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Gen. Bertolini: “cambio di rotta Conte su risorse a Difesa? Già noto per battuta su fuciletti”

(Adnkronos) - "Non mi sembra strano il cambio di rotta di Giuseppe Conte in materia di risorse alla Difesa, visto che era già noto per una sua battuta nella quale diceva che avrebbe venduto cinque 'fuciletti' per finanziare una borsa di studio sulla pace. Credo che sostanzialmente lui non sia stato particolarmente attento a temi della difesa, il che non significa che come presidente del Consiglio abbia approvato quello che veniva richiesto all'Italia". Lo dice all'Adnkronos il generale Marco Bertolini, già comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze e della Brigata Paracadutisti Folgore, commentando l'inversione di rotta di Giuseppe Conte in tema di spese militari e l'opposizione - da ormai ex premier - all'investimento del 2% del Pil sulla difesa.

“Non mi sembra strano il cambio di rotta di Giuseppe Conte in materia di risorse alla Difesa, visto che era già noto per una sua battuta nella quale diceva che avrebbe venduto cinque ‘fuciletti’ per finanziare una borsa di studio sulla pace. Credo che sostanzialmente lui non sia stato particolarmente attento a temi della difesa, il che non significa che come presidente del Consiglio abbia approvato quello che veniva richiesto all’Italia”. Lo dice all’Adnkronos il generale Marco Bertolini, già comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze e della Brigata Paracadutisti Folgore, commentando l’inversione di rotta di Giuseppe Conte in tema di spese militari e l’opposizione – da ormai ex premier – all’investimento del 2% del Pil sulla difesa.

“Dobbiamo rinforzare la nostra difesa perché è la difesa italiana, non perché ce lo dice la Nato. Se avessimo avuto una nostra difesa più credibile probabilmente certe cose che sono successe attorno a noi sarebbero state gestite diversamente. Non dobbiamo aumentare la spesa perché lo vuole la Nato, ma perché è un problema nostro nazionale – ribadisce il generale – Se non abbiamo una difesa credibile non siamo un paese credibile. La difesa è uno strumento essenziale che qualifica il peso di un paese”.

A chi sostiene che in un momento economico ‘delicato’ non sia opportuno investire in armamenti, l’ex capo del Coi risponde: “E’ un ragionamento che non ha senso. Ci sono settori tra cui la sanità e la difesa, che vanno finanziati a prescindere non perché ce n’é bisogno adesso ma perché ce ne potrebbe essere bisogno tra una settimana, fra un mese o fra dieci anni e non li potremmo improvvisare e uno statista dovrebbe sapere che queste attività, queste spese, vanno accettate perché necessarie per uno Stato che vuole sopravvivere”.

(di Silvia Mancinelli)

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