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Ugo La Pietra, il progetto ‘Ovunque a casa propria’

Primo approfondimento espositivo sulla ricerca cinematografica e sulle sperimentazioni audiovisive di Ugo La Pietra, instancabile sperimentatore d...

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Foto di Aurelia Raffo

BOLZANO – Si aprirĆ  il 10 febbraio 2022 il progetto Ovunque a casa propria, primo approfondimento espositivo sulla ricerca cinematografica e sulle sperimentazioni audiovisive di Ugo La Pietra, instancabile sperimentatore della percezione visiva. In mostra anche le videoinstallazioni contemporanee di Lucio La Pietra. Il progetto, a cura di Manuel Canelles, ĆØ promosso da Spazio5 artecontemporanea e realizzato in collaborazione con TreviLab, Unibz, Liceo Artistico Pascoli, Bolzano Officine Vispa, Vintola18 Centro di cultura giovanile Cineclub Bolzano, Spazio Macello – Meta, con il sostegno della Ripartizione cultura italiana della Provincia di Bolzano, del Comune di Bolzano e della Libera UniversitĆ  di Bolzano.

Ironica, beffarda, anarchica, politicamente scorretta, la ricerca di Ugo La Pietra ĆØ presente in musei e in collezioni internazionali. Ugo La Pietra ĆØ stato uno dei maggiori protagonisti della stagione legata al cinema e video dā€™artista: con Cioni Carpi, Ugo Nespolo, Gianfranco Baruchello, Franco Vaccari, Luca Maria Patella, nel 1975 vince il Primo Premio al Festival del Cinema di Nancy con il film ā€œLa grande occasioneā€. Presente in molte manifestazioni nazionali e internazionali coordinate da Vittorio Fagone, nel 1978 presenta questa corrente artistica alla Biennale di Venezia. Con le sue ricerche dal 1960 ha attraversato diverse correnti artistiche: arte segnica, arte concettuale, arte ambientale, arte nel sociale, narrative art, cinema dā€™artista, nuova scrittura, extra media, neo-eclettismo, architettura e design radicale. Ha comunicato e divulgato il suo pensiero e le sue esperienze attraverso unā€™intensa attivitĆ  didattica ed editoriale. Si ĆØ fatto promotore di gruppi di ricerca (Gruppo del Cenobio, Gruppo La Lepre Lunare, Global Tools, Cooperativa Maroncelli, Fabbrica di Comunicazione, Libero Laboratorio) e di attivitĆ  espositive coinvolgendo un grandissimo numero di operatori (artisti, architetti, designer). Riconosciuto tra i protagonisti dellā€™architettura radicale, attraversa la controscuola della Global Tools che riuniva gruppi di artisti e architetti della cosiddetta ā€œArchitettura radicaleā€. Ha realizzato piĆ¹ di 900 mostre personali e collettive partecipando alla Biennale di Venezia nel 1970, 1978, 1980, alla Triennale di Milano nel 1968, 1972, 1979-80-81, 1993, 1996, 2007; ha esposto inoltre al Museum of Modern Art di New York, al Centro Pompidou di Parigi, al Museum of Contemporary Craft di New York, alla Galleria di Palazzo Galvani di Bologna, alla Neue Galerie di Graz, a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, alla Fortezza da Basso a Firenze, alla Fondazione Ragghianti di Lucca, al MuseĆ© Departemental di Gap, al Museum FĆ¼r Angewandre Kunst Colonia, al Museo Nordio Linz, al Museo della Permanente di Milano, al Royal College of Art di Londra, alla Biennale di Chateauroux, alla Biennale di Albisola, alla mostra ā€œMasterpiecesā€ ā€“ Palazzo Bricherasio, Torino, alla Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino (FR), allo Spazio Oberdan (Cineteca Italiana), al Museo di Villa Croce a Genova, alla Fortezza da Basso a Firenze, alla Fondazione Orestiadi di Gibellina, alla Fondazione Mudima di Milano, al FRAC Centre di OrlĆ©ans, al MIC di Faenza, MusĆ©e Dā€™Art Modern di Saint-Etienne, al MIC di Faenza, al Museo MA*GA di Gallarate, al CCA Canadian Centre for Architecture di Montreal.

Il progetto Ovunque a casa propria a Bolzano assume la natura di evento di portata internazionale, considerata lā€™esclusivitĆ  del progetto, prima antologica dei lavori cinematografici del grande artista. Il titolo del progetto ĆØ un omaggio a uno degli slogan piĆ¹ conosciuti e apprezzati di Ugo La Pietra, non a caso presente in uno dei suoi film piĆ¹ conosciuti, ā€œLa riappropriazione della cittĆ ā€. Nel film, diversi modi e luoghi ā€“ periferie urbane, stazione centrale, attrezzature urbane di Milano ā€“riportano unā€™esplicita indicazione dello slogan che per anni ha caratterizzato buona parte delle ricerche di La Pietra: ā€œAbitare ĆØ essere ovunque a casa propriaā€. Opere, film, foto, installazioni che l’artista ha prodotto in quel periodo miravano a rompere e decodificare questa realtĆ  imposta. Le Immersioni, ad esempio, vogliono spezzare lā€™equilibrio acquisito dallā€™individuo mediante la perdita dei parametri di riferimento con ciĆ² che lo circonda, e quindi anche della sicurezza.

SarĆ , dunque, piĆ¹ un progetto/happening che unā€™esposizione vera e propria, con un focus particolare sull’esperienza sociale, il contatto con realtĆ  marginali, sviluppi di comunitĆ , con l’obiettivo di attivare un transito di comunicazione tra il linguaggio video e lā€™impegno sociale: quasi un ponte tra l’esperienza storica e le emergenze vive delle nuove generazioni e delle nuove povertĆ . Portare i video di La Pietra a Bolzano offre la possibilitĆ  alle realtĆ  coinvolte nel progetto di rivisitare gli spazi di risulta della cittĆ , i luoghi intermedi, gli interstizi di sopravvivenza: dagli orti urbani, ai luoghi di scarto dei senza tetto, ai passaggi ferroviari in disuso, dove affiora una vita intermittente e sconvolta. Infatti, Spazio5 artecontemporanea, con la direzione curatoriale di Manuel Canelles, coinvolge nel progetto dedicato a La Pietra, spazi istituzionali (Centro Trevi, UniversitĆ  di Bolzano) e spazi alternativi insieme alle associazioni del territorio o collettivi impegnati in unā€™architettura di ritorno, sviluppi di comunitĆ , centri giovanili, luoghi di didattica istituzionali (Liceo Artistico Pascoli) insieme a progetti indipendenti, al fine di riflettere sulla portata del tema della partecipazione e attivando al contempo laboratori, talk e performance artistiche.

Questo sviluppo capillare sulla cittĆ  si pone lā€™obiettivo di problematizzare lā€™ontologia dellā€™azione collettiva e di lavorare in maniera concreta sullā€™idea stessa di spazio attivo e mobile, paradigma inquieto del nostro tempo; in virtĆ¹, aggiungiamo, anche del senso profondo e sotterraneo che collega le azioni artistica di Ugo La Pietra ai concetti di disequilibrio, accadimento e imprevisto, elementi esistenziali (ed emergenziali) della contemporaneitĆ . Oggi ripensare alle azioni sociali di La Pietra permette di riconsiderare il nostro approccio alla manifestazione estetica, alla relazione con lā€™alteritĆ , e ricalibrare quei fenomeni che sottendono allā€™idea di spazio come attesa, architettura e oggetto come emblemi di ascolto, senza i quali, ci piace pensare, non potrebbe esserci partecipazione. Dunque azione sociale o pensiero politico.

Il progetto ĆØ giĆ  stato avviato grazie alla preziosa collaborazione con la Libera UniversitĆ  di Bolzano. A dicembre, infatti, nel corridoio centrale, in occasione della chiusura del laboratorio ā€œPassato Radical Futuroā€ elaborato e condotto da Kuno Prey, Hans Leo Hƶger e Manuel Canelles allā€™interno dello Studium Generale, ha inaugurato unā€™installazione video-sonora progettata da Kuno Prey con la collaborazione dello studente Rodrigo Luis Medina, proponendo alcuni video sperimentali di Ugo La Pietra tra cui alcuni film che hanno fatto la storia di quella corrente culturale passata alla storia come ā€œCinema dā€™artistaā€ Tra le opere giĆ  esposte: Il video comunicatore;, Immersioni, Il monumentalismo, I propri itinerari.

Durante i mesi dellā€™esposizione, sono previsti eventi ed happening artistici che si relazioneranno con lā€™opera e la poetica di Ugo La Pietra: un intervento dellā€™artista Stefano Bernardi, un progetto fotografico di Christian Martinelli o progetti laboratoriali in collaborazione con il Liceo Pascoli e Macello / Teatro Pratiko / Vintola18. I laboratori partono dall’esperienza didattica e pedagogico-artistica legata alla dimensione sociale e periferica svolta dagli artisti radicali degli anni ’70 e in particolar modo dalle azioni video e performative di Ugo La Pietra, esploratore delle frontiere del design e dei bisogni degli utenti, che coniuga la tradizione artigianale con nuovi bisogni sociali. Questi progetti si trasformano in indagine artistica audiovisiva nell’ambito della quale il videomaker diventa viaggiatore dello spazio urbano, adottando una strategia di passaggio indeterminato che lo porta a muoversi in maniera casuale all’interno di piĆ¹ territori.

In mostra anche le suggestive videoinstallazioni di Lucio La Pietra, videomaker milanese che lavora e fa ricerca nel campo delle arti visive, in particolare nellā€™ambito delle produzioni video, collaborando con aziende, case di produzione, agenzie di comunicazione, studi di architettura, istituzioni, musei. Lā€™interazione con le opere del padre ĆØ particolarmente significative in quanto dal dialogo intimo con le opere del padre ĆØ possibile interrogarsi sui concetti di tempo storico e tempo soggettivo, ma anche sulla necessitĆ  di accettare le differenze da cui puĆ² scaturire, persino, unā€™intima complicitĆ .

Inaugurazione 10 febbraio 2022
Fino al 20 marzo 2022
Orari: 9.00 – 20.00
Centro Trevi – Via dei Cappuccini, 28 – Bolzano
Tel. +39 0471 300980

Archivio Ugo La Pietra
Via Guercino 7 – Milano
Tel. +39 02 0236552825
www.ugolapietra.com

FONTE: Ufficio Stampa Roberta Melasecca.

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