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Il Mare a Tor Bella Monaca con “Sotto la superficie” di Lucamaleonte

Un nuovo ecomurales per il Museo delle Periferie, omaggio alla biodiversità del mondo marino, per il Diritto alla Bellezza sui palazzi popolari di Tor...

Sotto La Superficie - Yourban2030 - Tor Bella Monaca
Sotto La Superficie – Yourban2030 – Tor Bella Monaca

ROMA – Dal 10 giugno 2021 Roma ha un nuovo ecomurales. Il primo ad apparire sui muri di un palazzo di edilizia popolare nel quartiere italiano con la maggiore concentrazione di alloggi popolari, Tor Bella Monaca, per lanciare un messaggio: il Diritto alla Bellezza è dignità, e la dignità è un diritto. 

È Sotto la superficie, firmato da Lucamaleonte, promosso dalla no profit Yourban2030 all’interno del programma RIF Museo delle Periferie di Azienda Speciale Palaexpo, con il patrocinio del VI Municipio di Roma Capitale e il supporto di Findus Italia.

C’è stato un tempo in cui l’edilizia popolare, come quella che è sorta a Tor Bella Monaca, non guardava al benessere attraverso la bellezza, bensì alla semplice funzionalità strutturale, rispondendo ad esigenze unicamente “abitative” e non di qualità della vita. A distanza di quarant’anni anni dal concepimento di questa edilizia popolare, si è invece compreso che la bellezza è un elemento fondamentale nella quotidianità delle persone, oltre e prima della funzionalità, per vivere bene ed elevarsi, abituarsi al bello e riscattarsi.

È così che, in un processo importante di riqualificazione urbana permanente delle periferie, Yourban2030 prosegue la sua mission e porta “il mare” a Tor Bella Monaca con Sotto la superficie: un’intera parete di colori in omaggio alla biodiversità del mondo marino. Il primo di una serie di murales e interventi urbani che vanno a insistere specificatamente sull’edilizia popolare per elevarla e, così, arricchire di colore e creatività quei quadranti urbani popolari spesso grigi e abbandonati a loro stessi.

Prima di opera d’arte, colore ed ecomurales, Sotto la superficie è, infatti, a tutti gli effetti intervento urbano di ripristino architettonico: la parete dove è stato disegnato, in occasione del murales, grazie alla cordata che ha visto insieme la no profit Yourban2030 e Findus Italia, è stato interamente ripristinato e messo a norma.

“Dove le istituzioni non possono arrivare” spiega Veronica De Angelis, Presidente di Yourban2030 “riteniamo giusto che entri in gioco l’iniziativa privata”. È nato così Sotto la superficie, come da appello lanciato dalla no profit Yourban2030, guardando alla Responsabilità Sociale d’Impresa, per l’anno dell’Economia Creativa per la Sostenibilità. 

“Dopo la recente Venere contro la Prevenzione a Garbatella, con Komen Italia e Castel Romano Outlet, siamo molto orgogliosi di proseguire la mission di Yourban2030 a Roma, a Tor Bella Monaca, andando a insistere per la prima volta sulla facciata di un palazzo popolare che abbiamo ripristinato e reso tela urbana di questa nuova opera” dichiara Veronica De Angelis, Presidente di Yourban2030. “Con Sotto la superficie parliamo di Diritto alla Bellezza, in un quartiere dove, come emerge dai dati raccolti e pubblicati dall’Osservatorio Casa Roma di Enrico Puccini, in collaborazione con la ricercatrice Francesca Cubeddu, sono presenti circa 5500 case popolari: 4mila di proprietà del Comune di Roma e 1495 dell’ente regionale”.

Oltre il diritto all’abitazione: un diritto alla bellezza e alla dignità che guardino innanzitutto ai bambini, partendo dalla sensibilizzazione in età infantile per formare i cittadini del futuro. È così che nasce anche la collaborazione con Mario Cecchetti e il suo progetto ColorOnda che per settimane, contemporaneamente alla realizzazione dell’opera di Lucamaleonte, ha sviluppato con i più piccoli percorsi creativi di “baby” street art nel quartiere, costruendo, di fatto, una nuova toponomastica più a dimensione di bambino. “Grazie a ColorOnda, ora, ogni palazzo ha un pesce dipinto sui muri: possiamo provare a immaginare che questi edifici che fino a oggi son stati chiamati R1, R4 ecc, diventino l’angolo del delfino, della poseidonia, del cavalluccio marino e così via. Questa è la riqualificazione urbana che vogliamo promuovere” conclude De Angelis.

Anche il concept dell’opera, che vede colori sgargianti rievocare il mondo marino, va oltre l’omaggio alla biodiversità, trasformandolo in riflessione sulla ricchezza della diversità sociale, anche quella nascosta, appunto, Sotto la superficie. “Il murales rappresenta un branco di pesci di diverse specie, molte delle quali provenienti dal Mediterraneo, a sottolineare la biodiversità presente sul nostro territorio” spiega Lucamaleonte. “Nonostante i colori dei pesci siano molto simili tra loro, sono le forme dei pesci a differenziarli. L’idea del banco di pesci di diverse specie è proprio funzionale alla idea di diversità, ma di unione allo stesso tempo. Il titolo richiama alla realtà delle cose della natura che spesso sono nascoste. La necessità di avere ricchezza nella biodiversità Marina è spesso poco presa in considerazione, ed è quindi letteralmente sotto la superficie”.

Siamo davvero molto orgogliosi di aver preso parte a questo progetto e di avere supportato la realizzazione di quest’opera d’arte – dichiara Nicola Pasciuto, Marketing Manager Fish Findus – La sostenibilità ambientale, la responsabilità sociale e il legame con il territorio sono valori prioritari nel DNA di Findus che da anni guidano la nostra visione ed il nostro operato. È  quindi venuto naturale e spontaneo prendere parte a quest’opera di rigenerazione urbana, non solo perché ha come tema centrale il mare ma proprio per il rispetto che nutriamo verso il territorio in cui siamo presenti, che si unisce alla voglia di migliorarlo continuamente”.

Quello di Findus è un legame profondo con il Lazio, visto che da oltre 50 anni la regione ospita lo stabilimento di produzione italiano a Cisterna di Latina. Un legame che ha favorito anche l’impegno concreto in vari progetti di sostenibilità ambientale e riqualificazione locale: tra questi, il progetto con il Giardino di Ninfa, dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio nel 2000, che proprio grazie al contributo di Findus può vantare oggi una manutenzione ad emissioni zero grazie all’utilizzo di attrezzi elettrici, o  la collaborazione insieme a PEFC e al Gruppo “Monti Cimini e altri comprensori forestali della Regione Lazio” per l’ottenimento della certificazione di gestione forestale sostenibile di 3.000 ettari di foreste nel Lazio.

“Siamo felici di questo intervento di Yourban2030 – dichiara Alessandro Marco Gisonda, Assessore alla Cultura del Municipio VI – perché rientra perfettamente nel progetto di ‘Diamoci una (tor) bella mano’.  Porta avanti, quindi, questo obiettivo di attivare realtà sociali, sia del quartiere che da fuori e pian piano intervenire attraverso l’arte e lo stare insieme, creando rapporti e relazioni. Relazioni che si sono create anche durante la realizzazione di questo murales, in cui cittadini, associazione, centro sociale e residenti del palazzo hanno vissuto un momento di comunità e di confronto anche con chi è venuto a realizzare quest’opera. Lo spirito di ‘Diamoci una (tor) bella mano’ s’incarna proprio in questo e nel significato dell’opera stessa: guardare sotto la superficie delle cose. In questo caso, quindi, guardare dentro questi palazzoni e incontrare tante cose meravigliose”.

Sotto la superficie è dipinto con Airlite, una tecnologia che si applica come una pittura su qualsiasi superficie trasformando ogni parete in un depuratore naturale, riducendo gli ossidi di azoto, principale causa di morte derivante dall’inquinamento dell’aria.

FONTE: Ufficio Stampa HF4 (Marta Volterra).

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