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Gen. Camporini: “dietrofront Conte su spese militari? Posizioni demagogiche per guadagnare voti”

(Adnkronos) - "L'impegno alla spesa del 2% alla Difesa risale all'estate del 2014, liberamente preso dal nostro governo nei confronti dell'Alleanza al vertice di Cardiff, e ribadito a ogni vertice della Nato. Il tema è tornato di prepotente attualità in questi giorni, visto quello che sta accadendo e vista la constatazione che in certe circostanza, di fronte ad atteggiamenti aggressivi della Russia, occorre avere quantomeno le capacità che servono per scoraggiare (perché lo scopo delle forze armate non è quello di combattere ma di dissuadere qualcuno dall'aggredire). Se le forze armate che hai sono adeguatamente equipaggiate e addestrate, chi ha mire aggressive nei tuoi confronti ci pensa 14 volte". Lo dice all'Adnkronos generale Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore della Difesa, e prima ancora dell'Aeronautica militare, commentando il dietrofront di Giuseppe Conte sul tema dell'aumento delle spese militari.

“L’impegno alla spesa del 2% alla Difesa risale all’estate del 2014, liberamente preso dal nostro governo nei confronti dell’Alleanza al vertice di Cardiff, e ribadito a ogni vertice della Nato. Il tema è tornato di prepotente attualità in questi giorni, visto quello che sta accadendo e vista la constatazione che in certe circostanza, di fronte ad atteggiamenti aggressivi della Russia, occorre avere quantomeno le capacità che servono per scoraggiare (perché lo scopo delle forze armate non è quello di combattere ma di dissuadere qualcuno dall’aggredire). Se le forze armate che hai sono adeguatamente equipaggiate e addestrate, chi ha mire aggressive nei tuoi confronti ci pensa 14 volte”. Lo dice all’Adnkronos generale Vincenzo Camporini, già Capo di Stato Maggiore della Difesa, e prima ancora dell’Aeronautica militare, commentando il dietrofront di Giuseppe Conte sul tema dell’aumento delle spese militari.

“E’ sorprendente che Conte, che in qualità di presidente del Consiglio ha partecipato a due vertici dell’Alleanza Atlantica nei suoi due governi in cui questo principio era stato ribadito e lui non aveva trovato nulla da obiettare, si svegli oggi e dica no, anche dopo il voto che c’é stato alla Camera. E’ chiaro – dice con forza il generale – che si tratta di una posizione che ha motivazioni esclusivamente demagogiche e che non hanno una giustificazione razionale o storica. Lui evidentemente suppone che questa posizione gli faccia guadagnare dei voti. Lo scopo del politico con la p minuscola è quello di guadagnare voti, quello con la p maiuscola è quello di guidare il Paese. Lui vuole guadagnare voti”.

(di Silvia Mancinelli)

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