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Un nanosistema per contrastare il tumore al colon

Alcuni ricercatori di tre istituti del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli (Isasi, Ibbc e Igb) hanno sviluppato un nanosistema in grado di rilasci...

I risultati dello studio realizzato con il sostegno di Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro e della Regione Campania sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Small.

CNR-copROMA – Alcuni ricercatori degli Istituti del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli (Cnr) per le Scienze applicate e i sistemi intelligenti (Isasi), di Biochimica e biologia cellulare (Ibbc) e di Genetica e biofisica ā€œAdriano Buzzati-Traversoā€ (Igb), in un recente articolo pubblicato sulla rivista Small, hanno descritto lo sviluppo di un nuovo nanosistema in grado di trasportare e rilasciare gradualmente un farmaco, il galunisertib, nelle cellule tumorali del colon retto e di misurarne la concentrazione per una corretta individuazione della terapia.

ā€œLa tecnologia che abbiamo sviluppato ha un cuore di silice porosa biocompatibile, ricavata da microalghe, con pori di dimensioni nanometriche in grado di contenere piccole molecole, come gli agenti terapeutici, e trasportarle allā€™interno della cellulaā€, afferma Ilaria Rea, ricercatrice del Cnr-Isasi e ultimo autore dellā€™articolo. ā€œGrazie a un opportuno rivestimento gelatinoso, il nanosistema ĆØ in grado di trattenere il farmaco. Una volta raggiunta la zona del tumore dove il pH ĆØ piĆ¹ acido, il rivestimento si dissolve, consentendo il rilascio graduale del farmaco allā€™interno della cellula tumoraleā€.

Il nanosistema utilizza inoltre delle nanoparticelle dā€™oro che, amplificando la radiazione laser, consentono di aumentare il contrasto dellā€™immagine in fase diagnostica, individuare piĆ¹ facilmente il tumore e aumentare il segnale di diffusione Raman del farmaco, consentendo la realizzazione di un nanosensore del rilascio locale del galunisertib. Lo spettro Raman, cioĆØ lā€™analisi della luce diffusa a diverse frequenze della radiazione che incide su una molecola da analizzare, come ad esempio il farmaco, rappresenta unā€™impronta digitale del campione. Sebbene ricco di dettagli, il segnale Raman ĆØ perĆ² debole: combinandolo con lā€™impiego di nanoparticelle metalliche (spettroscopia SERS) ĆØ possibile identificare una vasta gamma di molecole chimiche e biomarcatori.

ā€œMonitorando il segnale SERS del galunisertib ĆØ stato possibile misurare e studiare in tempo reale il rilascio del farmaco in cellule tumorali vive con una risoluzione fino allā€™attogrammo (10āˆ’21 kg), permettendo la somministrazione di una minor dose e piĆ¹ mirataā€, sostiene Anna Chiara De Luca, ricercatrice del Cnr-Ibbc e tra le ideatrici dello studio.

Il galunisertib non ha effetti tossici sulla cellula tumorale ma ĆØ in grado di renderla meno aggressiva. ā€œGli effetti di riduzione dellā€™aggressivitĆ  tumorale sulle cellule di colon retto trattate con piccole quantitĆ  di galunisertib attraverso il nanosistema, sono molto meno tossici e piĆ¹ evidenti rispetto allā€™uso del farmaco puroā€, conclude Enza Lonardo, ricercatrice del Cnr-Igb. ā€œInoltre i nanosistemi consentono di colpire le cellule tumorali in maniera selettiva, con effetti trascurabili sulle cellule saneā€. I promettenti risultati di laboratorio dovranno ora essere confermati in studi preclinici e clinici prima di un eventuale uso del nanosistema nei pazienti.

Lo studio ĆØ stato realizzato con il sostegno di Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro e della Regione Campania.

FONTE: Ufficio Stampa CNR.

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