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Filiera delle strade protagonista della transizione ecologica

Riciclo in crescita, nel 2021 risparmiate 420.000 tonnellate di materie prime.

Grazie al riciclo delle pavimentazioni stradali ogni anno in Italia si generano risparmi di materie prime per circa 420 mln di euro e una riduzione di emissioni pari a quelle di 4 raffinerie.

Associazione-SITEB-inVERONA – Cresce in Italia il tasso di riciclo delle strade con il recupero di fresato che raggiunge il 30% del totale delle pavimentazioni stradali: eravamo al 20% nel 2014 e al 25% nel 2018. Resta ancora da colmare il gap rispetto ad altri Paesi europei che in media arrivano a recuperare circa il 65%. Burocrazia, complesso e non uniforme regime delle autorizzazioni e pregiudizio frenano ancora lo sviluppo del riciclo. Grazie alle pavimentazioni recuperate nel 2021 si ĆØ evitato lā€™utilizzo di 420.000 tonnellate di bitume vergine e di 10.500.000 tonnellate di inerti, per un risparmio complessivo di circa 420 milioni di euro di sole materie prime e una riduzione di emissioni inquinanti equivalenti a quelle generate da 4 raffinerie di medie dimensioni.

Sono questi i principali dati che emergono dallā€™analisi condotta dal Siteb ā€“ Associazione Strade Italiane e Bitumi ā€“ sul riciclo delle pavimentazioni stradali in Italia e nei principali Paesi Europei (fonte Eapa), resa nota in occasione di Asphaltica, il Salone dedicato alle tecnologie e soluzioni per pavimentazioni stradali, sicurezza e infrastrutture viarie, promosso dallā€™Associazione e da Veronfiere e in corso fino al 26 novembre presso la fiera di Verona.

A differenza di ciĆ² che avviene in altri Paesi europei, come Germania (82% di riciclo di fresato), Francia (75%), Svizzera (90%) e Spagna (60%), le percentuali di riciclo delle pavimentazioni stradali nel nostro Paese si attesta su livelli contenuti (30%), ma in costante crescita: eravamo al 20% nel 2014 e al 25% nel 2018.

Il fresato, oltre a possedere elevate caratteristiche tecniche e ad essere totalmente riutilizzabile nelle costruzioni stradali, possiede un elevato valore economico. SITEB ha calcolato che il riutilizzo del 30% del fresato sul totale di 35 milioni di tonnellate di conglomerato bituminoso previsto per questā€™anno, comporterĆ  il mancato impiego di 420.000 tonnellate di bitume vergine (con relativa riduzione del fabbisogno di petrolio) e il risparmio di 10,5 milioni di tonnellate di inerti, per un valore economico complessivo di circa 420 milioni di euro per le sole materie prime.

Ipotizzando che in un futuro non lontano il recupero del fresato possa raggiungere almeno quota 50% (visti anche i dati registrati in altri Paesi), si potrebbe arrivare a impiegare 700.000 tonn. di bitume in meno e ad evitare lā€˜utilizzo 17,5 mln di tonn. di inerti vergini, con un risparmio pari a 700 milioni di euro.

ā€œIl settoreā€, osserva Stefano Ravaioli ā€“ Direttore SITEB, ā€œ ha compiuto negli ultimi anni significativi passi in avanti sul fronte della riduzione delle emissioni inquinanti e si presenta oggi proiettato verso gli obiettivi fissati a livello europeo. La decarbonizzazione del comparto passa oggi da tre percorsi: lā€™impiego di bruciatori di ultima generazione con consumi assai ridotti e contenimento delle temperature di produzione dei materiali e delle emissioni; la realizzazione di conglomerati bituminosi con sempre piĆ¹ elevate percentuali di materiali riciclati, come il fresato dā€™asfalto e i materiali alternativi (inerti artificiali provenienti dalle attivitĆ  di fonderia o dalla termovalorizzazione di rifiuti solidi urbani); lā€™utilizzo di mezzi dā€™opera azionati elettricamente (rulli compattatore e vibrofinitrici) che stanno iniziando a sostituire quelli con motori dieselā€.

ā€œCi stiamo avvicinando velocementeā€, conclude Ravaioli, ā€œad un futuro in cui lā€™utilizzo di materiali vergini per produrre asfalto sarĆ  considerato unā€™eccezione, mentre la norma sarĆ  il riciclo costante delle pavimentazioni e lā€™impiego di costituenti alternativi! Per imprimere unā€™ulteriore accelerata in tal senso ĆØ oggi necessario intervenire sulla normativa End of Waste, eliminando alcuni nodi che rischiano di azzerarne lā€™efficacia, primo fra tutti quello relativo alle quantitĆ  di fresato trattabili. Altro problema ĆØ la questione del ā€œsottoprodottoā€ che andrebbe meglio definita normativamente per evitare confusione nellā€™interpretazioneā€.

Paesi Fresato dā€™asfalto ottenuto dalla rimozione delle pavimentazioni stradali (t) % di fresato recuperato a caldo e a tiepido
Francia 8.074.000 75%
Germania 13.400.000 82%
Spagna 1.486.000 60%
Svizzera 1.650.000 90%
Regno Unito 6.050.000 30%
USA 88.000.000 94,1%
Italia (dati 2021) 11.000.000 30%

FONTE: Ufficio Stampa Marco Catino.

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