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“Verticale”, l’album di debutto di Roberto Lobbe Procaccini

Esce il 22 febbraio 2021, l’album di debutto di Roberto Lobbe Procaccini compositore, direttore d’orchestra, produttore artistico, musicista al fianco...

Roberto Lobbe Procaccini - elettronico vonjako
Roberto Lobbe Procaccini – elettronico vonjako

C’è un pizzico delle sue dita, del suo tocco, della sua sensibilità dietro alla produzione di un’intera generazione di artisti e cantautori italiani come produttore artistico, musicista, direttore d’orchestra, ma anche come compositore e autore di colonne sonore per cinema e teatro. Max Gazzè, Carmen Consoli, Paola Turci, The Niro, Otto Ohm, Bandabardò, Arnoldo Foà, Massimiliano Bruno, Sergio Rubini: sono solo alcuni degli artisti che l’hanno voluto al loro fianco.
Il 22 febbraio 2021 Roberto Lobbe Procaccini debutta per FM Records con il suo primo album, Verticale: un percorso musicale nel tempo e del tempo, registrato lungo tutta la penisola, in un viaggio tra Roma, Catania, Lucca e Perugia, in un anno che ha cambiato il tempo stesso e la nostra percezione di esso.
Definito “algoritmo emotivo di intelligenza musicale” da Max Gazzè, “un ambiente sonoro confortevole con il desiderio di sorprendere” da Peppe Vessicchio e “un lavoro che ti fa entrare in un mondo di fantasia in punta di piedi” da Massimiliano Bruno, Verticale è un percorso in 7 brani per scandire le tappe di un viaggio in profondità alla ricerca di se stessi, cercando risposte al rapporto che ognuno di noi ha col tempo, vissuto e da vivere.
“L’esigenza di guardarmi allo specchio e di definirmi è stato l’impulso principale che mi ha spinto a scrivere”, afferma Roberto. “Il bisogno di fermarsi, guardarsi indietro per poter capire meglio in che direzione guardare in avanti. Avevo il bisogno di raccontarmi, e l’ho fatto con lo strumento più potente che avessi a disposizione, ossia la musica. Mai come in questo percorso è stata per me così viva, intensa e alla fine terapeutica. Avevo bisogno di confrontarmi e uscire dalle abituali zone di conforto. Avevo bisogno di archi veri per trovare l’equilibrio con il mondo sintetico, avevo bisogno di batterie acustiche per trovarlo con l’elettronica”.
Ad accompagnare Verticale è il videoclip di Closer To Your Heart, diretto da Andrea Centrella e prodotto da Fingerframe. Il video racconta il percorso parallelo di un uomo e di una giovane donna (interpretati da Massimiliano Vado ed Elena Balestri), uniti a distanza dal filo rosso del tempo; mentre quello dell’uomo volge al termine, quello della donna offre una nuova opportunità per riscattare la propria identità. Ambientato in scenari futuristici e post-apocalittici, il videoclip è stato girato in siti di archeologia industriale come l’Ex Centrale Elettrica di Fiumicino (che presto verrà riconvertito dal Comune in Auditorium) e naturale come Torre Flavia a Ladispoli (che a breve sarà oggetto di restaurazione e consolidamento da parte del Comune).
Cresciuto tra influenze musicali molto diverse, l’approccio alla musica di Roberto Lobbe Procaccini è sempre stato ricco di tante sfaccettature. Compositore eclettico, cerca di far convivere differenti anime all’interno della propria musica, contaminando la sua scrittura con elementi apparentemente distanti e in continua ricerca di equilibrio: la melodia minimale all’interno di un suono poderoso, la tessitura orchestrale legata ad elementi post-rock, la solitudine pianistica attraversata da un’elettronica cupa. Diplomato presso il Berklee College of Music di Boston, Lobbe ha scritto negli anni numerose colonne sonore per cinema e teatro per Arnoldo Foà, Massimiliano Bruno, Alessio Maria Federici, Michele Massimo Tarantini, Claudio Insegno e Maurizio Panici, musiche per spot pubblicitari, per installazioni artistiche, oltre a collaborare a vario titolo con numerosi artisti del panorama musicale italiano tra cui Marco Mengoni, Max Gazzè, Carmen Consoli, Paola Turci, Patty Pravo, Otto Ohm, Bandabardò, Marina Rei, Zero Assoluto, The Niro e molti altri.

“Verticale” è un algoritmo emotivo di intelligenza musicaleMax Gazzè
Un ambiente sonoro confortevole con il desiderio di sorprendere chi ascolta Peppe Vessicchio
Una realtà distonica fatta di illusioni, speranze, sensi di colpa e amori perduti. Un lavoro che ti fa entrare in un mondo di fantasia in punta di piediMassimiliano Bruno

Le recensioni d’autore di Max Gazzè, Peppe Vessicchio e Massimiliano Bruno

Ho grande stima di Roberto Procaccini. Per composizione e meticolosità mi ricorda un giovane Ennio Morricone. Ho avuto il piacere e l’onore di incidere i miei album nel suo studio, che è ormai diventato per me una casa creativa. Roberto è un compositore dal fine intuito sonoro. La sua stanza della creazione è molto ricca ed è bello entrarci e viverci. “Verticale” dimostra la sua capacità di tradurre uno stato emotivo in note, che va oltre l’armonia e tocca una forma di empatia universale. “Verticale” è anche la dimostrazione di una sperimentazione continua, un algoritmo emotivo di intelligenza musicale notevole. Spesso quando si parla di capacità compositiva di un musicista, ci si confronta solo con la formula matematica. Non con Roberto, che riesce a trasmettere una coinvolgente empatia e travolgente emozione. Roberto ha una grande talento nel comprendere la musica, crearla con delle perfette strutture sonore e, al tempo stesso, dimostra una capacità emotiva che va oltre la mera composizione. Max Gazzè

Più che per le fattezze fisiche i musicisti si riconoscono vicendevolmente per le matrici sonore che interpretano. Ecco; nell’ascoltare le tracce di “Verticale” ho riconosciuto le tue sembianze. Evolute, ovviamente, come è auspicato e logico che sia. Sembianze dove le rughe testimoniano un tempo vissuto con attività e dove l’essenziale che anima una partitura è sempre più protagonista. Le tue composizioni hanno anche la caratteristica che si completano nella realizzazione stessa offrendo così un’ulteriore chiave di lettura del pensiero che le ha generate. L’impasto di note e umori che hai messo in scena dichiara efficacemente di voler incontrare l’ascoltatore creando un ambiente sonoro confortevole ma non rinuncia al desiderio di sorprenderlo usando al momento giusto l’imprevedibilità necessaria a stimolare e rilanciare il desiderio di scoprire che via nuova prenderà la narrazione. Il gioco delle variazioni dinamiche e l’alternanza dei colori muove e veste in modo elegante l’ossatura dei brani senza mai tradire i loro lineamenti. Niente forzature. Niente concessioni alla banalità e alle mode.
Approfittando della nostra antica conoscenza vorrei osare una metafora coinvolgendo il mondo agricolo, che sai quanto mi sta a cuore, per dire che hai operato nel rispetto del seme che ha dato vita e sviluppo all’intera pianta. Questo profonde coerenza e testimonia l’onestà intellettuale che da sempre ti contraddistingue. Peppe Vessicchio

 Per parlare di questo nuovo lavoro di Roberto Procaccini parto dai brividi che mi hanno attraversato il collo quando ho ascoltato per la prima volta “La Grande Onda”. La sensazione è stata quella di infilare un casco spazio-temporale e visitare una realtà distonica fatta di illusioni, speranze, sensi di colpa e amori perduti. “Verticale” è un lavoro che ti fa entrare in un mondo di fantasia in punta di piedi, una esperienza sinuosa che vivi dall’alba al tramonto come nel primo brano che ha un richiamo di voce femminile che sembra sedurti ma poi ti impaurisce. Lobbe è teatrale ma cinematografico, epico ma minimale, classico ma elettronico e non ha per niente timore di spaventare. Le sonorità evocano immagini e, come dice in uno dei brani, niente è quello che sembra. Un lavoro che ho adorato, che ha accarezzato la mia parte inconscia e mi ha svegliato da pregiudizi musicali troppo banali per non essere demoliti. In questo lavoro ci trovo il buonumore del mese di giugno, il tramonto in riva al mare che fa venire freddo alle braccia, le mutandine sfilate che ti fanno mancare il fiato, la bara che si chiude per sempre col rammarico di non essersi detti tutto fino in fondo, la rabbia di chi avrebbe dovuto urlare forte i suoi NO, ci trovo i Dirty Three, i Sigur Ros, Yann Tiersen.  Se una musica ti fa chiudere gli occhi e ti invita a riflettere su chi sei veramente vuol  dire che è arte. Arte Verticale. Massimiliano Bruno

FONTE: Ufficio Stampa HF4.

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