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Giorgio de Chirico alla Kunsthalle di Amburgo

Si inaugurerà in live streaming giovedì 21 gennaio, alle ore 19:00, presso la Kunsthalle di Amburgo la mostra “Giorgio de Chirico. Realtà magica”.

Giorgio-de-Chirico-inAMBURGO – Il museo ospiterà fino al 25 aprile le opere dell’artista italiano de Chirico (1888-1978), fondatore della pittura metafisica e uno dei più importanti predecessori del Surrealismo e della Nuova oggettività.
I discorsi di inaugurazione saranno tenuti dal primo borgomastro della Città Libera e Anseatica di Amburgo, il sindaco Peter Tschentscher, dall’ambasciatore italiano a Berlino, Luigi Mattiolo, dal direttore della Kunsthalle di Amburgo, Alexander Klar, e dalla curatrice della mostra, Annabelle Görgen-Lammers.
La mostra, organizzata dalla Kunsthalle di Amburgo e posta sotto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Berlino, aprirà al pubblico dal 22 gennaio al 25 aprile 2021, sebbene la sua durata sarà soggetta ad eventuali modifiche a causa delle misure di contenimento della pandemia da Coronavirus.
Al centro della grande mostra vi sono gli iconici quadri di De Chirico risalenti alla fase sperimentale che va dal 1909 al 1919. In questo periodo insieme a Giorgio Morandi, Carlo Carrà e suo fratello, Alberto Savino, pseudonimo di Andrea Francesco Alberto de Chirico, scrittore, pittore, drammaturgo e compositore, pose le basi per un “modernismo diverso” con la Pittura metafisica. I dipinti evidenziano come l’artista, nato nella città portuale greca Volos, sia stato influenzato dalle diverse culture europee, come i miti greci e la filosofia tedesca. Ciò che influenza De Chirico in particolare sono i dipinti del pittore simbolista Arnold Böcklin, di Max Klinger e del Surrealista Salvador Dalì e Max Ernst, che scopre nel suo periodo di formazione nei musei di Monaco. Anche le esperienze di luce e di spazi delle piazze italiane e dei movimenti dell’avanguardia francese a Parigi sono particolarmente rilevanti.
Nelle sue enigmatiche vedute di città deserte, dipinte con precisione, con torri, arcate, piazze e facciate di palazzi tra luci e ombre, De Chirico cerca di rende visibile l’invisibile alla luce della prima guerra mondiale. Solamente le ombre figurative usate singolarmente e i manichini dall’aspetto surreale rompono il vuoto dello sfondo. Sono immagini enigmatiche, piene di intuito, ricordo e presagio, immagini oniriche, in cui il tempo sembra fermarsi e lascia intravedere un mondo virtuale oltre le apparenze. In questo mondo De Chirico smaschera l’ambiguità dei segni di una realtà apparente. L’ambiguità, il virtuosismo e la virtualità anticipata sono oggi particolarmente impressionanti, perché l’esperienza dello spazio, del tempo e delle immagini di luoghi deserti e inquietanti sono divenuti realtà nel 2020 per via delle limitazioni dei contatti e delle uscite. In questo modo i capolavori centenari offrono uno spunto di riflessione agli spettatori e alle spettatrici sulle proprie esperienze con la realtà attuale, interna ed esterna.
La Kunsthalle presenta una selezione di capolavori senza precedenti per qualità e rarità a livello espositivo, provenienti da numerose collezioni pubbliche e private in tutto il mondo: dal MoMA – Museum of Modern Art e dalla Pierre and Tana Matisse Foundation di New York all’Art Institute of Chicago, dal Chrysler Museum of Art in Norfolk, Virginia, alla Menil Collection in Houston e al Philadelphia Museum of Art, per citare i prestatori dagli USA; ma anche dalla Peggy Guggenheim Collection di Venezia, la Tate London e il Moderna Museet in Stockholm. In totale si tratta di ottanta opere non solo di de Chirico, ma anche di Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Alberto Magnelli, Alexander Archipenko, Pablo Picasso, Arnold Böcklin e Max Klinger che potranno essere ammirate in questa mostra, frutto di una intensa cooperazione internazionale, che ha superato le barriere della pandemia.

FONTE: AISE.

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