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Online il videoclip de “Ieri sera ho visto Paz”

Nuovo brano estratto dall’album di David Zulli, 2Q20.

David Zulli - Foto di Barbara Ledda
David Zulli – Foto di Barbara Ledda

E’ online il videoclip de “Ieri sera ho visto Paz”, secondo brano estratto dal nuovo album di David Zulli2Q20 (due-cu-due-zero), uscito lo scorso 1° dicembre 2020 sugli store digitali e in vinile per The Beat Production Srl e CRYTMO Records.

Zulli gioca con le parole.
Ci si diverte.
Volutamente, esagera!
Ecco allora che, ispirato dai fumi e dall’estetica di Paz, il film – strepitoso omaggio al grande(issimo) Andrea Pazienza – tesse una storia quasi d’amore un po’ strampalata, tutta giochi di parole, costruita su quelle due frasette tanto conosciute dai giocatori di carte: “come quando fuori piove” e “prendi cara questi fiori”.
Quasi un nonsense che per la verità un qualche senso ce l’ha.
E una ricca miscela di elementi – anche qui, volutamente – contrastanti.
Qualche cliché e qualche ossimoro.
Musicalmente narrata a suon di ritmi post-punk vagamente CCCP che jammano con Tito & Tarantula.
Zulli gioca con le parole, si diceva.
E allora ecco che Vallini, alla regia, gioca con lui.
E ci costruisce su un video altrettanto ironico (ma soprattutto auto-ironico) che prende a prestito estetiche Kubrickiane – un bel volo pindarico oltre Paz – dal ‘700 ai giorni nostri, tutto sapientemente mescolato, senza soluzione di continuità.
Un incontro fortuito in un negozio di dischi che non finisce come Kubrick aveva raccontato (e come, probabilmente, Zulli avrebbe sperato).
Ne nasce invece una stabile relazione a tre, tra il settecentesco signorotto un po’ attempato, il nostro improbabile Barry Lyndon moderno, e le due splendide fanciulle.
“Il sogno di ogni uomo”, direte voi!
Macché.
Zulli cucina, sistema, ordina, lava e stira.
I suoi continui e forse un tantino goffi approcci non vanno mai a buon fine: non che vengano rifiutati, neppure arrivano a destinazione, mai capiti o considerati.
Ed ecco che le complicazioni aumentano, raddoppiano, anzi, triplicano.
Dinamiche di coppia portate all’eccesso e tecnologia fuori contesto, ma canaglia.
Una bella gabbia.
No, anzi, solo una gabbia.
Il fiore appassisce.
Zulli guarda Paz.
Le donzelle dormono abbracciate… tra loro.
E pensare che Zulli, questa volta, nel suo nuovo video, non avrebbe voluto comparirci!

The Beat Production Srl – CRYTMO Records | distr. Believe Digital

Crediti
Ieri sera ho visto Paz
Audio:
David Zulli: voce, cori e armonie, chitarre, organo
Francesco Forni: chitarre elettriche, cori e armonie
Tommaso Di Giulio: basso elettrico
Pasquale Angelini: batteria
Mix e pre-master: Patrizio Porri
Master: Carmine Simeone – Forward Studios

Video:
Marco Vallini: regia
Andrea Olindo Bizzarri: direttore della fotografia
Cristina Lelli: costumi e scenografia
Attori: Giuditta Sin, Sophie D’Ishtar, David Zulli

Bio
David Zulli è un cantautore e musicista polistrumentista, milanese di nascita e romano d’adozione.
Suona la chitarra dall’età di 16 anni, cominciando da autodidatta, poi studiando chitarra classica con il maestro Luigi Naspro prima e chitarra jazz-blues con Gigi Cifarelli, successivamente.
Oggi suona anche basso, mandolino, ukulele e ha studiato pianoforte e flauto traverso.
Dal 1995 al 1998 è stato chitarrista ritmico dei Dedalo, poi chiamati Sten, band di musica rock/hard-rock con venature metal che proponeva brani originali con testi in italiano e inglese.
Dal 1999 al 2001 ha suonato la chitarra ritmica e solista negli ZeroKilled, band rock e pop punk dell’interland milanese.
Dopo qualche anno d’inattività, del tutto casualmente e quasi per gioco, si forma la David Zulli’s Band, che propone spettacoli di cabaret e intrattenimento (dal 2011 al 2014), e rappresenta il momento di ripresa dell’attività musicale. Nascono in questa fase varie collaborazioni con altri artisti, musicisti e cantanti, anche in ambito teatrale.
Nel 2015 e 2016 suona il basso nella formazione live del cantautore romano Zman, per il tour promozionale del suo secondo disco, Parade of Malice.
Nello stesso periodo collabora con Gerardo Cauti (ex To Za Ca) agli arrangiamenti e alle incisioni di alcuni suoi brani originali, suonando parti di chitarra, basso e mandolino.
Il 15 novembre 2017 pubblica il suo primo disco solista, totalmente autoprodotto, con il titolo La danza della nudità.
Nel 2018 inizia la lavorazione del nuovo disco, 2Q20, uscito il 1° dicembre 2020, con la supervisione artistica e la co-produzione di Francesco Forni.

FONTE: Ufficio Stampa Chiara Giorgi.

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