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Conferenza di Gobetti sulle foibe, Mascioli: “Successo per l’Anpi di Viterbo”

(Adnkronos) - "La conferenza dello storico Eric Gobetti è stata seguita da circa un centinaio di persone, numero molto alto per una città come Viterbo. Era molto tempo che non si assisteva a un’assemblea così partecipata. Gli intervenuti, dopo aver visitato la mostra 'Testa per dente. Crimini fascisti in Jugoslavia 1941-45', hanno seguito con attenzione e interesse l’esposizione molto chiara delle tesi storiografiche. Alla fine un piccolo dibattito". Così Tommaso Mascioli, presidente dell'Anpi Viterbo, commenta l'iniziativa che si è svolta a Viterbo, cui ha partecipato lo storico Eric Gobetti, sottolineando che "grazie all’iniziativa 'Il fascismo e le foibe' realizzata dalla sezione 'Nello Marignoli'", l'Anpi della provincia di Viterbo "ha riportato un grosso successo".

“La conferenza dello storico Eric Gobetti è stata seguita da circa un centinaio di persone, numero molto alto per una città come Viterbo. Era molto tempo che non si assisteva a un’assemblea così partecipata. Gli intervenuti, dopo aver visitato la mostra ‘Testa per dente. Crimini fascisti in Jugoslavia 1941-45’, hanno seguito con attenzione e interesse l’esposizione molto chiara delle tesi storiografiche. Alla fine un piccolo dibattito”. Così Tommaso Mascioli, presidente dell’Anpi Viterbo, commenta l’iniziativa che si è svolta a Viterbo, cui ha partecipato lo storico Eric Gobetti, sottolineando che “grazie all’iniziativa ‘Il fascismo e le foibe’ realizzata dalla sezione ‘Nello Marignoli'”, l’Anpi della provincia di Viterbo “ha riportato un grosso successo”.

“Su questa tematica, dopo almeno undici anni, abbiamo rotto l’egemonia della destra in città – prosegue Mascioli in una nota – Peccato che l’altra conferenza prevista, la lezione al Liceo S. Rosa, non si sia potuta effettuare per il rifiuto da parte della scuola: peccato per gli studenti, che hanno perso una buona occasione formativa – sottolinea Mascioli – Altra macchia è stata la necessità della presenza massiccia delle forze dell’ordine a tutela del buon andamento della manifestazione. Polizia, carabinieri e guardia di finanza sono stati nei nostri confronti molto discreti e cordiali; ma ciò non toglie che questo rimane un brutto segnale per la nostra democrazia: una manifestazione culturale ha bisogno di essere difesa da attacchi possibili di forze eversive”.

“Infatti nei giorni precedenti – ricorda Mascioli – CasaPound aveva minacciato ‘azioni eclatanti’ qualora mostra e conferenza non fossero state impedite, una sorta di avvertimento a chi di dovere; subito il Presidente dell’Amministrazione Provinciale ha fatto di tutto per negare le sale che erano state regolarmente richieste. Tuttavia sia l’uno che gli altri sono stati battuti: la mostra si è realizzata come previsto; la conferenza si è tenuta in una sala sia pure più piccola e più squallida, ma sempre dell’Amministrazione Provinciale”.

“Lo scontro è avvenuto in gran parte alla luce del sole, sugli organi di informazione – afferma il presidente dell’Anpi Viterbo – Questi i protagonisti: le foibe oggetto di strumentalizzazione; l’arroganza ottusa del potere; l’incultura di chi nasconde la propria ignoranza dietro parole come riduzionista e negazionista; la volontà di prevaricazione dei neofascisti; un’immagine della fisionomia di coloro che sono posti a capo delle istituzioni; la concezione patrimoniale del bene pubblico; la volontà di negare diritti tutelati dalla Costituzione da parte di chi, al contrario, dovrebbe tutelarli. Già, perché in ballo era la realizzazione di un diritto costituzionale: la possibilità di esprimere liberamente il pensiero. Forse questo non da tutti è stato capito. Così chi ha voluto ha potuto vedere e ha potuto decidere da che parte stare”.

“Dalla parte di chi (partiti, associazioni, individui) è stato solidale in questa battaglia o dalla parte di chi è rimasto indifferente, ritenendo che il fatto non potesse riguardarlo. Dalla parte di chi considera dovere morale, prima ancora che culturale e politico, aprire un dibattito e cercare di sostituire alle menzogne diffuse e spacciate come ‘verità’ le certezze acquisite dalla storiografia – certezze sempre sul punto di essere messe in discussione da nuove acquisizioni – o dalla parte dell’ignoranza, che parla di ‘verità’ assolute, dalla parte di chi vuole impedire la libera espressione del pensiero. E questo ultimo mi pare un risultato di non piccolo rilievo”, conclude.

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