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Gen. Del Vecchio: “sorpreso da esternazioni Conte, risorse difesa sono necessarie”

(Adnkronos) - "Sono piuttosto sorpreso da alcune dichiarazioni, che leggo in questi giorni, contrarie all'impegno dei paesi della Nato di dedicare il 2% del Pil agli investimenti a favore della Difesa. E sono sorpreso perché questo proposito, condiviso da tutti i Paesi dell’Alleanza, non nasce certamente oggi, in occasione del conflitto che coinvolge l’Ucraina. Quel proposito di elevare le capacità di difesa delle Nazioni della Nato nasce moltissimi anni fa con la presa di coscienza della necessità di incrementare le risorse finanziarie per realizzare una difesa comune che fosse in grado di opporsi efficacemente ad azioni sconsiderate che possono, purtroppo e come nel caso dell'Ucraina, determinarsi in qualsiasi momento". Lo dice all'Adnkronos il generale Mauro Del Vecchio, Comandante in numerose operazioni internazionali, commentando l’opposizione espressa contro l’incremento delle capacità operative e di difesa dell’Alleanza Atlantica da Giuseppe Conte che, in circostanze precedenti quale Presidente del Consiglio, aveva sempre confermato l’adesione dell’Italia a un intendimento da tempo ritenuto opportuno.

“Sono piuttosto sorpreso da alcune dichiarazioni, che leggo in questi giorni, contrarie all’impegno dei paesi della Nato di dedicare il 2% del Pil agli investimenti a favore della Difesa. E sono sorpreso perché questo proposito, condiviso da tutti i Paesi dell’Alleanza, non nasce certamente oggi, in occasione del conflitto che coinvolge l’Ucraina. Quel proposito di elevare le capacità di difesa delle Nazioni della Nato nasce moltissimi anni fa con la presa di coscienza della necessità di incrementare le risorse finanziarie per realizzare una difesa comune che fosse in grado di opporsi efficacemente ad azioni sconsiderate che possono, purtroppo e come nel caso dell’Ucraina, determinarsi in qualsiasi momento”. Lo dice all’Adnkronos il generale Mauro Del Vecchio, Comandante in numerose operazioni internazionali, commentando l’opposizione espressa contro l’incremento delle capacità operative e di difesa dell’Alleanza Atlantica da Giuseppe Conte che, in circostanze precedenti quale Presidente del Consiglio, aveva sempre confermato l’adesione dell’Italia a un intendimento da tempo ritenuto opportuno.

“Era una decisione che tutti i Paesi, compreso il nostro, avevano sottoscritto attraverso la presenza e il coinvolgimento di quelli che erano i responsabili del nostro Paese in quel momento – ricorda il generale – e che nasceva da particolari condizioni che non bisogna mai dimenticare: la difesa è una funzione che non si costruisce dall’oggi al domani, che deve avere delle risorse per essere realizzata e che deve essere sempre mantenuta nella dovuta capacità. Non si può costruire una struttura di difesa in due giorni, soprattutto se si vuole avere uno strumento che contribuisca a mantenere la pace. L’Italia, come tutte le altre nazioni della Nato, aveva sin dai primi anni del 2000 aderito a questo concetto, lo ha ribadito nel 2014 e anche recentemente”.

“Al momento le condizioni del nostro Paese sono piuttosto delicate – conclude il generale – ma questo non vuol dire che si possa disconoscere quanto abbiamo affermato per oltre 20 anni. Non possiamo opporci a un principio di esclusiva difesa che in questo momento è avvalorato da una situazione drammatica che stiamo vivendo quasi sulla nostra pelle e quasi ai nostri confini. Cosa dobbiamo aspettare di più per comprendere che il provvedimento di incremento delle capacità difensive sia assolutamente indispensabile?”.

(di Silvia Mancinelli)

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