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FISE Assoambiente sul Codice Appalti

“L’apertura al mercato nei servizi pubblici potrà aumentare la qualità dei servizi salvaguardando l’occupazione”.

ComunicatoFISEAssoambientesuCodiceAppalti-inROMA – FISE Assoambiente (Associazione delle imprese di igiene urbana, riciclo, recupero e smaltimento di rifiuti urbani e speciali ed attività di bonifica) valuta positivamente l’articolo 177 del Codice degli Appalti, che prevede l’obbligo per i concessionari di servizi pubblici di affidare l’80% delle loro attività mediante procedure ad evidenza pubblica entro il prossimo 31 dicembre.

La norma rappresenta una opportunità rilevante per le aziende del settore e l’Associazione vigilerà affinché il Legislatore e le Istituzioni competenti applichino quanto previsto dalla legge adottando un modello concorrenziale in grado di garantire un processo ordinato.

Le aziende private guardano positivamente all’ampliamento delle opportunità di lavoro, purché siano previste dettagliate e vincolanti clausole di subentro nelle attività come chiaramente previsto dallo stesso articolo 177, con applicazione dei contratti collettivi di categoria stipulati dalle Associazioni più rappresentative. Ciò consentirà, evidenziano dall’Associazione, di assicurare la totale salvaguardia dei posti di lavoro e di sbarrare la strada a operatori non qualificati che spesso portano a servizi di bassa qualità e a trattamenti economici e normativi peggiorativi rispetto a quanto oggi garantito dalle aziende, eliminando qualsiasi fonte di preoccupazione alle Organizzazioni Sindacali e all’Utenza.

L’esternalizzazione dei servizi prevista dalla norma non causerà la perdita di posti di lavoro ma, anzi, contribuirà all’incremento degli stessi ed al miglioramento dei livelli qualitativi dei servizi resi all’Utenza.

La competizione sul mercato si deve fondare sulla qualità, sulla produttività, sull’efficiente organizzazione di uomini e mezzi e non sul massimo ribasso o sul taglio indiscriminato dei costi nell’obiettivo di riportare in equilibrio, a posteriori, spese e ricavi.

FONTE: Ufficio Stampa FISE (Marco Catino).

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