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Avrei Brio: mostra personale di Sergio Breviario

La Casa degli Artisti di Milano ospita da giovedì scorso, 17 giugno, “Avrei Brio”, mostra personale di Sergio Breviario.

Sergio-Breviario-inMILANO – La Casa degli Artisti di Milano ospita da giovedì scorso, 17 giugno, “Avrei Brio”, mostra personale di Sergio Breviario che propone una serie di lavori realizzati durante la sua residenza, pensati per dialogare con lo spazio espositivo del piano terra ma anche con la città intera.
La mostra – che rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 11 luglio – è articolata in tre zone. Nella prima qualcosa del modo esterno, un bosco, accoglie i visitatori, ponendosi come una sorta di area di decompressione e, nelle intenzioni di Breviario, una zona di conforto per lo spettatore, dove prendere fiato sulla soglia tra il dentro e il fuori, prima di immergersi nelle acque cui guardano e da cui provengono le creature fantastiche protagoniste dei suoi disegni.
Questi si trovano a fluttuare nello spazio della seconda zona, dove sono collocati diagonalmente in modo da non poter mai essere visti due per volta ma solo singolarmente e da uno spettatore alla volta. La mostra è pensata per essere vista in solitudine o da piccoli gruppi, in coerenza con i tempi che stiamo vivendo, ma per una ragione diversa da questa.
Nella terza zona una grande tela stesa sul pavimento invita a perdere la verticalità e a galleggiare sulla sua superficie per conquistare l’unica posizione da cui è possibile vedere l’ultimo disegno.
Sono come sabbie mobili i disegni di Breviario, e sono proprio le cornici che ci avvertono della loro profondità. Apparentemente duri come laghi ghiacciati, si rompono sotto il peso dello sguardo e la nostra visione si allaga. Quando guardiamo l’ultimo disegno siamo sott’acqua, sdraiati sul fondo della nostra visione.
La mostra è accompagnata da un testo critico del curatore e critico Milovan Farronato.
Sergio Breviario nasce a Bergamo nel 1974. Nel 1992 si trasferisce a Milano per frequentare l’Accademia di Brera. L’ambiente artistico di quegli anni contribuisce a formarne il bagaglio culturale. Nel 1998, tramite il Progetto Erasmus, studia presso la Kingston University di Londra. Nel 2002 partecipa al Corso Superiore di Arti Visive presso la Fondazione Ratti di Como, dove il confronto con altri artisti provenienti da diverse parti del mondo si è poi rivelato fondamentale.
Nel 2006 frequenta Wherever We Go, workshop tenuto da Adrian Paci, che gli permette di confrontarsi con giovani artisti internazionali. La sua ricerca si basa sul verificare sistemi espositivi che risultino essi stessi processi artistici. Oscillando fra l’utopia modernista e la coscienza post-moderna, mette in scena meccanismi espositivi privi di certezze assolute, sperimentando un approccio partecipativo.
Dal 2003 partecipa ad esposizioni in Italia e all’estero.

Contributi
Un accompagnamento sonoro, con musiche originali di Taketo Gohara e Yae Gohara per Avrei Brio, sarà riprodotto tre volte ogni ora per tutta la durata della mostra.
Taketo Gohara è un produttore discografico, tecnico del suono e sound designer giapponese. Nasce a Milano nel 1975 da una famiglia di artisti. Nel corso della sua carriera ha lavorato come produttore, arrangiatore e tecnico del suono con vari gruppi e artisti italiani tra cui Vinicio Capossela, Brunori Sas, Elisa, Biagio Antonacci, Motta, Vasco Brondi, Ministri e i Negramaro. Insegna Sound Design all’Istituto Europeo di Design e al Centro Professione Musica di Milano. Nell’ambito cinematografico è specializzato come sound designer e ha all’attivo più di 30 film come mixatore di colonne sonore in Surround. Con il supporto tecnico di Bose Professional.
Il bosco interno a cura di Green Wise
Per il progetto “Avrei Brio”, Green Wise allestisce la prima zona della mostra, ricreando al suo interno un ritaglio di bosco.
Una porzione di paesaggio naturale verrà trasportata nella prima sala dell’esposizione: una combinazione di freschi alberi, arbusti ed erbe che faranno dimenticare al visitatore gli spazi freddi e asettici della città, fonte inconsapevole di stress, creando un senso di quiete e immersione.
L’insolito ambiente di un bosco situato all’interno di un edificio e il conforto, la leggerezza che il contatto con la natura porta, guideranno gli ospiti all’inizio di questo viaggio nel fluttuante e suggestivo mondo dell’artista.
In linea con la filosofia di Green Wise, studio di green design impegnato nella sostenibilità, la bellezza della natura sarà celebrata non solo con la riproduzione estetica della sua forma ma anche attraverso l’utilizzo di materiali rispettosi dell’ambiente.

FONTE: AISE.

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