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Associazione Venticinqueaprile: “Ripudiamo Anpi è stalinismo che soffoca libertà“

(Adnkronos) - "La decisione di uscire dall’Anpi deriva dall’incredibile successione di provvedimenti disciplinari, prima la sospensione dei presidenti della provincia di Reggio Calabria e poi il commissariamento, disposti dagli organi dirigenti nazionali dell’Anpi, in conseguenza dell’approvazione, da parte nostra, di due documenti, con relativi comunicati stampa, approvati dagli organismi dirigenti dell’Anpi di Reggio Calabria: il primo relativo alla necessità di rinviare, a causa della pandemia, la data del referendum Costituzionale del 2020 sulla riduzione dei parlamentari; il secondo, pochi giorni dopo, relativo alla drammatica situazione della sanità calabrese. E in quel momento che abbiamo scoperto che l’Anpi è una ‘caserma’ dove vige la regola di un centralismo che soffoca i territori e quindi la democrazia e la libertà di iniziativa e di opinione, al punto che abbiamo paragonato la sede nazionale ad una sorta di ‘Lubjanka’. E così il 14 luglio 2021 la maggioranza del Comitato Provinciale, autoconvocato, ha deciso di abbandonare-ripudiare l’Anpi ed avviare il percorso per la fondazione di una nuova associazione partigiana e antifascista".

“La decisione di uscire dall’Anpi deriva dall’incredibile successione di provvedimenti disciplinari, prima la sospensione dei presidenti della provincia di Reggio Calabria e poi il commissariamento, disposti dagli organi dirigenti nazionali dell’Anpi, in conseguenza dell’approvazione, da parte nostra, di due documenti, con relativi comunicati stampa, approvati dagli organismi dirigenti dell’Anpi di Reggio Calabria: il primo relativo alla necessità di rinviare, a causa della pandemia, la data del referendum Costituzionale del 2020 sulla riduzione dei parlamentari; il secondo, pochi giorni dopo, relativo alla drammatica situazione della sanità calabrese. E in quel momento che abbiamo scoperto che l’Anpi è una ‘caserma’ dove vige la regola di un centralismo che soffoca i territori e quindi la democrazia e la libertà di iniziativa e di opinione, al punto che abbiamo paragonato la sede nazionale ad una sorta di ‘Lubjanka’. E così il 14 luglio 2021 la maggioranza del Comitato Provinciale, autoconvocato, ha deciso di abbandonare-ripudiare l’Anpi ed avviare il percorso per la fondazione di una nuova associazione partigiana e antifascista”.

A dirlo all’AdnKronos è il prof. Sandro Vitale, che meno di un anno fa, in aperta polemica con l’associazione nazionale dei partigiani, ha lasciato la presidenza dell’Anpi di Reggio Calabria per fondare “venticinqueaprile Ampa”, Associazione Meridionale di Partigiani e Antifascisti. “Il percorso di fondazione – spiega il prof. Vitale parlando con l’AdnKronos – si è concluso il 28 dicembre 2021 con l’approvazione dello Statuto della nuova associazione, alla quale il Comitato Promotore, con l’adesione del 70% dei componenti dell’ex Comitato Provinciale, ha dato il nome di ‘venticinqueaprile Ampa’-Associazione Meridionale di Partigiani e Antifascisti. Subito dopo è ripresa l’attività, che per dieci anni avevamo condotto con l’Anpi con risultati straordinari. Abbiamo appena avviato la fase del tesseramento, dopo aver definito le regole per le iscrizioni e le caratteristiche della nuova tessera”.

“Siamo entrati nell’Anpi nel 2010 – prosegue Vitale all’Adnkronos – quando Presidente era il partigiano Carlo Smuraglia e Vice Presidente Luciano Guerzoni, dei quali conserviamo un ottimo ricordo e con i quali abbiamo intrattenuto un costante rapporto politico e personale. La ‘svolta’ dell’Anpi l’abbiamo percepita fin dal momento dell’elezione della prima presidente non partigiana, Carla Nespolo, di provenienza partitica del PdCI, che fu la prima ad avviare l’incredibile e vergognoso ‘procedimento disciplinare’ del tutto pretestuoso, successivamente proseguito dal nuovo presidente Gianfranco Pagliarulo, anch’egli di provenienza PdCI”.

Quanto alle polemiche che in questi giorni hanno investito proprio il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, per le sue dichiarazioni sulla guerra in Ucraina, il prof. Vitale sottolinea: “Quel che è avvenuto dal 22 febbraio ci rafforza nella convinzione di avere operato la scelta giusta; se non l’avessimo fatta il 14 luglio del 2021, dopo aver scoperto il Dna stalinista della nuova dirigenza nazionale Anpi, l’avremmo fatta in questi giorni, dopo aver letto il comunicato di Pagliarulo del 22 febbraio, due giorni prima della guerra scatenata dalla Russia di Putin contro l’Ucraina, comunicato che è in parte sfuggito a giornalisti e commentatori, che hanno successivamente prestato grande attenzione a quanto veniva pubblicato nei successivi comunicati stampa dalla Segreteria Nazionale Anpi. Noi riteniamo che Pagliarulo dovrebbe dimettersi, subito, senza alcun indugio, anche per il futuro della prima Associazione Partigiana nata dalla Resistenza”.

“L’associazione ‘venticinqueaprile’- osserva il prof. Vitale – ha approvato due documenti contro la guerra di Putin e contro tutte le guerre, per sottolineare che l’unica fonte legittima per affrontare la questione della guerra è l’Onu, alla quale unicamente compete l’azione politico-diplomatica e l’eventuale azione militare, con i ‘caschi blu’, mentre riteniamo non legittima l’azione di singoli Stati o, peggio, di alleanze militari come la Nato”. Quanto alla strage di Bucha, il prov. Vitale chiosa: “Condividiamo lo stupore e i giudizi negativi largamente diffusi sul comunicato dell’Anpi Nazionale relativo al massacro di Bucha”. “Noi – prosegue – facciamo riferimento a Gandhi, Don Milani, La Pira, Capitini ed alle nostre madri ed ai nostri Padri Costituenti che scolpirono nella Costituzione il ‘ripudio della guerra…’ e quindi di tutte le guerre, quelle del passato e quelle del presente, guerre che sono oggi numerose ma non così evidenti. Riteniamo che siano molto interessanti le proposte di Raniero La Valle sulla ‘Costituente della Terra’, così come condanniamo tutte le politiche e tutti i rappresentanti delle Istituzioni che non adempiono alle loro funzioni pubbliche ‘con disciplina ed onore’ e dimenticano i valori fondamentali della Costituzione nata dall’Antifascismo e dalla Resistenza”. Il prof. Vitale ha un giudizio netto anche su Putin: “Per noi è già un criminale di guerra, anche se non avesse ordinato il massacro di Bucha e la distruzione di interi territori e le stragi di civili”.

“Non abbiamo grande stima di Zelenskyj – aggiunge -, né per quello che ha fatto e non ha fatto negli anni precedenti, né per le sue responsabilità relative alla presenza di reparti militari di ideologia nazi-fascista, ma Zelenskyj è il capo di governo di una nazione invasa e distrutta dalla ‘operazione militare speciale’ ordinata da Putin, e quindi l’Ucraina merita la solidarietà internazionale. Quella degli ucraini è certamente una ‘resistenza’, e quindi è legittimo il ricorso alle armi per la difesa del proprio Paese, anche se non si può certamente paragonare alla ‘Resistenza’ italiana ed europea contro il nazifascismo, una Resistenza che aveva un sogno: quello di costruire un mondo nuovo fatto di libertà e democrazia, fondato sul ripudio della guerra”.

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