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‘Lea, un nuovo giorno’ di Isabella Leoni

La nuova fiction di Rai 1 a partire da martedì 8 febbraio.

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Anna Valle e Giorgio Pasotti – Credits: Banijay Studios Italy, foto di Pierfrancesco Bruni

“Lea, un nuovo giorno” è il titolo della nuova fiction di Rai1 in quattro serate, a partire da martedì 8 febbraio, che vede protagonisti Anna Valle (Lea Castelli), Giorgio Pasotti (Marco Colomba), Mehmet Günsür (Arturo Minerva), per la regia di Isabella Leoni, con una coproduzione Rai Fiction / Banijay Studios Italy. Tra gli altri interpreti, ricordiamo Primo Reggiani, Eleonora Giovanardi, Daniela Morozzi, Manuela Ventura, Marina Crialesi, Rausy Giangarè, Gaia Insenga, Francesco Meoni, David Sebasti, Jerry Mastrodomenico, Sergio Pierattini, Sebastiano Amodeo, Rosa Barbolini, Cloe Günsür.

Soggetto originale di Peter Exacoustos, Anna Mittone e Mauro Casiraghi, con questi ultimi due autori della sceneggiatura. Il brano “Un nuovo giorno” è cantato da Dolcenera.

Sinossi di serie
Lea è un’infermiera specializzata che, dopo un periodo di aspettativa, riprende servizio nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Ferrara. Ha dovuto affrontare un grande dolore perché, dopo la perdita del suo bambino all’ottavo mese di gravidanza e la fine suo matrimonio, la sua vita è andata in pezzi. Nonostante il forte desiderio di maternità e la consapevolezza di non poter più avere figli, Lea è decisa a ricominciare, partendo proprio dal suo lavoro e dai piccoli pazienti che accudisce con amore e che diventano per lei come una famiglia. Nel reparto di Pediatria viene accolta con affetto dalle altre infermiere: Rosa, la sua migliore amica che è sempre pronta ad aiutare tutti e che la ospita nel suo casale; Favilla, all’apparenza cinica ma con un cuore grande; Olga, allegra e sempre in cerca dell’uomo giusto; Michela, bellissima tirocinante di origini nigeriane che ha colpito il cuore di Pietro, giovane e promettente pediatra.

Lea dovrà confrontarsi con l’ex marito Marco, diventato primario del reparto di pediatria, e con la sua ex amica Anna, ginecologa dell’ospedale e nuova compagna di Marco. Se lavorare al fianco di Marco è un ricordo costante di ciò che è stato e che sarebbe potuto essere, il futuro di Lea potrebbe avere le sembianze di Arturo, un affascinante musicista, padre di una piccola paziente, con il quale nascerà praticamente da subito un rapporto speciale.

Sinossi serate
Prima serata (8 febbraio)
Episodio 1: Ricominciare
Lea sta tornando a Ferrara quando la sua macchina si ferma per un guasto ed un automobilista di passaggio si offre di aiutarla. Si chiama Arturo, è un musicista e tra loro nasce un’immediata simpatia.
Lea riprende il suo lavoro di infermiera nel reparto di pediatria, dopo un periodo di aspettativa, e viene accolta con affetto dalle colleghe. Le viene subito affidato il suo primo paziente, Koljia, un bambino russo appena adottato da una coppia di Ferrara.
Il destino riunisce di nuovo Lea e Arturo, accorso in ospedale perché sua figlia Martina si è fratturata un braccio, ma quando la bimba sta per essere dimessa, ha uno shock anafilattico; Lea cerca di aiutarla e la bimba si salva dal soffocamento grazie all’intervento di Marco, l’ex marito di Lea, appena tornato dagli Stati Uniti all’insaputa di tutti, per diventare il nuovo primario di Pediatria. Subito tra lui e Lea c’è uno scontro carico di tensione. Intanto si scopre che Koljia ha un cancro alle ossa. Lea cerca di dare conforto alla madre adottiva del piccolo paziente. Grazie ad un’intuizione di Lea si scopre l’origine dell’allergia di Martina, ed Arturo le manda un messaggio di ringraziamento e le chiede di uscire.

Episodio 2: La seconda possibilità
Lea sta vicino a Koljia durante la sua prima chemioterapia; i genitori sono crollati alla notizia della sua grave malattia e lo hanno lasciato solo. Poi si prende a cuore anche il caso di Mattia, un neonato con una grave patologia cardiorespiratoria. Lea chiede ad Arturo di aiutarla a rintracciare il padre biologico del neonato, che non ha voluto riconoscere il bambino, per capire se i disturbi del piccolo siano causati da un’anomalia genetica. L’uomo si rifiuta di sottoporsi agli esami e presenta un esposto contro Lea al direttore sanitario dell’ospedale. Ma Marco, osservando l’aspetto fisico dell’uomo, si rende conto di quale potrebbe essere la patologia genetica trasmessa al figlio e riesce a convincere il padre di Mattia a collaborare, salvando la vita del neonato. Dopo l’operazione riuscita sul piccolo Mattia, Marco chiede a Lea di perdonarlo, facendo capire chiaramente di essere ancora molto interessato a lei, ma Lea lo allontana e corre da Arturo.

Nella seconda serata andranno in onda gli episodi 3 e 4: “Verità difficili” e “Vie di fuga”. Nella terza, sarà la volta de “La casa dei ricordi” e “Come eravamo”. L’ultima serata proporrà “Segreti di famiglia” e “L’uomo giusto”, ma è bene evitare di presentare le sinossi per non ‘spoilerare’ l’interessante fiction, altra bella prova di Anna Valle, che già conosciamo da anni anche personalmente, e che apprezziamo come persona e come attrice.

Unica riserva, su un prodotto assolutamente meritevole e che consigliamo a tutti i telespettatori, avendolo visionato la settimana scorsa, è quella che possiamo far passare sotto la voce “errore di programmazione”. “Lea, un nuovo giorno” andrà in onda per quattro martedì, seguita sempre, ogni giovedì (quindi, a sole 48 ore di distanza) da un altro medical-drama di grande successo, vale a dire la seconda stagione di “Doc – Nelle tue mani”. Lo stesso genere, ed una sorta di ‘ospedalizzazione del pubblico di Rai1’ in sole 48 ore per un mese, avendo otto mesi a disposizione per la messa in onda, ci appare come un errore piuttosto sciocco e facilmente evitabile. In ogni caso, si tratta di due eccellenti prodotti targati Rai-Fiction; su questo, non c’è ombra di dubbio. E sicuramente il pubblico dimostrerà ancora una volta il proprio gradimento.

Dichiarazioni della regista, Isabella Leoni
“Il mio approccio alla serie nasce da una volontà di raccontare una storia semplice ma autentica che parla di amicizia, di passione, di paure, di lacrime e risate, ma anche dell’ironia della vita. Lea Castelli torna a Ferrara per riprendere il suo posto da infermiera nel reparto di Pediatria dell’Ospedale Estense. È tornata per ricominciare lasciando alle spalle il suo dolore. Purtoppo, presto scoprirà che non è così facile come credeva e che deve imparare ad accettare il suo passato per poter guarire. Da donna e madre ho cercato di calarmi nei panni di Lea, un’anima profondamente traumatizzata che cerca di tenere insieme i pezzi frantumati del suo essere. Volevo raccontare un personaggio femminile forte e sensibile allo stesso tempo, che vuole sopravvivere al dolore di una grande e terribile perdita. Ogni perdita porta in sé la capacità di rinascere. Ed è proprio questo il tema centrale del racconto: ogni giorno è un nuovo giorno. Partendo da Lea, la trama affronta le tematiche delicate e commoventi delle storie delle infermiere, degli OSS, dei dottori e dei piccoli pazienti che animano la vita dell’Ospedale Estense. La grande fortuna di questa serie è dal mio punto di vista il cast di attori meravigliosi, la loro professionalità, passione e coinvolgimento mi hanno regalato una grande energia e motivazione nell’esercizio del mio lavoro. Mi piace poter pensare di dedicare questa serie ai lavoratori del settore sanitario che hanno salvato e continuano a salvare vite svolgendo un ruolo fondamentale nel periodo di crisi che abbiamo e stiamo vivendo”.

Conferenza stampa
Nella tarda mattinata di lunedì 7, alla vigilia della messa in onda dei primi due episodi, si è tenuta in streaming la conferenza stampa che ci ha permesso di parlare  con Anna Valle, Giorgio Pasotti, Mehmet Günsür (questi, collegato da casa), la regista Isabella Leoni, Ivan Carlei (vicedirettore di Rai Fiction), Massimo Del Frate (Head of Drama di Banijay Studios Italy), con la moderazione di Max Lazzari dell’Ufficio Stampa Rai.

Giorgio Pasotti ha ricordato la sua laurea in Medicina, finalmente applicata, seppure per finzione, in questo caso; aggiungendo, sorridente: “Capisco ancor di più quanto sia stato meglio che abbia fatto l’attore e non il medico”. Molto garbato Mehmet Günsür, che peraltro è stato il primo a connettersi insieme con me, come tutte le persone educate che agli appuntamenti arrivano per primi; ha sottolineato, come motivo di piacere e di orgoglio che non dimenticherà mai, il fatto che la sua figlia nella fiction, è realmente sua figlia Cloe.

Ci è stato rivelato che in fase di scrittura la fiction si sarebbe dovuta girare in un’altra città, ma che poi è stata scelta Ferrara, “un piccolo gioiellino”, che molto ben conosciamo, avendo girato in lungo ed in largo l’Italia come pochi altri, oltre all’Europa. Quindi, ne abbiamo un nitido e splendido ricordo.

Abbiamo posto la seguente domanda ad Anna Valle: “Ci siamo visti in molteplici occasioni proprio in Sala degli Arazzi negli anni scorsi, ed ho parlato non solo con un’attrice ma con una persona gradevole, sincera, empatica, molto vera; per quello che ho visto della fiction, anche Lea – seppure con la sua personale storia – ha queste caratteristiche, e allora le chiedo: Quanto di Lea nasce dal soggetto originale e dalla sceneggiatura, e quanto invece ha apportato Anna Valle in Lea Castelli?”, e la sua sempre garbatissima risposta è stata la seguente: “Forse sono stata scelta per questo ruolo perché avevo delle caratteristiche che c’erano in Lea. Poi, Isabella Leoni ha voluto, anche conoscendomi personalmente, che io portassi in Lea alcune caratteristiche mie che in altri personaggi non erano venute fuori, con questo modo di fare sicuramente che è abbastanza farina del nostro sacco (note: sorride). Quindi, sì, ci sono tante cose di Lea nelle quali io mi posso rivedere, rispecchiare, questa empatia che anche lei mi riconosce nella sua domanda, me l’ha sempre riconosciuta anche Isabella Leoni e l’abbiamo portata in Lea, ma già Lea nella scrittura del testo ce l’aveva di suo; quindi, è stato un po’ un dare/avere. Un po’, da una parte c’era già; dall’altra parte sono stata scelta perché qualcosa di mio poteva somigliare al personaggio di Lea e quindi c’è stato questo interscambio”.

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