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Sanità, risparmi fino al 75% dei costi indiretti con artrite reumatoide sotto controllo

(Adnkronos) - Silvia Tonolo, presidente dell'Associazione nazionale malati reumatici (Anmar): "L’artrite reumatoide oltre a generare un peso fisico ed emotivo considerevole sulla vita delle persone, è collegata a un impatto economico di rilievo sui costi diretti e indiretti della malattia".

Il raggiungimento della remissione clinica nell’artrite reumatoide è associato a benefici economici, quali una riduzione dei costi medici sia diretti che indiretti collegati alla patologia rispetto ad altri livelli di attività della malattia cronica che colpisce 23,7 milioni di persone in tutto il mondo. E’ quanto comunica AbbVie, annunciando la pubblicazione su ‘Advances in Therapy’ dei risultati di una nuova revisione della letteratura sul tema. L’artrite reumatoide ha un impatto significativo sulla vita quotidiana dei pazienti: provoca dolore alle articolazioni, gonfiore, rigidità e perdita di funzionalità. Generalmente colpisce le mani, i piedi e i polsi. In alcune persone può anche causare problemi in altre parti del corpo o sintomi più generali come la stanchezza. I pazienti spesso devono affrontare periodi in cui i sintomi peggiorano, conosciuti come riacutizzazioni, che possono essere difficili da prevedere.

“L’artrite reumatoide – afferma Silvia Tonolo, presidente dell’Associazione nazionale malati reumatici (Anmar) – oltre a generare un peso fisico ed emotivo considerevole sulla vita delle persone, è collegata a un impatto economico di rilievo sui costi diretti e indiretti della malattia. In sintesi, il raggiungimento della remissione può portare ad una notevole riduzione dei costi”.

E’ stato dimostrato – si legge in una nota di AbbVie – che con il raggiungimento della remissione nella artrite reumatoide si ottiene un risparmio tra il 19% e il 52% dei costi medici diretti (ad esempio, diminuendo visite specialistiche o ambulatoriali, ospedalizzazioni, esami medici/risonanze/test di laboratorio, interventi chirurgici, fisioterapia o dispositivi ortopedici) e tra il 37% e il 75% dei costi indiretti (riducendo ad esempio, la perdita di produttività del lavoro e la disabilità lavorativa). I pazienti con un controllo persistente della patologia hanno inoltre riportato minori riacutizzazioni della malattia e hanno avuto bisogno di meno risorse per la gestione della stessa, come visite mediche, esami o fisioterapia rispetto ad altri livelli di attività della malattia.

“Il raggiungimento di alte percentuali di remissione già dall’inizio del ciclo di trattamento – spiega Roberto Caporali, direttore del Dipartimento di Reumatologia e Scienze mediche Asst Pini, Cto di Milano – può aiutare i pazienti a mantenere la funzionalità articolare e evitare la disabilità a lungo termine. Questa pubblicazione – sottolinea – ha raccolto nuove osservazioni sui benefici anche economici del raggiungimento della remissione. Tali risultati evidenziano l’importanza della strategia treat-to-target nel raggiungimento della remissione nell’artrite reumatoide”.

La remissione clinica nell’artrite reumatoide può essere definita come l’assenza o presenza minima di segni e sintomi di infiammazione, inclusa dolorabilità, tumefazione articolare e rigidità mattutina. La remissione clinica viene comunemente valutata mediante i seguenti indici: Disease activity score (Das28), Simplified disease activity index (Sdai), Clinical disease activity index (Cdai), criteri Boolean. Il Das28 rappresenta il criterio più comunemente utilizzato per valutare la remissione clinica nella pratica quotidiana e negli studi clinici. La remissione è definita come il raggiungimento di determinati punteggi utilizzando questi criteri di valutazione (ad esempio, Das28˂2.6, Sdai≤3.3, Cdai≤2.8).

Non esiste una cura definitiva per l’artrite reumatoide ma i progressi ottenuti nel corso degli ultimi 20 anni hanno reso possibile per i pazienti il raggiungimento della remissione, una condizione in cui i segni e i sintomi della patologia, articolazioni dolenti e tumefatte e rigidità mattutina, sono completamente assenti o si manifestano raramente. Questo consente ai pazienti di svolgere regolarmente le attività quotidiane, come andare a lavoro, portare i bambini a scuola o fare una passeggiata. Sia la European league against rheumatism (Eular) che l’American college of rheumatology (Acr) includono la remissione come obiettivo terapeutico nelle loro linee guida di trattamento.

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