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“Dante. Gli occhi e la mente”

3 virtual tour per le Mostre Dantesche di Ravenna.

danteravenna-inRAVENNA – Sono liberamente fruibili online le tre mostre del progetto, ovvero “Inclusa est flamma. Ravenna 1921: Il Secentenario della morte di Dante”, attualmente in corso presso il Corridoio Grande della Biblioteca Classense (fino al 17 luglio 2021), “Le Arti al tempo dell’esilio”, che si aprirà il 24 aprile presso la chiesa di San Romualdo, e “Un’Epopea POP”, in programma per il 4 settembre al MAR. All’interno della piattaforma da cui si accede ai tre virtual tour sono esplorabili ben 7 ambienti virtuali a 360°, oltre un centinaio gli oggetti esposti e circa 60 contenuti multimediali tra interviste, piccoli documentari e un video musicale pop che contiene un brano composto ed eseguito per l’occasione dall’artista Ivan Talarico, per raccontare la popolarità dei versi danteschi attraverso la citazione di brani di noti cantautori. A darne notizia la Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel Mondo.
Nel percorso di “Inclusa est flamma. Ravenna 1921: Il Secentenario della morte di Dante”, a cura di Benedetto Gugliotta, aperta nel settembre 2020, sarà possibile conoscere la storia del Secentenario dantesco che si svolse a Ravenna alla presenza del Ministro della Pubblica Istruzione Benedetto Croce e attraverso l’analisi di celebri opere in mostra, come i sacchi decorati da Adolfo De Carolis col motto “Inclusa est flamma” (“La fiamma è all’interno”) che Gabriele D’Annunzio l’anno seguente donava alla città di Ravenna.
Per le mostre non ancora allestite, i virtual tour saranno dunque una sorta di anteprima di quanto si potrà vedere dal vivo presso la chiesa di San Romualdo. Per le mostre Le Arti al tempo dell’esilio, a cura di Massimo Medica e al MAR e Un’Epopea POP, a cura di Giuseppe Antonelli con un percorso d’arte contemporanea a cura di Giorgia Salerno, il virtual tour si configura come un percorso ideale per entrare con gli occhi e con la mente nei progetti espositivi e conoscere le opere in mostra attraverso le parole dei curatori.
Un viaggio emozionale tra le opere del Trecento che ispirarono Dante e quelle contemporanee ispirate alla sua figura.
Con il virtual tour della mostra Le Arti al tempo dell’esilio a San Romualdo è così possibile entrare nel progetto scientifico costruito ripercorrendo l’esilio dantesco, attraverso importanti opere d’arte legate alle città in cui Dante ebbe modo di sostare, partendo dalla sua Firenze attraversando l’Italia, per giungere infine a Ravenna, suo “ultimo rifugio”. È inoltre possibile conoscere la storia delle opere, come il Polittico di Badìa di Giotto – importante prestito delle Gallerie degli Uffizi – che l’artista realizzò per l’altare maggiore della Badìa Fiorentina, chiesa vicina all’allora abitazione di Dante a Firenze e che, con ogni probabilità, il Poeta ebbe modo di vedere durante la sua realizzazione, o come la scultura di Manno Bandini da Siena che ritrae un imponente Bonifacio VIII – prestito dei Musei Civici Medievali di Bologna – personaggio chiave della vita di Dante e da lui citato nel XIX canto dell’Inferno, quelle di Cimabue, Arnolfo di Cambio, Pietro e Giuliano da Rimini, Giovanni e Nicola Pisano.
Nel percorso della mostra Un’Epopea POP si possono percorrere le sale del MAR approfondendo le sezioni tematiche legate agli aspetti più popolari della figura di Dante e quelle dedicate all’arte contemporanea. I curatori, qui, accompagnano il pubblico nel racconto della fortuna dantesca: i suoi celebri versi, entrati nel linguaggio comune degli italiani, e riprodotti negli almanacchi e nei calendari, nei poster e nelle magliette, nelle pubblicità e nelle canzoni; e il suo iconico profilo, con la miriade di oggetti che lo riproducono; e infine l’arte contemporanea e la sua rilettura di temi danteschi attraverso le opere di celebri artisti come Edoardo Tresoldi, Richard Long, Kiki Smith e Robert Rauschenberg. Non manca, inoltre, una testimonianza dei lavori di restauro della Tomba di Dante e l’introduzione ai progetti espositivi attraverso le parole del direttore della Biblioteca Classense e Museo d’Arte della città Maurizio Tarantino. E, ancora, interventi del cantautore, poeta e teatrante Ivan Talarico.

FONTE: AISE.

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