“Giorgio Chinaglia noi lo ricordiamo ogni giorno, ĆØ il nostro Santo protettore”. Scherzano cosƬ all’Adnkronos Luigina, Loreta e Lorenzo, i fratelli titolari dello storico ristorante Da Sabatino le cave di Sant’Ignazio, nel cuore di Roma. Qui, dove la Lazio ĆØ di casa, l’anniversario della morte del capitano biancoceleste – saranno 10 anni domani – ĆØ un evento quasi sacro.
“La gigantografia che da 50 anni abbiamo appesa dietro alla cassa catturĆ² l’attenzione perfino di Ivanka Trump – ricorda Luigina – Venne qui insieme al marito cinque anni fa, mentre il padre era a Taormina per il G7. La foto ĆØ dell’anno ’73-’74, quando la Lazio vinse lo scudetto. Un po’ la sua posizione, vestito di celeste con le braccia aperte e lo sguardo al cielo, un po’ il fatto che fosse al centro tra un crocifisso e l’immagine di padre Pio, sta di fatto che Ivanka ci chiese che Santo fosse. Quella notizia fece il giro del mondo, ci sono venuti anche dagli Stati Uniti dove c’Ć© un club Cosmos fondato da Chinaglia, perchĆ© ĆØ una foto che non ha nessuno, solo noi. I clienti, sia italiani che stranieri, vengono qui a farsi il selfie con Chinaglia alle spalle. Quella foto, cui noi siamo legatissimi, furono proprio i calciatori della Lazio dello scudetto a regalarla a nostro padre”.
“Un uomo che ci ha trasmesso l’amore per la squadra, che la domenica andava a seguire agli allenamenti e che portava qui a mangiare anche Di Canio, appena 15enne, prima di andare tutti insieme con lui allo stadio. E’ stata una tradizione durata fino a quando non ĆØ andato a giocare in prima squadra. E’ un nostro amico intimo, un calciatore che ha sempre dimostrato alla Lazio un attaccamento che oggi, forse, non si vede piĆ¹. Alla Lazio di oggi un capitano come Chinaglia manca tantissimo, era un leader – continua Luigina – E mancano calciatori appassionati alla maglia come lo era Di Canio”.
(di Silvia Mancinelli)
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