ anche una maledizione in qualche modo

Cosa provi quando canti?
La voce ĆØ l’unico strumento che dipende interamente dal proprio corpo se ci si pensa e credo che sia fondamentale utilizzarla per entrare in contatto con le proprie emozioni piĆ¹ profonde, me ne sono accorto facendo da corista e ho capito che non avrei potuto piĆ¹ vivere senza cantare

Quanto conta per te il testo di una canzone rispetto alla musica?
Sono due materie diverse, se ci pensi nelle opere classiche ĆØ il librettista che scrive i testi e non il compositore, nella canzone spesso ĆØ diverso perchĆ© la canzone ĆØ la forma apparentemente piĆ¹ semplice ma in realtĆ  ĆØ semplicemente la piĆ¹ sintetica, hai 3 minuti per raccontare tutto e devi farlo nel modo piĆ¹ sincero legando testo, musica ed emozioni, ĆØ difficilissimo farlo bene e a me piace tanto.

Tra le tue esperienze e partecipazioni, quali ricordi con soddisfazione e con quali altri cantanti vorresti esibirti?
Il primo periodo della carriera ĆØ quello in cui scopri tutto e quindi le sensazioni sono le piĆ¹ forti probabilmente, il periodo con i C.J. ĆØ indimenticabile, mi piacerebbe collaborare con Brunori.

Ci sono tanti giovani che sognano di diventare cantanti. Che consigli gli dai?
Di pensarla come una passione e soprattutto di raccontare se stessi con la massima sinceritĆ  cercando di scavare coraggiosamente tra le proprie paure

Hai un particolare progetto ideale e concettuale cui arrivare come massima aspirazione?
Suonare con tutti i colleghi a cui sono piĆ¹ legato e che stimo di piĆ¹ sullo stesso palco, la musica ĆØ condivisione prima di tutto e per questo il mio settore sta soffrendo cosƬ tanto le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria in corso.

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